Cultura

Sehaliah: rispondere alle esigenze di benessere

La Redazione
Il presidente Bernocco: "qualcosa si sta muovendo, c'è una platea di giovani e meno giovani di tutte le classi sociali che è attenta ai temi che proponiamo".
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All’indomani di importanti appuntamenti organizzati dall’Associazione Culturale Sehaliah, abbiamo voluto concedere il giusto spazio al suo presidente Salvatore Bernocco, che ci illustra dettagliatamente con questo contributo storia, iniziative e finalità dell’Associazione.

Da più parti mi si chiede di spiegare meglio che cosa è Sehaliah, di che cosa si occupa. L’associazione che mi onoro di rappresentare è nata nel settembre del 2005 da una felice intuizione degli amici Imma Ferrante e Luigi Zazzarini della Maison de Colette. Ci si chiedeva cosa si potesse fare per questa nostra città, per contribuire al suo rilancio culturale. L’idea associativa nacque spontaneamente, anche se uno dei primi commenti che ascoltai fu “c’era proprio bisogno dell’ennesima associazione culturale?”. Ebbene sì, ce n’era bisogno. C’era bisogno di una associazione che producesse qualcosa di serio e tangibile, di verificabile, di diverso. Fu così che sorse Sehaliah. Il nome esotico venne scelto da Imma. Sehaliah è un angelo, l’angelo della rinascita esistenziale. Niente di esoterico, beninteso, ma lei ne fu attratta, e del resto si trattava di un nome che rompeva con i cliché a cui siamo abituati. L’intuizione fu che la novità dovesse promanare anche dal nome.

Si individuarono gli obiettivi associativi, consistenti nella promozione delle strategie del benessere individuale e collettivo. Salute, pace, armonia, cultura, difesa dell’ambiente e della dignità dell’uomo, tutto ciò rientra a pieno titolo nei nostri obiettivi.

Sehaliah ha già al suo attivo alcuni significativi traguardi. Abbiamo organizzato diversi incontri e coinvolto tanta gente nelle nostre iniziative; in tanti si sono avvicinati allo yoga, abbiamo stuzzicato la curiosità dei ruvesi e non solo intorno a tematiche rispetto alle quali potevano ritenersi lontani. Abbiamo contribuito a fare emergere un “sommerso” di aspirazioni e bisogni culturali che nessuno prima aveva intercettato e che attendevano di venire a galla, di emergere.

Abbiamo inaugurato con ottimi risultati una stagione di contatti e proficue collaborazioni, non solo locali ma anche di carattere internazionale, federandoci alla Fondazione per l’Educazione alla Pace e al suo Gruppo Ecumenico per la Solidarietà con sede in Argentina, a Buenos Aires. Ebbi il piacere di fare amicizia col suo presidente, l’argentino Jorge Lagos, e fui nominato rappresentante per la Regione Puglia del consesso internazionale, che nel 1988 ricevette il premio Messaggero della Pace delle Nazioni Unite. A livello locale c’è molta affinità e le intese si fanno semplici e fruttuose con le amiche e gli amici dell’Organizzazione Italiana per la Protezione degli Animali (OIPA) ed il Movimento Uomo, Natura, Animali. A fianco del Movimento U.N.A. partecipammo alla Notte Bianca 2006, raccogliendo soldi per il villaggio dei bambini in Adwa, Etiopia. Non di certo una grande cifra, ma ciò che qui ha valore relativo, lì, in quelle aree disastrate, ha valore assoluto. Diede enorme piacere apprendere che, con i soldi raccolti, il punto di primo soccorso del villaggio potette funzionare per circa due giorni. Con l’OIPA e U.N.A. abbiamo organizzato un affollato incontro sulla scelta vegetariana nel marzo di quest’anno, che ci ha particolarmente confortato, relatori Rosa Camerino, delegata regionale OIPA, il prof. Peter Zeller, il dr. Falabella, presidente nazionale della Società Vegetariana Italiana, don Salvatore Summo, parroco della Cattedrale. Oltre 200 persone ascoltarono attentamente i nostri relatori. Sono cifre da capogiro per le associazioni ruvesi.

Nella nostra piccola ma confortevole sede sociale di Via Vanella Gioberti 23, dove si tengono le lezioni di yoga, abbiamo ospitato un incontro sullo yoga con Danilo Venturini, trentino trapiantato ad Andria, il nostro maestro di yoga con alle spalle una notevole esperienza internazionale (ha insegnato yoga anche in Giappone), ed un incontro sull’Ayurveda con il dr. Fabio Basalisco, medico ayurvedico, anch’essi molto partecipati (la socia Rita Franca De Astis ha introdotto il massaggio ayurvedico). L’associazione, inoltre, ha all’attivo due numeri del suo foglio di informazione interno ed una collana, “I piccoli di Sehaliah”, con pubblicazioni “leggere”, di agevole lettura, sui tempi più disparati. Una pubblicazione fu sulla dieta vegetariana, la seconda sulla pace, contenente una serie di aforismi. A giorni saranno disponibili gli atti del convegno di marzo sulla scelta vegetariana.

Questa, in breve, è Sehaliah. I fatti parlano chiaro: ci siamo e intendiamo continuare ad esserci e a produrre fatti, cultura, solidarietà, ad imbastire orditi di pace ed armonia. La cultura del benessere – benessere in senso ampio – è talmente avvertita oggi che fare finta di nulla sarebbe controproducente ed insensato, anche in questo nostro paese di 25.000 anime, restio ai cambiamenti e alle novità come i gatti all’acqua. Tuttavia qualcosa si sta muovendo, c’è una platea di giovani e meno giovani di tutte le classi sociali che è attenta ai temi che proponiamo. A loro va il nostro ringraziamento e una sommessa richiesta di partecipazione attiva e di sostegno, morale in primis (Dr. Salvatore Bernocco – Presidente Associazione culturale Sehaliah).

domenica 22 Aprile 2007

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