Cultura

I giovani “raccontano” Michele Chieco

Elena Albanese
Gli studenti della 5° G del liceo "Tedone" sono diventati gli appassionati custodi della vita e delle opere del pittore, coinvolgendo i presenti nella narrazione di un passato che non hanno vissuto
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Gli studenti della 5° G del liceo “Tedone” di Ruvo di Puglia, grazie a un progetto di Alternanza Scuola Lavoro in partnership con la Pro Loco e coordinati l’architetto Mario Di Puppo e dalle professoresse Giovanna Losacco e Francesca Sparapano, sono diventati i “giovani custodi” della vita e delle opere di Michele Chieco, artista nato nel 1922 e morto nel 1996.

E ieri sera, durante l’inaugurazione della mostra dedicata al pittore, che ha liberato dai magazzini polverosi della Pinacoteca di Arte contemporanea 28 quadri del maestro, sono stati i narratori emozionati e appassionati di un passato che non hanno vissuto.

Hanno raccontato ai presenti di quest’uomo talentuoso, ma di umili origini; prigioniero durante la seconda guerra mondiale; innamorato della sua donna tanto da rinunciare a un lavoro a Torino pur di starle accanto e finalmente sposarla.

Hanno ricordato che il suo “Interno a via Modesti”, il quale ritrae uno piccolo scorcio del centro storico di Ruvo, è stato addirittura premiato a Parigi; che i suoi cavalli bianchi sono un omaggio a De Chirico; che egli stesso si è raffigurato tra i braccianti che tirano giù Cristo dalla croce nell’attualissima “Deposizione 2000”.

Appese alle pareti che circondano il chiostro svettano chiese, cattedrali, vicoli e case di campagna, ritratte in molte città della Puglia, da Martina Franca a Spinazzola, da Giovinazzo a Ostuni. Il mondo di Chieco è tranquillo e pacato, a tratti rassicurante. Spicca per la volontaria assenza di umanità e per la nitidezza del tratto e del colore. Il cielo è azzurro e terso di solitudine, così come il mare, privo di increspature, e le bianche pareti degli edifici senza ombra di crepe.

È una pittura concreta la sua, realizzata con olio su tela e su masonite, una tavola ottenuta pressando fibre di legno cotte a vapore. Una pittura che merita di essere ammirata, ora che ha visto la luce nei corridoi della Pinacoteca. C’è tempo fino al prossimo 30 settembre. Meglio se guidati da questi Ciceroni davvero speciali.

mercoledì 19 Settembre 2018

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