Cultura

Niente cielo “Sàp-a la Mùrgǝ”

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Sino al 6 gennaio, in Pinacoteca Comunale, è possibile visitare la mostra fotografica a cura dell'associazione Màdő​
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Solo i colori, dal rosso al dorato passando per i freddi verdi, della terra. Solo piante e alberi solitari o in macchie. La presenza dell’uomo è nelle geometrie dei campi coltivati; nelle masserie sperdute; nei trulli. Il sole, una coltre di nuvole si vedono solo attraverso le ombre proiettate o i colori metallici. Ma il cielo non compare mai.

In quattordici fotografie, scattate nelle quattro stagioni di anni diversi, tra Poggiorsini, Minervino Murge, Castel del Monte e l’agro ruvese, è catturata l’Alta Murgia di Donato Anselmi, Angelo Di Gioia, Domenico Mastandrea e Marco Volpe, i quattro fotografi dell’associazione Màdő che espongono, sino al 6 gennaio, in Pinacoteca Comunale, nel progetto “Sàp-a la Mùrgǝ”. A loro si aggiunge anche Mariateresa Camerino.

«Il cielo manca perché è uguale in ogni posto. Ma i colori della terra no: quelli identificano i luoghi. Questi colori sono i colori della Murgia. – racconta Anselmi – Le fotografie, poi, devono essere immaginate esposte in circolo, a formare un cerchio chiuso: la prima fotografia si collega, idealmente e cromaticamente all’ultima». Un cerchio che rappresenta i cicli delle stagioni, della vita. Le foto sono stampate su carta 100% a-cellulosa e priva di acidi: sembrano dipinti che vorresti sfiorare tanto sembra vivo un filo d’erba ma non puoi perché è vietato.

Solo due fotografie, aeree, sono state scattate con i droni; le altre sono state realizzate da alture, colline chei nostri conoscono bene essendo il loro territorio di azione privilegiato e amato. Loro sono sempre sàp-a la Mùrgǝ e sanno raccontare sàp-a la Mùrgǝ. Quella Murgia, ricca e brulla, con le biodiversità; le sue storie e leggende,i suoi personaggi; il suo patrimonio culturaleed enogastronomico. Quella Murgia privata delle sue pietre millenarie, scavate dall’acqua, per far posto ai campi. Questa mostra, negli intenti dei cinque fotografi, nasce anche per invitare a riflettere sui rischi di un’eccessiva antropizzazione.

La mostra è a ingresso gratuito e visitabile il lunedì dalle 10.00 alle 13.00; dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 18.00 alle 20.00.

domenica 29 Dicembre 2019

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