Settore giovanile

Talos Basket, il bilancio con coach Marco Di Stefano e due promesse

Giuseppe Tedone
Giuseppe Tedone
palla nel canestro; canestro; basket
Basket giovanile, il bilancio con coach Marco Di Stefano e due promesse © Unsplash
Sono Giuseppe Barile, capitano della squadra che ha militato nel campionato di Promozione con fase Poule; Alessandro Eremita dell'Under 19. Coach Di Stefano soddisfatto del livello raggiunto dai giovani della società ruvese
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Siamo giunti alle battute finali dei campionati giovanili di basket e facciamo un punto dei progressi con gli atleti Giuseppe Barile, Alessandro Eremita e coach Marco Di Stefano della Talos Basket Ruvo.

A Giuseppe Barile, capitano della squadra impegnata nel campionato di Promozione, chiediamo come giudica la loro stagione nel campionato di Promozione con la fase Poule. «Indubbiamente – dice – io e i miei compagni di squadra abbiamo disputato una stagione più che positiva, se consideriamo che eravamo una delle squadre più giovani ed inesperte di tutto il campionato. Abbiamo mantenuto l’imbattibilità casalinga sia in regular season – unica sconfitta con Manfredonia –  che nei playoff. L’unico rammarico è in seguito, alla Poule promozione: potevamo fare qualcosa di più soprattutto nelle partite in trasferta: abbiamo terminato al secondo posto il mini girone con ottime probabilità di ripescaggio in serie D».

Come squadra avete rispettato le aspettative prefissate a inizio stagione?
«A inizio stagione l’obiettivo prefissato era quello del raggiungimento dei playoff e l’abbiamo pienamente ottenuto; ovviamente dopo aver raggiunto quest’obiettivo abbiamo sperato di poterci giocare le nostre chance nella seconda fase: la società ha rinforzato la squadra inserendo un giocatore d’esperienza come Anibal Dario Buzzo, il cui arrivo è stato determinante perché ci ha aiutato moltissimo. Mi rammaricano le sconfitte ottenute contro Bitritto e Putignano, che ha vinto il mini girone, conquistando meritatamente la promozione in serie D».

Quanto vi ha aiutato allenarvi con la prima squadra? 
«Per ogni ragazzo allenarsi con la prima squadra in serie B è un enorme soddisfazione: condividere gli allenamenti con giocatori che hanno tantissima esperienza alle loro spalle, ti aiuta a crescere come giocatore a 360 gradi a partire dalla tenuta fisica fino ad arrivare alla parte tecnica, curata da coach Francesco Ponticiello e dai suoi collaboratori tecnici Attilio Busini e Francesco Losito. Ho ricevuto molti consigli dal capitano Leonardo Ciribeni; Gianni Cantagalli e Mattia Mastroianni».

Quali emozioni hai provato ricoprendo il ruolo di capitano?
«Sono tre stagioni che ricopro il ruolo di capitano da quando sono parte di questo meraviglioso gruppo: sono onorato che mi sia stato affidato questo ruolo da coach Marco Di Stefano, a cui sono molto legato. Può sembrare semplice ma è un compito molto delicato, perché devo essere il primo a dare sempre il buon esempio soprattutto con i ragazzi più piccoli; devo tenere il gruppo sempre unito e ottimizzare le comunicazioni tra gruppo squadra e la dirigenza».

Quali pensieri vuoi rivolgere ai tuoi compagni di squadra?
«Per ognuno di loro posso solo spendere parole positive. Ognuno dei miei compagni mi ha saputo insegnare qualcosa e spero di esserci riuscito anch’io con loro; per il resto siamo un gruppo fantastico e molto unito, e quindi posso ritenermi più che soddisfatto. Con un anno di esperienza in più abbiamo raggiunto un step nella nostra carriera, ottenendo più consapevolezza e raggiungendo la giusta maturità e mentalità per disputare qualsiasi campionato nella prossima stagione».

Vuoi rivolgere un ringraziamento in particolare?
«Voglio ringraziare il presidente Nicola Fracchiolla, sempre presente e molto interessato alla nostra causa; poi ringrazio Salvatore Cantatore per il suo impegno e la disponibilità in ogni nostro allenamento e anche durante le partite, casalinghe e in trasferta. Ringrazio il nostro coach Marco Di Stefano; coach Attilio Busini che non ha mai fatto mancare la sua presenza e la sua vicinanza. Infine ringrazio tutto il gruppo per questa stagione meravigliosa che abbiamo disputato e porteremo sempre dentro di noi».

Ad Alessandro Eremita dell’Under 19, chiediamo di tracciare un bilancio della sua stagione.
«Io e i miei compagni di squadra abbiamo raggiunto un ottimo traguardo, quella della qualificazione alla Final Four, nonostante sia stata una stagione particolare caratterizzata dai tanti infortuni e da un numero esiguo di giocatori durante gli allenamenti, perché molti di noi si aggregavano alla prima squadra. Nonostante le tante difficoltà, come gruppo non ci siamo abbattuti e partita dopo partita non ci è mancata la voglia di raggiungere questo storico traguardo. Alla fine i sacrifici hanno ripagato».

Quali emozioni avete vissuto nella Final Four nonostante la sconfitta in semifinale contro la Cus Bari?
«Per tutti noi era la prima volta nella Final Four, quindi eravamo molto emozionati e avevamo tantissima pressione addosso soprattutto nella gara d’andata disputata a Bari, dove gli avversari sono stati più bravi a gestire al meglio il gioco, aggiudicandosi la gara 1 con un divario enorme nel punteggio finale. Dopo questa sconfitta non vedevamo subito l’ora di giocare la sfida di ritorno: non avevamo più nulla da perdere e quindi siamo scesi in campo con tutto quello che avevamo in noi. La differenza è stata nei roster: la Cus Bari aveva più rotazioni a disposizione. Abbiamo anche raggiunto il vantaggio massimo di nove lunghezze, ma non siamo stati capaci di gestire il vantaggio accumulato, per provare a ribaltare la differenza canestri. Il dispiacere in tutti noi è stato tantissimo, perché sapevamo di non aver nulla in meno a loro. È andata così e faremo tesoro di questa bellissima esperienza».

Quali sono stati i segreti del vostro gruppo?
«Lo spirito di squadra dentro e fuori dal campo e il tantissimo lavoro che ci ha visti coinvolti giorno dopo giorno. Posso affermare che quest’anno ho passato ore e ore al Palazzetto, ma nonostante rientrassi stanco a casa, ero consapevole e soddisfatto per aver svolto il mio dovere».

In questi anni quanto è cresciuto il vostro settore giovanile?
« Questo gruppo è nato tre anni fa, esattamente dall’arrivo di coach Marco Di Stefano. Ricordo  il nostro primo allenamento, in cui si accorse che c’era tanto da lavorare: per far sì che tutti noi crescessimo ci siamo allenati anche il 31 dicembre, a dimostrazione di quanta voglia ci fosse di migliorare. Gli sforzi sono stati ripagati grazie agli ottimi risultati ottenuti dall’intero settore giovanile nei rispettivi campionati».

Quali pensieri vuoi rivolgere ai tuoi compagni di squadra?
«Sono molto contento di aver fatto parte di questa meravigliosa squadra. Senza i miei compagni di squadra non avremmo ottenuto alcun risultato, quindi voglio complimentarmi con ognuno di loro per aver disputato una stagione straordinaria. Inoltre voglio ringraziarli per avermi aiutato e supportato in tutti quei momenti in cui non sono riuscito a mantenere la calma, facendo qualche cavolata. Infine vorrei ringraziare il capitano della squadra, Luca Ippedico, che nonostante l’infortunio a inizio stagione, non mi ha fatto mai mancare il suo sostegno, incoraggiandomi a dare il meglio in ogni partita».

Vorresti ringraziare qualcuno in particolare?
«Innanzitutto vorrei ringraziare il presidente Nicola Fracchiolla per gli enormi sacrifici e anche per aver creduto molto in noi; poi il nostro coach Marco Di Stefano, un padre per tutti noi; poi Attilio Busini per i tantissimi consigli e per averci sostenuto sin dalla prima partita e anche Salvatore Cantatore per la straordinaria presenza e costanza».

Un ultimo bilancio è tracciato da coach Marco Di Stefano.
«L’annata sportiva appena terminata la reputo molto positiva. Nella prima parte mancavano impianti dove poterci allenare: lo abbiamo fatto nella palestra del Liceo scientifico. Abbiamo ottenuto ottimi risultati, togliendoci anche delle soddisfazioni contro squadre più blasonate rispetto a noi. A prescindere dalla vittoria in una partita, dal mio arrivo il settore giovanile è cresciuto dal punto di vista tecnico e fisico. Devo dire che ognuno dei miei ragazzi mi ha trasmesso tantissime emozioni e sensazioni positive quando ha raggiunto progressi tecnici e spirituali, perché i valori sono molto importanti: e questo significa che sono stato un buon maestro».

«Nonostante i campionati siano terminati – aggiunge -, ci aspetta ancora un lungo lavoro tecnico e fisico: il classico rompete le righe sarà il 31 luglio e poi ad agosto si programmerà la nuova stagione, stabilendone l’organigramma e gli obiettivi. Questa appena vissuta  è stata la quarantesima stagione sportiva e fin quando avrò voglia e dall’entusiasmo, sarò sempre pronto ad accettare s nuove sfide. Con Ruvo poi ho un legame speciale: il prossimo potrebbe essere il quarto anno di presenza qui. Intanto  – conclude – voglio ringraziare i miei ragazzi e le loro famiglie per la disponibilità e fiducia mostrate dal primo giorno. Poi ringrazio la società, i miei preziosi collaboratori e soprattutto la mia compagna, nostra prima tifosa, che ogni fine settimana ha percorso tanti chilometri tra l’Abruzzo e la Puglia».

 

giovedì 23 Giugno 2022

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