Il fatto
Statua Talos danneggiata, ragazzini scrivono lettera di scuse a Max Di Gioia
L'episodio risale alla metà di novembre, quando un mattino Di Gioia scopre che la freccia che trafigge il calcagno del suo Talos è stata spezzata in due. Il sindaco Chieco ha incontrato i ragazzi, sottolineando che si è trattato di un incidente
In una nota su Facebook, il sindaco Pasquale Chieco pubblica la lettera che due ragazzini hanno scritto allo scultore Massimiliano Max di Gioia, scusandosi per aver danneggiato la statua di Talos, in piazza Dante.
L’episodio risale alla metà di novembre, quando un mattino Di Gioia scopre che la freccia che trafigge il calcagno del suo Talos è stata spezzata in due: un pezzo è abbandonato a terra.
«Che fosse stato un maldestro incidente e non un atto vandalico a danneggiare la statua di Talos in piazza Dante ce lo avevano già detto molto chiaramente le immagini delle telecamere che avevano filmato il fatto» spiega Chieco.
«I ragazzini responsabili del danno, da me incontrati, hanno scritto di loro pugno una lettera di scuse a Massimiliano Di Gioia. Se vogliamo era il minimo che potessero fare, l’ABC dell’educazione, ma è importante partire da lì, dall’assunzione di una responsabilità, dalla comprensione di avere rovinato un bene comune, qualcosa che appartiene a tutta la comunità.
Conosco Max come un artista molto generoso; il regalo che ha fatto nella città di Ruvo di Puglia merita rispetto. Gli ho chiesto di riparare la statua. So che avrebbe preferito dedicarsi a una nuova avventura artistica, invece, ancora per un po’, gli toccherà prendersi cura del suo/nostro Colosso. Sarà l’occasione per rinnovargli la nostra gratitudine».
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