Un giovedì grasso all’insegna della goliardia e del buon cibo tradizionale quello trascorso a Ruvo di Puglia in apertura di “Carnevale Ruvo di Puglia – “Carnəvòlə e la Famìgghiə: nu attònə e tànda fìgghjə!”, l’evento curato dalla Pro Loco di Ruvo di Puglia.
La manifestazione, che sancisce il ritorno del Carnevale ruvese, è patrocinata dal Comune di Ruvo di Puglia, col supporto di Confcommercio Ruvo di Puglia e in collaborazione con U’Aggigghje de le Revetole, Gruppo folk Lapecheronza, Eat Ruvo di Puglia, Università della Terza Età “Nicola Cassano”, con Simona Pellicani e con Vincenzo e Tina Caldarola.
Il “via” è stato dato dalla sfilata del tipico calzone ruvese, lungo 10 metri, preparato dai ristoratori della Eat Ruvo di Puglia e portato a spalla, partendo dal panificio Cascione e raggiungendo piazza Menotti Garibaldi. Il calzone ruvese è peculiare perché ai tradizionali ingredienti del ripieno, come le cipolle lunghe (sponsali), olive nere, acciughe – comuni in gran parte della Puglia – si aggiungono gli spaghetti.
Molto apprezzati gli sketch in vernacolo, a cura dei gruppi folclorici U’Aggigghje de le Revetole e Lapecheronza, con la partecipazione del poeta Francesco Catalano. Un tributo è stato dato anche ai poeti vernacolari Nicola Campanale e Pietro Stragapede: il “Carnevale a Ruvo di Puglia”, come spiegato dal presidente Unpli Puglia e Pro Loco, Rocco Lauciello, è anche valorizzazione della lingua locale.
La presentazione della famiglia di Carnevale, grottesca e divertente esasperazione dei difetti e vizi umani con una leggera sgomitata alla figura del ruvese, è stata il primo capitolo di un racconto che si svolge in più giorni, in cui si narra l’agonia di Carnevale e terminerà con la sua morte, lettura del testamento e rogo finale. A presentare l’evento Anna Turturo, Silia Eden e Paolo Pinto.
Un sogno vederli riuniti, i nostri gruppi folk…🙏🙏🙏