Cultura

L’Aede presenta “Dante e l’Islam”, il nuovo studio del professor Antonio Iurilli

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
L'Associazione europea degli insegnanti dialogherà con il Professore giovedì 25 novem​bre, alle 19, nella Sala della Musica in via G. Bruno, 1. Necessari il green pass e i dispositivi di protezione antiCovid
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Giovedì 25 novembre, alle 19, nella Sala della Musica in via G. Bruno 1, in occasione del 700esimo anniversario della morte di Dante Alighieri, l'Aede-Associazione europea degli insegnanti dialogherà con il professor Antonio Iurilli, ordinario di Letteratura italiana all'Università di Palermo che ha elaborato uno studio sul rapporto tra il Sommo Poeta e l'Islam.

Nel ventottesimo canto dell'Inferno, infatti, Dante narra del suo incontro con Maometto, fondatore dell'Islam, punito nella nona bolgia dell'ottavo cerchio, insieme a tutti coloro che sono considerati seminatori di discordia religiosa o politica. 

Perché uno studio sui rapporti tra Dante e l'Islam, Professore?

«La sorte ha voluto che il settimo centenario della morte di Dante coincidesse con l’acuirsi delle tensioni fra Occidente e mondo islamico a causa del disimpegno americano dall’Afghanistan e del ritorno del fondamentalismo islamico al governo di quella nazione. Due temi apparentemente distanti. Ma la grandezza di un classico si misura con la sua perenne attualità. Studiare i rapporti di Dante con l’Islam aiuta, infatti, a capire molti aspetti dell’attuale conflittualità fra due mondi secolarmente opposti, ma in origine tutt’altro che opposti. Al di là della prevedibile condanna di Maometto e la sua crudele rappresentazione nell’Inferno (nella nona bolgia un diavolo riapre le ferite dei dannati non appena queste si cicatrizzano, ndr), Dante intrattiene, infatti, col mondo islamico un rapporto complesso e affascinante, esattamente come lo intrattenne l’Europa cristiana del suo tempo. Di qui l’utilità di un approfondimento di quel rapporto, anche nel contesto mediatico e spesso superficialmente celebrativo delle celebrazioni centenarie di Dante».

Quali i legami tra l'opera di Dante e l'Islam?

«A parte l’ammirazione più volte manifestata da Dante nella Divina Commedia per la cultura araba, è quanto mai interessante rilevare la presenza della cultura letteraria musulmana nel laboratorio poematico della più grande opera letteraria del mondo cristiano: la Divina Commedia, appunto. Documentare, attraverso il delicato e affascinante esercizio dell’intertestualità, i debiti che il mondo ultraterreno dantesco manifesta nei confronti dell’oltremondo musulmano, significa andare oltre la ricezione da parte dell’Europa di una raffinato mondo culturale quale fu nel Medioevo il mondo arabo. Significa accreditare quei debiti anche all’immaginario poetico di una grande opera cristiana nel segno di quel dialogo che, al di là delle "fisiologiche" tensioni fra i due mondi, tentava di affermarsi nel grembo liquido di un Mediterraneo, generatore, proprio in nome di quel dialogo, di grandi civiltà».

Appuntamento, quindi, al 25 novembre. Per accedere, necessario munirsi di green pass e dispositivi di protezione antiCovid.

lunedì 22 Novembre 2021

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anacleto
anacleto
2 anni fa

perdonate la mia somma ignoranza , ma … avessi capito una beatamentula di quanto esposto … capisco che il messaggio è rivolto agli addetti ai lavori, ma un minimo di semplificazione non guasterebbe, giovando anche all'intento di divulgazione degli esiti degli studi. sarà mia cura cercare partecipare al convegno, per capire meglio.