Ieri, a Castel Maggiore, si è svolta la commemorazione di Umberto Erriu e Cataldo Stasi, giovanissimi carabinieri uccisi, il 20 aprile 1988, dalla banda della Uno Bianca, capeggiata dai fratelli Savi.
«Un agguato – come si legge nel comunicato stampa del Comune del Bolognese – che ha lasciato una traccia indelebile nella memoria collettiva di Castel Maggiore». A ognuno di loro fu conferita, alla memoria, la Medaglia d’oro al valor civile. Nella motivazione, Stasi è ricordato come “splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all’estremo sacrificio”.
Dopo la Messa in loro suffragio nella chiesa di Sant’Andrea, sono stati resi gli onori ai caduti, accanto al cippo commemorativo in via Gramsci, nei pressi della stazione ferroviaria di Castel Maggiore e si è svolto un momento di riflessione nel parco a loro intitolato. Erano presenti i familiari, la sindaca Belinda Gottardi e il generale Ettore Bramato, comandante provinciale dei carabinieri.
A Castel Maggiore la banda della Uno Bianca fu autrice di un’altra impresa criminale: il 27 dicembre 1990 Luigi Pasqui e Paride Pedini furono assassinati a sangue freddo dopo una rapina alla stazione di servizio di via Galliera.
Delitto Erriu-Stasi, Procura di Bologna apre inchiesta per omicidio a carico di ignoti
La Procura di Bologna, dopo un esposto presentato dai familiari delle vittime, ha aperto un’inchiesta per omicidio a carico di ignoti, con ipotesi di concorso.
Qui il servizio di Tgr Emilia-Romagna, a cura di Filippo Vendemmiati, in cui Michele Stasi, fratello di Cataldo, parla dei misteri e dei sospetti intorno all’uccisione dei giovani carabinieri.