Prima edizione

Il ritmo di Pulsar dà avvio al Sonoro Sud Festival di Livio Minafra

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Sonoro Sud Festival: Maurizio Lampugnani e Giuseppe Berlen in Pulsar © Veronique Fracchiolla/Ruvolive
Successo per i percussionisti Lampugnani e Berlen. Il festival di Livio Minafra, per tre giorni, porta la musica nelle periferie, racconta storie di popoli e di persone, accoglie la memoria e il futuro
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Sonoro Sud Festival, Livio Minafra © Veronique Fracchiolla/Ruvolive
Sonoro Sud Festival, Livio Minafra © Veronique Fracchiolla/Ruvolive

Il concerto “Pulsar” , con i percussionisti Maurizio Lampugnani e Giuseppe Berlen, ha inaugurato ieri,  nell’auditorium della Santa Famiglia, la prima edizione di “Sonoro Sud Festival – musiche, storie e periferie”, il festival fondato da Livio Minafra che del Talos Festival, fondato dal padre Pino, eredita non solo la  “melodia, la ricerca e la follia”, dando spazio sia ai nomi affermati che a quelli emergenti, ma anche l’arte, tra fiaba e sogno, di Nicola Genco, storico illustratore delle cartoline e manifesti del Talos Festival.

Un festival che vuole portare la musica – dal jazz alla world, dal pop alla classica – nelle periferie, vuole raccontare storie di popoli e di persone, vuole accogliere la memoria e il futuro.

“Pulsar”, un nome che evoca il “suono” nell’Universo,  è stato un concerto che ha connesso l’uditorio ai ritmi primordiali, al respiro del mondo.

Lampugnani e Berlen hanno dato vita a una conversazione ricca di colore, utilizzando tamburi, marimba, gong ma anche elementi naturali come foglie, canne, la voce nonché oggetti di uso quotidiano (c’era anche uno stendino in metallo che, però, non è stato “percosso”). La loro improvvisazione ha il ritmo della Guinea, del Senegal, del Brasile e di Cuba dove si è perfezionato Lampugnani, e dei Paesi del Mediterraneo con cui Berlen è venuto a contatto attraverso i musicisti.

I due percussionisti, come hanno spiegato alla fine della serata conclusasi con due bis, hanno accompagnato i presenti nelle loro stanze che aprono a tanti mondi da scoprire.

 

I programmi di sabato 9 e domenica 10 marzo

Il festival prosegue oggi con la presentazione con la presentazione di “Enzo Lorusso Book”, l’e-book per la Timoteo Edizioni che raccoglie i migliori assolo al sax di Enzo Lorusso, tra il 1958 e il 1965. Un libro per jazzisti dedicato ad uno dei sax alti jazz più interessanti d’Italia nel dopoguerra. La serata sarà accompagnata da Nico Marziliano, al pianoforte, e Vincenzo Di Gioia, relatore della presentazione, al sax. A seguire, alle ore 20, Vito di Modugno (organo hammond) e Nico Marziliano (pianoforte) saranno protagonisti di “Electro-acoustic”.

Domenica 10 marzo, alle 19 saranno celebrati i 25 anni del progetto musicale “D’Ali d’Oro” che fu registrato nel 1998 a Castel del Monte. Interverranno Michel Godard; Pino Minafra; e Grazia Di Bari, delegata alla cultura della Regione Puglia. Modera Livio Minafra. Il progetto nacque nel 1998 e vide la luce su compact disc nelle notti del 15, 16 e 17 settembre, proprio a Castel del Monte, che fu fittato per l’occasione. Una produzione Südwestrudnfunk (Achim Hebgen), Enja Records e Talos. Furono coinvolti musicisti come il contrabbassista Renaud Garcia-Fons, il percussionista Pierre Favre, le voci Linda Bsiri e Lucilla Galeazzi, il sassofonista Gianluigi Trovesi, il fisarmonicista Jean-Louis Matinier e gli stessi Michel Godard alla tuba e serpentone e Pino Minafra alla tromba e flicorno. Alle 20, Maurizio Quintavalle (contrabbasso) e Livio Bartolo (chitarra) in “Bass Profile”. Il basso è alla base degli ensemble classici, jazzistici, rock, pop. Il basso è il basamento degli edifici, le radici. Pensare a Bass Profile significa tenere un basso profilo, che non sta a significare un atteggiamento di poca forza e determinazione ma, al contrario, di costruzione meno eclatante di qualcosa senza della quale non ci sono le chiome della musica, ovvero l’armonia e la melodia, senza parlare del ritmo. Ed è per questo che Quintavalle si è “munito” del chitarrista Livio Bartolo, proprio per creare queste trame ed anche per avere un partner che in comune avesse proprio le corde. Contrabbasso e chitarra sono infatti strumenti a corda. Il repertorio sarà modern jazz tra sound modale e sperimentale.

sabato 9 Marzo 2024

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