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“Città solidali”, verso una comunità amica dei malati di Alzheimer

La Redazione
Se ne discuterà in un incontro organizzato nel Centro interculturale Linea Comune. Interverranno, fra gli altri, il professor Paolo Livrea, la dottoressa Katia Pinto è la psicologa Angela Uccelli
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Il Centro diurno per le demenze Villa Anita, in collaborazione con lo sportello Alzheimer del distretto di Ruvo di Puglia, Terlizzi e Corato e l’associazione Alzheimer Italia-Bari, organizza giovedì 20 aprile un incontro dibattito dal titolo Nuovi orizzonti per l’Alzheimer: città solidali.

Il convegno è aperto a tutta la cittadinanza, ai parenti dei malati, agli operatori del settore, a coloro che desiderano approfondire queste tematiche e conoscere i servizi presenti sul territorio e le azioni attivabili per migliorare la qualità di vita dei pazienti, ma anche dei loro familiari.

In Italia si stima che la demenza colpisca 1.200.000 persone; 269mila i nuovi casi all’anno, 737 le diagnosi effettuate al giorno.

Secondo il piano sanitario nazionale, le regioni e i comuni devono creare reti di servizi e di percorsi assistenziali destinati a sradicare l’indifferenza e lo stigma avvertito da coloro che affrontano e gestiscono un parente affetto da queste patologie.

Istituire reti di servizi e di percorsi assistenziali è un ambizioso progetto che fa riferimento al protocollo messo a punto in Gran Bretagna dall’Alzheimer’s society: un percorso finalizzato a creare una comunità amica delle persone ammalate di demenza per ridurre l’emarginazione e il pregiudizio nei loro confronti, migliorare la qualità di vita e far sì che possano continuare a partecipare attivamente all’interno del contesto sociale.

Dev’essere una rivoluzione low-cost, fatta di piccoli interventi diffusi da sviluppare a livello locale con l’impulso di amministrazioni lungimiranti. E deve coinvolgere tutti: le istituzioni, le associazioni, le categorie professionali, le scuole, le forze dell’ordine, gli esercizi commerciali, gli uffici aperti al pubblico, le parrocchie…

Si prospetta quindi l’avvio di un processo di cambiamento sociale che possa rendere la città, con i suoi spazi, le sue iniziative, le sue relazioni, pienamente fruibile senza escludere e isolare le persone con demenza.

Il principio da cui partire è quello di un ambiente all’interno del quale “forti e deboli” si sostengano per sconfiggere la resistenza delle famiglie a parlare della malattia, perché spesso scoraggiate dal carente funzionamento dei servizi.

Costruire una comunità solidale vuol dire quindi intervenire per aiutare la resilienza delle persone, un processo che si costruisce in maniera graduale. Le difficoltà connesse vanno affrontate nella consapevolezza che la crescita di tale struttura sociale serve a migliorare tutto il sistema.

La comunità non deve sostituirsi alla famiglia, ma deve valorizzare la libertà e la dignità, mantenendo il valore della cura e della persona.

L’incontro, patrocinato dal Comune di Ruvo di Puglia, si terrà alle 18 nel Centro Interculturale di via Romanello 17 e vedrà, fra gli altri, gli interventi del professor Paolo Livrea, direttore scientifico di Villa Anita, della dottoressa Katia Pinto, vicepresidente dell’associazione Alzheimer Italia-Bari, e della psicologa Angela Uccelli.

lunedì 17 Aprile 2017

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