Attualità

“La carica dei 100 e lode”, Francesco De Leo

Elena Albanese
«Non posso negarlo: ho amato il mio liceo e mi mancherà. Mi mancheranno anche i miei professori e qualche compagno di avventura»
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Giunto ormai alla sua quarta edizione, prosegue l’appuntamento estivo di RuvoLive.it con “La carica dei 100 e lode”, la serie di interviste agli studenti ruvesi che hanno conseguito la maturità col massimo dei voti o a quelli dei paesi limitrofi che hanno ottenuto questo importante risultato negli istituti superiori della nostra città.

Oggi è la volta di Francesco De Leo, ruvese diplomatosi al liceo “Tedone” nell’indirizzo ministeriale.

Anche a lui abbiamo rivolto le nostre domande a cavallo tra passato, presente e futuro.

Gli esami

Che traccia hai svolto nella prima prova?

Ho deciso di svolgere il secondo testo argomentativo (tipologia B2) che chiedeva a noi studenti di riflettere a partire da uno scritto tratto da “L’illusione della coscienza” di Philip Fernbach che spaziava su varie tematiche, a mio parere allettanti, quali, ad esempio, ricerca e metodo scientifico.

Qual è stato il momento più difficile degli esami?

Il colloquio orale è stato sicuramente il momento più stimolante (utilizzerei questo aggettivo piuttosto) dei nuovi esami di Stato, non solo per la mole di lavoro necessaria, ma anche per il coacervo di emozioni (spesso contrastanti) che hanno caratterizzato questo periodo.

Raccontaci com’è andato l’orale.

Sono stato il primo ragazzo a svolgere il colloquio, quindi non avevo la minima idea di come sarebbe stato strutturato (diciamocelo chiaramente: ogni commissione era pressoché libera di forgiare l’esame autonomamente nonostante le linee guida ministeriali). Nel mio caso, dopo aver brevemente delineato un percorso a partire dal documento pescato (bellissima immagine del filosofo Bergson), c’è stata la parte relativa alle domande esterne sul programma, seguite dalle altre previste nell’ambito dei “Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento”, di “Cittadinanza e Costituzione” e, infine, la discussione degli elaborati scritti. Il tutto è durato circa 80 minuti.

Tra passato e futuro

Cosa ti mancherà di più della scuola superiore?

Non posso negarlo: ho amato il mio liceo e mi mancherà. Mi mancheranno anche i miei professori e qualche compagno di avventura.

A quale facoltà ti sei iscritto?

Ingegneria chimica al Politecnico di Torino.

Cosa vorresti fare da grande?

Lavorare in ambito accademico (sia come ricercatore, sia come professore) oppure in grandi multinazionali del settore.

Qual è il tuo sogno nel cassetto?

La vita stessa è fatta di sogni e chi smette di credere in essi muore. (Sono forse stato troppo evasivo? I sogni sono segreti che non andrebbero mai rivelati.)

Il presente

Ti aspettavi questo risultato?

Sinceramente, visto il percorso del quinquennio e le valutazioni delle due prove scritte, abbastanza.

Come hai festeggiato quando l’hai saputo?

Un bel paio di birre con amici!

Dove sei andato in vacanza e con chi?

Aborro le mete canoniche per il fatidico “viaggio della maturità” perché poco originali e in quanto non rispecchierebbero i miei interessi. Subito dopo gli esami, ho passato una decina di giorni con la mia famiglia in montagna immerso nel paesaggio valdostano; attualmente mi trovo in Salento e a settembre mi recherò con un mio amico a Padova in occasione del Cicap Fest.

martedì 20 Agosto 2019

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