Piano nazionale ripresa e resilienza

Riprogrammazione misure Pnrr, Chieco: «Molto preoccupato. Grave impatto su Ruvo di Puglia»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Il sindaco Pasquale Chieco
La decisione della Cabina di Regia Pnrr preoccupa Sindaci e Città Metropolitane tanto che Decaro, presidente Anci, ha chiesto al ministro Piantedosi un incontro urgente
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Lo scorso 27 luglio, la Cabina di Regia del Pnrr, organo di indirizzo politico che coordina e dà impulso all’attuazione degli interventi del Pnrr, ha stabilito la riprogrammazione delle misure del Piano nazionale di ripresa e resilienza, escludendo quelle riguardanti la rigenerazione urbana, i piani urbani integrati, piccole e medie opere per un ammontare di oltre 13 miliardi di euro, che rientrano nelle competenze del Ministero dell’Interno.

Si tratta di una decisione che preoccupa i Comuni – tra cui quello di Ruvo di Puglia che rischierebbe di perdere 30milioni di euro – e le Città Metropolitane tanto che Antonio Decaro, presidente di Anci, nonché sindaco della Città Metropolitana di Bari ha chiesto a Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, un incontro urgente sottolineando come i Sindaci siano preoccupati della «scelta in sé e delle possibili conseguenze in termini di continuità degli interventi finanziati che sono in pieno svolgimento, nonché delle implicazioni derivanti dalla fuoriuscita di questi Programmi dal Pnrr».

Decaro chiede quali siano le azioni che il Ministero intende «mettere in campo o che ha già attivato per garantire continuità e certezze, alla luce delle obbligazioni ed impegni già assunti giuridicamente nei confronti di terzi, dai Comuni e dalle Città metropolitane».

Le preoccupazioni del sindaco Chieco

E a esprimere sconcerto e preoccupazione è stato anche il sindaco Pasquale Chieco, durante lo scorso Consiglio comunale.

«Una decisione paradossale perché proprio i Comuni stanno lavorando di più. I ritardi sono da imputare ai Ministeri. La decisione di ridefinire le misure avrà grande impatto anche sul nostro Comune: i nostri Uffici hanno dato tanto per arrivare alla presentazione della progettazione esecutiva, all’aggiudicazione della gara per quanto riguarda i Piani urbani integrati gestiti da Città Metropolitana. Penso ai lavori di ristrutturazione di Palazzo Avitaja; al centro storico; agli interventi di forestazione urbana per circa 3.600mila euro che verranno messi da un’altra parte».

La riprogrammazione arriva proprio «nella fase in cui dovremo sottoscrivere il contratto, dovremo dare alle imprese l’anticipo del 20%.  Dobbiamo agire perché abbiamo tempi stretti (Palazzo Avitaja va riconsegnato alla fine del 2025). I funzionari hanno bisogno di un quadro certo: e poi, cosa accadrà agli altri progetti legati alla rigenerazione urbana, all’efficientamento energetico?».

Chieco non esclude la convocazione di un Consiglio monotematico perché si tratta di una questione che prescinde dai colori politici: «Il nostro Comune non deve essere privato delle risorse (circa 30milioni di euro). E poi sorgono problemi anche per la rendicontazione, perché ci siamo strutturati intorno ai Pnrr ed è stato un procedimento molto complesso: tutta la governance non prescinde dalle regole del Pnrr, ma una volta che si è usciti dal loro alveo, cosa accadrà? Tra l’altro, la Città Metropolitana aveva chiesto a ogni Comune la presentazione di progetti bandiera, progetti pilota nell’eventuale sussistenza di risorse Pnrr residuali da impiegare, pena la perdita delle stesse. Non possiamo perdere questi finanziamenti, soprattutto perché siamo in piena corsa».

Le rassicurazioni di Fitto

Intanto, Raffaele Fitto, ministro per gli Affari europei le politiche di coesione e il Pnrr, rassicura i Sindaci: «Nessun intervento sarà definanziato, ma semplicemente saranno individuate diverse fonti di finanziamento per realizzare anche quella complementarietà tra PNRR, risorse europee e nazionali cosi come più volte richiesto dalla stessa Unione Europea. Cosi come ho ribadito e sottolineato che questo Governo sin dal suo insediamento, lasciando da parte polemiche e dibattiti sterili, ha ritenuto il Pnrr un priorità del suo impegno affinché sia un successo per l’Italia e uno strumento in grado di modernizzare il Paese e favorirne la crescita e la competitività».

Proprio il 1° agosto, Fitto ha illustrato alla Camera dei Deputati lo stato dei lavori del Governo sul Pnrr, in sinergia con le diverse Amministrazioni e grazie a un confronto continuo e costruttivo con la Commissione Europea, come ha evidenziato il Ministro.

Questo lavoro «ha permesso che si raggiungessero quei traguardi e quelli obiettivi necessari all’erogazione della terza e quarta rata, 35 mld previsti nel 2023; ma soprattutto alla revisione del piano, cosi come previsto dai Regolamenti Ue, dovuta sia alle circostanze oggettive che hanno mutato il contesto economico e geopolitico, sia al fatto di rendere gli interventi compatibili con le condizionalità previste dall’UE ed effettivamente realizzabili al 30 giugno 2026, ma soprattutto anche all’aggiunta del capitolo RepowerEu che permetterà non solo di rafforzare l’autonomia strategica del nostro Paese dal punto di vista energetico, ma farà dell’Italia un hub energetico nel Mediterraneo riferimento per tutto il continente europeo».

 

lunedì 7 Agosto 2023

(modifica il 26 Agosto 2023, 18:04)

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