Nella notte dei ruvesi

Otto Santi, la bellezza di un rito che commuove sempre

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
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Processione degli Otto Santi: dalla notte alle prime luci dell'alba
Il corteo processionale, illuminato dalle fiaccole, dai ceri e dai globi del gruppo statuario ha percorso piazza Matteotti tra ali di folla, accompagnata dal concerto bandistico Basilio Giandonato che ha eseguito le intense marce funebri
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La nuotte de l’utte Sande/pure a re stidde le cole u mande/fascene cchiù liusce ind-a sta notta schiure/ pe d’accumbagnò Criste a la sebbeltiure.

“La notte degli Otto Santi/ pure le stelle sono tristi/fanno più luce in questa notte oscura/per accompagnare Cristo alla sepoltura”.

Sono i primi versi della poesia vernacolare (L-Utte Sande) del compianto Pietro Stragapede dedicata alla processione del Trasporto di Cristo al sepolcro, “Otto Santi” che si snoda dalla chiesa di San Rocco, alle 2.30 di giovedì santo. Sono versi che descrivono le atmosfere e i colori di ieri notte, la “notte dei ruvesi”, legati a questa processione da devozione, fede e anche affettuosi ricordi come quelli di Cosimo Damiano Caldarola e Domenico Tambone, rispettivamente priore e segretario della Confraternita Opera pia San Rocco.

Il corteo processionale, illuminato dalle fiaccole, dai ceri e dai globi del gruppo statuario e dalla luna ha attraversato piazza Matteotti tra ali di folla, accompagnata dal concerto bandistico Basilio Giandonato che ha eseguito le intense marce funebri dei grandi maestri, inoltrandosi nelle vie del centro antico, tra i bianchi lini esposti ai balconi. Ecco il nostro racconto fotografico  e video.

giovedì 28 Marzo 2024

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