Il punto

Conguaglio arretrati Tari, a Ruvo è di 100mila euro. Chieco: «Il Ministero dell’Ambiente intervenga»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
discarica con tanti rifiuti, cingolato con pala meccanica
Una discarica © Pexels
«La mia posizione e quella di altri sindaci è che non siano i cittadini a dover pagare questi aumenti perché i Comuni non hanno fatto altro che attenersi a quanto imposto da Arera»
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Sarà di circa 100mila euro il conguaglio arretrati della Tari che i ruvesi dovranno pagare per il periodo 2019-2023. Una cifra relativamente bassa se confrontata con quella che graverà su altri Comuni pugliesi (si pensi a Taranto che dovrà corrispondere circa 11 milioni di euro).

Un incremento della tassa sui rifiuti che è conseguenza della sentenza del Consiglio di Stato del 6 dicembre 2023 con cui sono stati respinti i ricorsi di Arera, di Ager e Regione Puglia contro la sentenza del Tar Lombardia del 27 febbraio che ha bocciato, per difetto di competenza, il “sistema degli impianti minimi”, introdotto dalla stessa Agenzia di regolazione per energia reti e ambiente. Ai gestori degli impianti privati, quindi, è stato riconosciuto il diritto a ottenere le somme che non sono state versate loro, negli anni considerati, adeguandole all’indice Istat dei prodotti industriali.

Ne abbiamo parlato con il sindaco Pasquale Chieco. «Intanto – dichiara-, la mia posizione e quella di altri sindaci è che non siano i cittadini a dover pagare questi aumenti perché i Comuni non hanno fatto altro che attenersi a quanto imposto da Arera».

Arera, infatti,  su mandato del Parlamento (nel 2017), aveva regolamentato gli impianti minimi. Ma, secondo i giudici, era andata oltre i limiti – avocando a sé il potere di indirizzo dell’attività programmatoria regionale e andando in conflitto con i piani nazionale e regionale di gestione dei rifiuti – perché  aveva dato disposizione alle Regioni di individuare gli impianti di chiusura del ciclo del trattamento dei rifiuti indifferenziati, imponendo agli stessi, operanti nel libero mercato, di applicare tariffe calmierate, più basse rispetto a quelle che chiedevano. E la Regione Puglia si è attenuta a queste disposizioni.

«Le intenzioni di Arera erano buone – dichiara Chieco – perché volte ad agevolare i Comuni e, quindi i cittadini,  soprattutto quelli del Sud che devono fare i conti con la scarsità di impianti di gestione (in tutta la Puglia sono sei e si trovano a Manfredonia, Conversano, Massafra, Cavallino, Poggiardo e Ugento, ndr) e con tariffe a cancello molto alte. Ma non è sui cittadini che devono gravare questi aumenti, conseguenza di un “errore” di Arera».

«Ritengo – aggiunge – e come me tutti gli altri sindaci,  che sia il Ministero dell’Ambiente a farsi carico di questa situazione e un ruolo fondamentale lo sta svolgendo Anci Puglia. Infatti, a titolo volontario, faccio parte di un gruppo di lavoro che, coinvolgendo la Regione Puglia,  sta predisponendo una lettera da inviare al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica in cui si solleciterà un intervento per impedire che i cittadini paghino questi incrementi».

Intanto l’Arera reinserisce, su nuove basi, la disciplina degli impianti minimi. Lo fa attraverso la delibera n. 7 del 23 gennaio 2024 che comporta alcuni aggiustamenti sulle voci di costo e impone un nuovo provvedimento per individuare gli impianti minimi. «Questo potere è stato riconosciuto ad Arera per effetto del sistema nazionale di gestione dei rifiuti» continua Chieco.

L’aumento delle tariffe per gli incrementi dovuti ai costi di gestione negli impianti potrebbe, secondo Chieco, dare vita a reazioni di rigetto da parte dei cittadini che, nonostante si impegnino a fare la raccolta differenziata, hanno concretamente pochi vantaggi.

«Vorrei precisare, a tale proposito – aggiunge Chieco -, che sugli incrementi Tari non pesano i servizi resi da Sanb i cui costi sono molto bassi tanto che la nostra Tari è tra le meno gravose della regione. Questo lo dico perché i cittadini, a fronte di questi incrementi, si sentono presi in giro, nonostante siano ligi nel fare la raccolta differenziata. Sono molti che si chiedono se valga la pena farla. E la risposta è sì perché, se non si facesse, i costi di gestione dei rifiuti sarebbero decuplicati – e non dobbiamo sottovalutare quelli ambientali – e, di conseguenza, le tariffe aumenterebbero ulteriormente».

«Ma ora che l’Ager ha notificato le fatture, come ci si regola? – prosegue Chieco -. Come potranno i funzionari redigere il Pef? Come si chiude un procedimento per la determinazione delle tariffe che va mandato, entro i termini, all’Ager e poi all’Arera? Questo è un problema. Ecco perché questa vicenda va chiusa in poco tempo, altrimenti noi non potremo determinare le tariffe di quest’anno oppure le dovremo stabilire venendo costretti a mettere nel Pef dei costi che noi sindaci riteniamo di non dover inserire». «Abbiamo bisogno di risposte celeri – continua Chieco – se si considera che le tariffe vanno approvate entro il 30 aprile».

Intanto, per far fronte a questa situazione emergenziale, Ager intende stipulare accordi con i gestori degli impianti minimi affinché gli arretrati siano rateizzati in sei anni e senza interessi. «La rateizzazione renderebbe gli aumenti più sopportabili – conclude Chieco -. Si tratta di una strategia che affianca la prima, fondamentale, ossia la richiesta dell’intervento del Ministero dell’Ambiente  e della Sicurezza energetica».

sabato 17 Febbraio 2024

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Annalisa
Annalisa
2 mesi fa

Dedicato a tutti quei volenterosi che hanno creduto alla differenziata, al riciclo e alla favoletta che la Tari potesse scendere con comportamenti virtuosi.

Pippo e Pluto
Pippo e Pluto
2 mesi fa

Queste cose sulla differenziata sono state dette e ridette 1000 volte.Ci prendono in giro dicendo che non facciamo bene la differenziata e la colpa è dei cittadini che vanno multati, ci dicono di attenerci scrupolosamente a quando previsto per la raccolta differenziata e poi arriva sempre la mazzata finale con tanto di arretrati.Ora chi fa i ricorsi a livello di istituzioni non sa nemmeno cosa scrivere perché poi un qualsiasi giudice condanna sempre con la scusa che il ricorso è sbagliato.Mi sa tanto che è tutta una messinscena che fa comodo alle nostre amministrazioni per giustificarsi nei confronti del popolo.

Anonimo ruvese
Anonimo ruvese
2 mesi fa

Caro sindaco in questo suo articolo tanto bla bla, ma nella sostanza pagate tutti cari cittadini perché siete solo pecore da tosare .Saluti.