Ancora botta e risposta fra il presidente del Talos Ruvo e l’ex direttore sportivo Adriano Muggeo. Dopo la replica di quest’ultimo alle dichiarazioni del numero uno neroazzurro, lo stesso Ippedico torna alla carica e vuota completamente il sacco.
“Dopo ciò che ho letto – ha detto – è doverosa una mia risposta e spero tanto che questa vicenda finisca qua. L’ex diesse dice di non voler fare sterili polemiche, ma poi attacca dicendo che mi faccio influenzare dall’ex direttore generale. Voglio ricordare che il Consiglio mi ha dato pieno mandato e quando qualche decisione può influire sul futuro societario, lo stesso Cda si riunisce all’istante, come spesso accaduto ultimamente.
Spero che le dimissioni di Savi siano una “farsa”, come asserisce Muggeo, ma solo per poterlo avere ancora con noi, visto che è sempre rimasto a disposizione quando c’è stato qualche problema logistico, così come tutti i dirigenti, dimostrando grande professionalità e correttezza”.
Nella sua replica, Muggeo si era proprio accanito nei confronti di Luciano Savi. “Non capisco onestamente – dice Ippedico – come si possa dare la colpa a Savi quando è solo grazie a lui se il segretario, il mister e lo stesso diesse sono rimasti al loro posto. Visto che Muggeo ha scelto questa tattica gli risponderò a tono: voglio svelare in questa occasione che il consiglio direttivo ed io, in primis, avevamo espresso riserve già dalla prima settimana di lavoro su questi due ruoli.
Ricordo l’esasperazione a cui aveva portato il fatto di non poter parlare con il mister e le assicurazioni solo verbali proprio di Savi durante il periodo in cui lo stesso era in ferie. E ricordo anche che, quando il Consiglio, e non Savi, alla prima riunione con il diesse aveva espresso perplessità sul comportamento del mister, il signor Muggeo, nella mia casa a Bisceglie, disse testualemente “se vogliamo cambiare il mister non ci sono problemi”, ma furono proprio Savi e Lovino a schierarsi dalla parte di Vernice”.
Fra le varie accuse Adriano Muggeo ha rimproverato alla società di non aver riconosciuto i meriti per quanto fatto la scorsa stagione. “Trovo questa una grossa falsità. Il tecnico alla prima riunione chiese a me di poter mantenere il gruppo storico per poter iniziare a lavorare con tranquillità, ma i giocatori chiesero per restare un aumento per me inconcepibile.
Il terremoto è partito proprio di qui e, come già ho anticipato, le dimissioni del general manager sono venute proprio per mettere lo staff tecnico in condizioni di poter lavorare serenamente, in quanto non era ancora il momento per fare polemiche.
Ma le direttive che la società dava venivano puntualmente disattese. Era stata fatta una riunione, alla presenza del tecnico, per decidere chi doveva essere il dirigente accompagnatore e la scelta fatta non è stata rispettata, così come per il nuovo capitano, anche in questo caso scelto in accordo col mister.
A seguito delle dimissioni di Savi dall’incarico, ma non come socio, indissi il giorno dopo una riunione del Cda allargata allo staff tecnico, mettendo solo in discussione l’operato della segreteria e del direttore generale. Se ciò ha portato alle dimissioni di tutti gli altri, vuol dire che il terreno era molle”.
Vito Ippedico, tiene poi a precisare che c’è stata sempre grande apertura da parte della società verso chi era andato via. “Fino a sabato scorso ho chiesto quotidianamente a Luciano Savi di ritornare al campo e lui mi ha sempre risposto che l’avrebbe fatto se fosse tornato anche Muggeo, pregandomi di richiamarlo.
In definitiva forse è stato un matrimonio iniziato male e finito peggio, ma di certo né io né il Consiglio formato da Aldo Lovino, Filippo Bruni, Carlo De Venuto e Giuseppe Testini si è potuto far influenzare da chicchessia. Rimando decisamente al mittente le accuse di macchinazioni contro il mister da parte di nessuno, nè tantomeno da parte dell’ex direttore generale che, anzi, ha sempre provato a gettare acqua sul fuoco”.
Non sono state per nulla digerite, da parte del presidente ruvese, le accuse di interventi politici, espressi da Muggeo nella sua replica, per la scelta del nuovo allenatore. “Vorrei che il signor Muggeo stesse molto attento alle calunnie che sta dicendo. Affermando che Barione è stato preso per fare un favore al politico di turno offende prima di tutto un collega, visto che Muggeo è patentato allenatore. E poi la storia calcistica di Nino Barione non penso abbia bisogno di raccomandazioni.
In più posso dire con molta franchezza che non mi è stato presentato da un politico, ma da un comune amico di partito che non è né onorevole, né consigliere comunale o regionale. Volendo parlare di politica ricordo al signor Muggeo che nel direttivo i cinque componenti sono di cinque partiti diversi. Secondo lui, quindi, avremmo dovuto prendere cinque allenatori raccomandati per mantenere la par-condicio”.
Dopo aver saputo della risposta data dal presidente Luciano Savi ha preferito non rispondere alle accuse fattegli da Muggeo, anche per tener fede a quel silenzio stampa chiesto dalla società. “Ho apprezzato Savi per questo – ha detto Ippedico – e invece devo ricordare al direttore sportivo che, non avendo ancora ricevuto le sue dimissioni per iscritto, farebbe bene a rispettare le scelte imposte dalla società stessa.
Da parte mia lo sto ancora aspettando sulle tribune dello stadio, dove avevamo l’ultimo appuntamento, così come lo sta ancora aspettando chi doveva andarlo a prendere per portarlo al campo”.
Ma nonostante il clima bellicoso che non accenna a calmarsi Vito Ippedico lascia ancora la porta aperta all’ex direttore sportivo. “Voglio ribadire ancora una volta l’invito ad un incontro, magari davanti ad una pizza per chiarire situazioni che sicuramente sono semplici, ma che si complicano nei passaparola, quando intervengono terze persone che forse hanno interesse a rompere certi rapporti o a mettere in cattiva luce certe persone che non lo meritano”.