Amministrative 2021

Il candidato sindaco Lorusso e il Centrodestra: «Il nostro programma alternativo per la città»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
"Le bugie hanno le gambe corte" è il titolo del comizio tenuto, martedì scorso in piazza Dante, dalla coalizione di Centrodestra che supporta il candidato sindaco Luciano Lorusso
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“Le bugie hanno le gambe corte” è il titolo del comizio tenuto, martedì scorso in piazza Dante, dalla coalizione di Centrodestra che supporta la candidatura di Luciano Lorusso alla carica di sindaco alle Amministrative d’autunno.

L’insegnamento morale della favola di Fedro si è collegato alla locuzione “delle promesse da marinaio”  che gli organizzatori hanno ritenuto incarnata nella canzone “Ma come fanno i marinai” di De Gregori – Dalla in apertura e chiusura dell’appuntamento. L’obiettivo, infatti, è quello di svelare ciò che non sarebbe stato realizzato del programma elettorale di Pasquale Chieco presentato alle scorse Amministrative del 2016, le «promesse non mantenute» dalla «giraffa».

Ricordiamo che la coalizione è formata dai partiti Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega Salvini Ruvo e dalle liste civiche Un’altra IDeA per Ruvo e Luciano Lorusso Sindaco.

Il comizio si apre  con l’Inno di Mameli a cui segue l’introduzione di Lorusso che non lesina sarcastici riferimenti a funamboli, considerati «feticci pagani che oltraggiano» il senso religioso dei ruvesi.

La prima a prendere la parola è la consigliera comunale Mariatiziana Rutigliani (FI) che fa un focus su cultura e welfare, non prima di aver dedicato un commosso pensiero e saluto al compianto Michele Pellicani, che ha vissuto dai “banchi” del pubblico ogni Consiglio comunale, sostenendo i suoi sodali politici, e ha sostenuto la candidatura di Lorusso sin dall’inizio.

«Sono stati cinque anni complicati» sottolinea Rutigliani, durante i quali l’Opposizione ha dato «qualità all’Amministrazione» attraverso una continua attività di stimolo che è passata attraverso proposte dapprima rigettate, poi accolte o fatte proprie dalla maggioranza e Giunta. La Consigliera non nasconde la delusione per aver creduto che chi venisse da fuori avrebbe apprezzato più degli stessi ruvesi il patrimonio storico, artistico e architettonico, nonché paesaggistico della città: ma, come contraltare alla bellezza della città, per Rutigliani è stata elevata una «cultura usa e getta», una cultura di importazione che poteva affiancarsi alla nostra. «La nostra storia è stata boicottata» e questo è un errore che si commette soprattutto nei confronti delle nuove generazioni, secondo Rutigliani che ritorna sulla questione dei 25 preziosi vasi del Museo Jatta esposti al Castello Svevo di Bari temporaneamente. Ma la temporaneità è un concetto relativo se si considera che il Museo di piazza Bovio è chiuso da tre anni con ricadute negative sul turismo. A Ruvo di Puglia la cultura si fa con quello che c’è: per la Consigliera non sono stati valorizzati il marketing territoriale, il turismo religioso con perdite di occasioni occupazionali. Il welfare e la cultura vanno insieme – prosegue – quando si creano opportunità per tutti: nel momento difficile della pandemia, si sarebbe dovuto fare in modo che i cittadini in difficoltà lavorassero. La cultura, poi, si fa garantendo la manutenzione, almeno ordinaria, nelle scuole medie che sono fatiscenti.  Rutigliani continua a elogiare il senso civico dei ruvesi e il coraggio dei giovani imprenditori ruvesi che, sui corsi, hanno scelto di animare la città in estate quando avrebbero potuto spostare la propria attività in una località marittima.  Ma per Rutigliani, gli altri eroi sono i dirigenti e gli impiegati degli Uffici comunali che hanno sempre lavorato alacremente. Rutigliani apre il capitolo delle associazioni culturali e sportive, molte delle quali svolgenti un ruolo educante nei confronti dei bambini, che sarebbero state emarginate per non essersi sottomesse. Ma la cultura, secondo la Consigliera, deve essere comprensibile a tutti e deve essere per tutti».

L’economia ruvese è prevalentemente agricola e su questo settore fa delle considerazioni Nicola Tedone  del direttivo Luciano Lorusso Sindaco.

Tedone parte dall’esperienza del 2004, (Amministrazione di Saverio Fatone, di centrodestra, ndr) per parlare della grande operazione di asfaltatura delle strade dell’agro ruvese, fatta senza proclami e si chiede come mai alcune strade rurali, con l’Amministrazione Chieco, siano state escluse. Per prevenire la diffusione della Xylella, il presidente Emiliano ha emanato un’ordinanza di ripulitura della vegetazione ma non è stata eseguita in toto: loro si impegneranno ad asfaltare tutte le strade e a rispettare le ordinanze. Come nel 2004, saranno stipulate convenzioni con gli Istituti di vigilanza e con le Guardie campestri di Ruvo per garantire la sicurezza in città e in campagna. Il verde pubblico ritornerà a essere il fiore all’occhiello, come un tempo. Questione contributi a ristoro dei danni per le gelate del 2018: non tutti gli agricoltori li hanno ricevuti. Questo perché, secondo Tedone, manca un Ufficio dell’agricoltura. Loro ci penseranno a istituirlo perché credono in un’agricoltura remunerativa e salvifica per il territorio. Questione siccità: perché non si chiede di ridurre i costi dell’acqua? Nel 2004 il Centrodestra di allora scrisse a Bruxelles per presentare un progetto di riqualificazione dell’area dismessa delle cave che accogliesse un acquedotto di recupero delle acque reflue e ottimizzasse le prestazioni dei pozzi di falda per evitare l’impoverimento delle stesse. Il progetto era fattibile, secondo Bruxelles, ma andava inserito in un piano di sviluppo urbano. Nel 2005 cade l’Amministrazione e subentra il Centrosinistra: non se ne fa nulla. Tedone accenna, infine, a quelli che sono gli obiettivi della Amministrazione Lorusso: riduzione dei tempi della burocrazia, aiuti alla trasformazione e commercializzazione dei prodotti; riduzione dei costi di produzione; riscrittura del Piano di sviluppo rurale con la Regione; istituzione di consulta di tecnici, dotazione di pannelli fotovoltaici ai pozzi artesiani per ridurre consumo di energia; riduzione dei costi dell’acqua; intesa con il Parco dell’Alta Murgia per la gestione del problema cinghiali; impulso al marketing territoriale; garantire la certezza dei diritti dei lavoratori con convenzioni.

Sull’urbanistica e sui lavori pubblici prende la parola il consigliere comunale Orazio Saulle (FI), componente della terza commissione consiliare dedicata (insieme ai consiglieri Raffaella Di Terlizzi; Francesco Summo; Lia Caldarola e Piero Paparella). Saulle ricorda le 22 sedute della Commissione, dalla durata minima di cinque ore, con i sopralluoghi, nonché oltre dieci Consigli comunali ad hoc.  Il Pug ereditato dall’Amministazione Ottombrini è stato stravolto, soprattutto a seguito dell’accoglimento parziale dell’osservazione n. 50 con cui un’associazione chiedeva il ridimensionamento dell’espansione territoriale per ridurre il consumo di suolo.  Ma Ruvo si è sviluppata, nel corso degli anni, in maniera ordinata tanto è vero che non esiste abusivismo, secondo il Consigliere. Si poteva tranquillamente procedere in questa opera di estensione ordinata. L’ambiente si rispetta non solo contenendo il consumo di suolo, ma anche costruendo secondo criteri ecosostenibili e a costo zero. In uno degli ultimi Consigli comunali è stata approvata la variante alle norme tecniche di esecuzione al Prg che consente ora di insediare diverse attività di servizi. Sul capitolo “lavori pubblici”, Saulle ritiene che ci siano troppi ritardi che non posso essere imputati al lockdown. Sull’estramurale Pertini, poi, si stanno sovrapponendo tre diversi tipi di cantieri: uno per la riqualificazione, iniziato due anni fa e non ancora terminato; il cantiere per le piste ciclabili e l’imminente cantiere per prevenire il dissesto idrogeologico. Grave, poi, la discontinuità nella ripavimentazione della strada: i lavori sono stati interrotti in un tratto stradale per provvedere alla ripavimentazione di quello antistante il Teatro comunale. Tocca poi il punto relativo alla ristrutturazione di Palazzo Avitaja: a tre mesi dall’insediamento avevano proposto il project financing per dare avvio ai lavori ma non sono stati ascoltati. Intanto, hanno protocollato una richiesta di sopralluogo sia nell’edificio sia nel cantiere dell’ex Convento dei Domenicani.

La sicurezza è al centro dell’intervento di Luca Ranieri, giovane coordinatore della Lega Salvini Ruvo. Per Ranieri l’Amministrazione ha poco investito nella sicurezza: scarsa illuminazione, periferie abbandonate, controlli inesistenti e questo nonostante i preoccupanti dati della relazione della Dia relativa al primo semestre 2020. Grave problema l’accorpamento della Polizia stradale di Ruvo di Puglia alla Questura di Andria, inaugurata qualche giorno fa: viene meno un presidio di sicurezza. Come è grave che, per 60 giorni, la Polizia locale sia stata sprovvista di ponte radio: problema risolto ma che è la cartina di tornasole, secondo Ranieri, della poca attenzione a questo tema. Ruvo di Puglia, per essere più sicura, dovrebbe diventare smart e cioè essere al centro di strategie di innovazione tecnologica, come l’installazione di videocamere e sensori nei punti più critici della città che raccolgono, nel rispetto della privacy, informazioni che saranno elaborate da software specifici.  Necessario potenziare illuminazione pubblica e creare una rete di sicurezza  tra tutte le Forze dell’ordine, collegate h24 tramite piattaforma; attivare una collaborazione tra Asl e servizi di sicurezza. Fondamentale, tuttavia, educare alla sicurezza i bambini e ragazzi.  

Della questione decoro urbano e Sanb si occupa il consigliere comunale Piero Paparella (FdI): partendo dal programma elettorale di Chieco nel 2016, nota come fosse prevista l’attuazione di un percorso virtuoso di raccolta differenziata che avrebbe condotto a un abbassamento della tassazione.  Risultato non raggiunto perché se il Piano finanziario del 2016 si è chiuso con 3.760mila euro, nel 2020  il Pf è stato pari a 4.248mila euro con più 500mila euro sul servizio di gestione della raccolta dei rifiuti.  Fa l’esempio dell’esercente di un piccolo supermercato ruvese che, nel 2015 ha pagato una Tari pari a 1.099 euro; nel 2020 ha pagato 1.743 euro. Questo aumento è stato determinato dall’aumento della tariffa dello smaltimento della frazione umida. Fino ad agosto 2019, infatti, questa veniva conferita alla Tersan di Modugno, da settembre dello stesso anno è conferita all’Ecodaunia di Cerignola. Questo ha comportato una lievitazione dei costi di cui la Regione, tuttavia, avrebbe garantito il recupero  con contributi riconosciuti ai Comuni interessati. A ottobre 2019 è giunto un contributo pari a 1.1094 euro; il 21 luglio 2021 un contributo pari 78mila euro  che è stato girato dalla Regione,  tramite l’ecotassa – «soldi nostri»,  istituita per migliorare le infrastrutture, ma «la Regione ce la rigira per coprire queste somme tanto che addirittura in uno dei rendiconti del 2019, per non gravare sulle tasche dei cittadini, hanno pensato male, anzi malissimo, di prendere quasi  90 mila euro dagli oneri di urbanizzazione destinati a sistemare illuminazione e strade». Gravissima, secondo il Consigliere, la mancanza di un contratto con la Sanb – situazione che risale da da gennaio 2017, quando c'era Asipu – con la conseguenza che è impossibile applicare sanzioni. Paparella denuncia, inoltre, lo stato di degrado dell’isola ecologica e sottolinea come il Comune si sia fatto sfuggire un finanziamento di 800mila euro per mini isole ecologiche. Paparella, alla fine, è convinto della bontà del lavoro svolto dall’Opposizione e di quello che sarà realizzato da Lorusso se dovesse vincere la competizione elettorale.

Del bilancio parla il consigliere comunale Antonello Paparella (FI) che plaude alla rinnovata coesione del Centrodestra dopo 16 anni. Il Consigliere ironizza sul traguardo raggiunto dall’Amministrazione Chieco nel risanamento di un bilancio che, in realtà, non è stato mai passivo. Si dichiara ancora disponibile a un confronto sul tema con l’assessore al Bilancio Rocco Marone, ma dal fronte contrapposto non è arrivata alcuna risposta. Paparella fa una cronistoria della situazione finanziaria ruvese al 2015. L’Amministrazione Ottombrini, per effetto del d.lgs 118 del 2011, ha gestito una nuova contabilizzazione dei crediti. Il Comune vantava nei confronti dei soci delle cooperative un credito di 16milioni di euro che era stato contabilizzato al valore della sentenza. Con la nuova normativa, i crediti sono stati portati in contabilità al valore decurtato contabilmente di una percentuale che aumentava man mano che passava il tempo per l'incasso. Molti crediti decurtati al 90%. Nell’attivo di bilancio si è creato un valore in meno pari a 16milioni di euro che è diventato fondo crediti di dubbia esigibilità. Per effetto di questa posta in bilancio si è avuto un disavanzo contabile tecnico e non strutturale pari a 5.100mila euro nel 2015-2016 da spalmare in 30 anni. Questi crediti, poi, si sono materializzati nei contanti pagati dai soci delle cooperative. Inoltre, l’Amministrazione ha ottenuto 4 milioni di euro di finanziamenti per azioni risalenti a precedenti Amministrazioni, e 2.300mila euro per fondi Covid statali e regionali, ma non è stato fatto granché per il territorio. Il bilancio, in sintesi, è stato gestito in maniera ordinaria. Tanto che alla fine del 2015 l’indebitamento netto era 6.752mila, mentre al 2021  – dato di previsione – l’indebitamento netto è pari a 16.286mila, con rimborsi in quota capitale e quota interessi di 900mila euro: una diminuzione di appena 400mila euro. Inoltre, come Opposizione, hanno sempre fatto proposte che sono state respinte e poi fatte proprie dall'attuale Amministrazione. Un esempio è il rifacimento del manto stradale: loro, nel 2018, avevano proposto il mutuo presso la Cassa depositi e prestiti ma, nonostante il parere favorevole dei revisori dei conti, la maggioranza aveva rigettato la proposta. L’Opposizione, inoltre, ha contribuito a far fronte alle’emergenza economica da Covid suggerendo di sostenere le imprese danneggiate dal lockdown con contributi alle imprese. Inoltre, sono stati fautori di un tronco fognario che collegasse la zona antica e nuova di Calentano: proposta, alla fine, fatta propria dall’Amministrazione. L'intervento si conclude con l'invito a sostenere Lorusso e a candidarsi.  

Tocca al consigliere Damiano Binetti (Un’altra IDeA per Ruvo) parlare della stato dell’arte del commercio a Ruvo di Puglia. Il Consigliere è molto critico con l’iniziativa “Apriti Ruvo” attivata dall’associazione Vivo a Ruvo del Duc per rivitalizzare il centro antico: quali effetti benefici ha sortito? Si chiede quante attività siano chiuse, nel frattempo. Denuncia il fatto che il Regolamento di igiene sia rimasto chiuso nel cassetto: norme importanti che, integrandosi con quelle tecniche di attuazione, consentono l’apertura serena  di un’attività commerciale. L’Amministrazione Chieco, poi, si è fatta portatrice della necessità di trasferire il mercato in centro: necessità sostenuta sempre dal Centrodestra. Inoltre, sottolinea come si stia imbastendo un atto fondamentale, il documento strategico del commercio a mandato scaduto. Infine, stilettata sulla eccessiva burocrazia che schiaccia i commercianti, soprattutto in tema di occupazione di spazi pubblici. Ma con il Centrodestra alla guida della città, ci sarà maggiore attenzione verso questa categoria.

Le conclusioni sono affidate al candidato sindaco Luciano Lorusso che torna sul Pug mettendo in evidenza come la possibilità di edificare in campagna sia garanzia di lavoro ma anche garanzia di controllo. Non solo: la sua priorità sarà la cura delle famiglie in difficoltà.

(Foto di copertina: il candidato sindaco Luciano Lorusso © RuvoLive.it)

 

 

giovedì 29 Luglio 2021

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