Il live concert – Una Murgia di suoni – a Torre dei Guardiani di Lama Pagliara con i giovani partecipanti ai laboratori “Pietra” e “Una Murgia di suoni”, condotti da Giorgio Vendola e Francesco D’Aniello, con il coordinamento dell’associazione culturale Khaos, conclude oggi il Talos Festival firmato quest’anno da Bass Culture srl e promosso dal Comune di Ruvo di Puglia in partnership col Teatro Pubblico Pugliese. Il concerto si terrà alle 20: è previsto un servizio navetta con partenza dall’Info Point alle 20.30 e alle 21 e ritorno dalla Torre alle 23 e alle 23.30. L’ingresso è gratuito
La prima parte del festival – dal 1° al 4 settembre – ha registrato una notevole affluenza di pubblico, eterogeneo per età e per provenienza nonché interessi essendo il Festival anche un laboratorio di danza contemporanea a cura della Compagnia Menhir. “Tessere movimento”, di Gabriella Catalano, performance inclusiva con danzatori agée e diversamente abili, ha visto la partecipazione della pianista Sade Mangiaracina.
Il cantautore e scrittore irpino Vinicio Capossela ha calamitato l’attenzione sia durante la presentazione del libro fotografico del suo amico Guido Harari – “Remaining in light- 50 anni di fotografie e incontri”– a Palazzo Caputi, tra reminiscenze nei paesaggi emiliani e nelle vie siciliane (1° settembre), sia nel giorno successivo, quello del concerto (già rinviato per pioggia) in piazzetta Le Monache che ha da subito registrato il sold-out. In Round One Thirty Five 1990-2020– Personal standards, Capossela ha ripercorso i suoi successi tra cui la celeberrima Che coss’è l‘amor. Con lui, sul palco, Enrico Lazzarini al contrabbasso; Antonio Marangolo al sassofono; Giancarlo Bianchetti alla chitarra; Zeno De Rossi alla batteria e, ospite speciale, il bandoneón di Luciano Tobaldi. Curioso aneddoto: Capossela si è fatto ritrarre accanto a una dichiarazione d’amore scritta con vernice spray sulla parete di un edificio a Ruvo, commentando: «A Ruvo di Puglia qualcuno ha trovato la risposta al quesito “Che coss’è l’amor“ e altri Personal standards». Apprezzato, sul sagrato della Cattedrale, il jazz, l’house e l’hip hop di Neue Grafik Ensemble, formazione fondata dal compositore, polistrumentista e produttore francese Neue Grafik.
Il rispetto dei diritti umani nonché messaggi di fratellanza sono stati lanciati, sabato 3 settembre, dalle percussioni telluriche e leggere dei giovani musicisti della Bembè Arti performative nel progetto “Afro Mood” con le incursioni letterarie dell’attore Lello Tedeschi che ha declamato una lirica di Léopold Sédar Senghor, poeta e presidente del Senegal. Il potere e la dolcezza delle donne, la forza e il coraggio di opporsi a usanze cruente come l’infibulazione e all’oppressione dei diritti si sono incarnati nelle splendide voci di Mamani Keita, Fafa Ruffino, Kandi Guira – mancava Dobet Gnahore –, Les Amazones d’Afrique, regali e sinuose.
Successo, domenica 4 settembre, sul sagrato della Cattedrale per il debutto della Nuova Banda Talos di Ruvo di Puglia, diretta dai maestri Vincenzo Anselmi e Salvatore Campanale che hanno proposto classici e colonne sonore entrate nell’immaginario collettivo. In piazzetta le Monache il cantautore siciliano polistrumentista Marco Castello ha conquistato il pubblico con le sue colte canzoni ironiche, talvolta nonsense, introdotte da un canto in dialetto siculo dedicato a San Francesco da Paola e dalla dichiarazione d’amore per la banda della sua città, Siracusa. «Mi sono commosso quando ho ascoltato la banda sul sagrato perché io “nasco” dalla banda». Hanno concluso i londinesi Binker & Moses, il duo formato dal sassofonista Binker Golding e dal batterista Moses Boyd, esponenti del nu-jazz. Con loro, al synth, Max Luthert: virtuosismi e improvvisazioni che hanno coinvolto il pubblico.
Novità di questa edizione i dj set in alcuni locali della movida cittadina a fine serata. Facendo un primo bilancio, sia il sindaco Pasquale Chieco che l’assessora alle Politiche di comunità hanno espresso soddisfazione per la risposta da parte del pubblico, soprattutto quello giovane.