Cronaca

Proseguono le attività antibracconaggio nel Parco dell’Alta Murgia

La Redazione
Il capitano Giuliano Palomba: ««Risultati positivi che denotano il nostro impegno a salvaguardia della fauna e delle aree protette»
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L’Autorità giudiziaria ha convalidato i sequestri di due fucili operati dai militari della stazione forestale di Ruvo di Puglia a carico di due cacciatori resisi responsabili di aver abbattuto, anche con l’ausilio di un richiamo acustico vietato, alcuni esemplari di fauna protetta.

Si è conclusa anche l’operazione degli stessi militari che ha permesso di denunciare due soggetti sorpresi con mezzi di caccia non consentiti. In auto e nella loro disponibilità a fini venatori, è stata rinvenuta, quale arma impropria, una potente balestra con ottica di precisione a raggi infrarossi dotata di dardi affilati, pronta per essere utilizzata per l’abbattimento dei cinghiali.

Sono gli ultimi resoconti di una lunga attività che ha visto i carabinieri forestali operanti nei territori del Parco nazionale dell’Alta Murgia impegnati nelle attività di contrasto ai variegati fenomeni di caccia illegale a tutela dell’area protetta.

L’utilizzo dei richiami acustici non consentiti rientra tra la casistica maggiormente attenzionata che ha permesso, sempre ai militari di Ruvo, di denunciare durante la stagione venatoria da poco terminata, ben quattro soggetti uno dei quali pure per resistenza a pubblico ufficiale. Altri risultati, con deferimenti e sequestri, riguardano l’abbattimento non consentito di specie protette come pure l’utilizzo di lacci e trappole per la cattura dei cinghiali: tutti mezzi pericolosi per l’incolumità pubblica.

Sul fronte dello sconfinamento all’interno dell’area protetta con consequenziale introduzione non consentita di armi, le continue attività di monitoraggio e controllo del territorio hanno permesso al personale della stazione di Andria di deferire tre soggetti procedendo subito al sequestro delle loro armi.

«Risultati positivi che denotano l’impegno dei carabinieri forestali a salvaguardia della fauna e delle aree protette», commenta il coordinatore del Cta Altamura, il capitano Giuliano Palomba, al quale preme evidenziare anche «come le recenti sentenze di cassazione su bracconaggio con utilizzo e detenzione di armi abrase e rubate, relative a specifica attività di polizia giudiziaria del coordinamento di Altamura, hanno confermato il corretto operato dei militari in piena applicazione della normativa di settore. Inoltre, non va sottaciuta la problematica relativa alla pericolosità sociale di tali fenomeni che si consumano in area a vocazione turistica e ricreativa, per questo le istituzioni continueranno nell’azione preventiva e repressiva».

mercoledì 1 Febbraio 2017

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