L'allarme

Campagna olivicola, Cia Puglia: «Furti e clima da Far West. Serve polizia rurale regionale»

auto Guardie campestri Ruvo e Carabinieri in un oliveto
Sventato furto di olive © Guardie campestri Ruvo- archivio
Interi raccolti di olive trafugati nottetempo, furti di mezzi agricoli, carichi scortati come fossero furgoni portavalori: Gennaro Sicolo, presidente Cia Puglia, denuncia la condizione di incertezza e ansia in cui vivono gli imprenditori agricoli
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Interi raccolti di olive trafugati nottetempo, furti di mezzi agricoli, carichi scortati come fossero furgoni portavalori. «Ciò che gli agricoltori, e i produttori olivicoli in particolare, stanno subendo in questo periodo è davvero inaccettabile per un Paese moderno, dove la sicurezza di chi produce, crea reddito e dà lavoro dovrebbe essere la normalità, siamo in uno stato di allerta e di ansia perenne», denuncia Gennaro Sicolo, presidente regionale di Cia Puglia e vicepresidente nazionale di Cia Agricoltori Italiani.

I furti e i tentativi sventati sono ormai all’ordine del giorno, in ogni territorio della Puglia. La campagna olivicola è ormai in pieno svolgimento in ciascuna delle province pugliesi. Dopo mesi di tribolazioni, difficoltà, eventi atmosferici estremi e problemi di ogni tipo, dalla difficoltà di reperire manodopera all’aumento dei costi di produzione, finalmente negli uliveti di tutta la regione le aziende olivicole stanno cercando di raccogliere il frutto di mesi e mesi di lavoro, dopo aver speso migliaia di euro per proteggere le piante dalle fitopatie e intervenire con irrigazioni di soccorso contro gli effetti della prolungata siccità. Dal punto di vista qualitativo, si prospetta un’annata positiva. Proprio nel momento in cui si cerca di rilanciare un settore vitale, strategico e fondamentale anche dal punto di vista turistico per tutta la Puglia, con interessanti sviluppi e segnali di crescita per il turismo dell’olio, i tentacoli della criminalità rischiano di vanificare lo sforzo prodotto da centinaia di olivicoltori, decine di Organizzazioni di Produttori e consorzi, impegnati a sostenere un impegno importante e oltremodo rilevante anche dal punto di vista sociale e occupazionale per migliaia di famiglie.

«L’agricoltura e gli agricoltori vanno protetti e tutelati – aggiunge Sicolo – Siamo un’industria a cielo aperto, la più importante della regione da tutti i punti di vista. Non è possibile arrendersi a questo stato di cose, non è accettabile assuefarsi a questo clima da far west, perché vorrebbe dire che lo Stato non è nelle condizioni di garantire un diritto fondamentale dei cittadini, quello di avere un livello di sicurezza personale, imprenditoriale e lavorativo adeguato, all’altezza di un grande Paese qual è l’Italia. Gli olivicoltori fanno impresa. Lo fanno in modo moderno, con una pianificazione importante, investimenti rilevanti, impiego di mezzi e di personale. E allora è il arrivato il momento che lo Stato faccia sentire la propria presenza. Cia Agricoltori Italiani di Puglia ha elaborato proposte precise e attuabili. Crediamo sia possibile istituire una polizia rurale regionale che abbia competenze, ambiti e prerogative di intervento specifiche per contrastare più efficacemente l’azione della criminalità organizzata nelle campagne».

«Il danno economico arrecato alle imprese agricole vittime dei furti è ingente e, ad esso, si aggiunge un sentimento di paura, rabbia e sgomento per quanto accaduto e per ciò che continua a succedere ormai da troppo tempo. Abbiamo chiesto più volte l’istituzione di una polizia rurale regionale. Alla luce della recrudescenza dei fenomeni, torniamo a chiedere di utilizzare anche l’esercito per presidiare efficacemente il territorio», ribadisce Gennaro Sicolo.

«Occorre installare occhi elettronici collegati alle strutture di controllo delle Forze di Polizia. In campagna le aziende agricole vengono derubate di tutto: attrezzi, interi impianti di irrigazione, perfino il concime e quanto gli agricoltori utilizzano per i trattamenti fitosanitari. In ogni caso, si tratta di materiale costoso, la cui sottrazione arreca danni davvero molto ingenti. In qualche caso, il personale delle società di vigilanza privata è stato minacciato dai criminali. Atti di intimidazione e di avvertimento mafioso spesso sono rappresentati dal danneggiamento doloso di piante e colture, con lo sradicamento o il taglio degli alberi. Da anni chiediamo una svolta sul piano della sicurezza, le aziende non ce la fanno più», ha concluso Sicolo.

lunedì 30 Ottobre 2023

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amenduni francesco
amenduni francesco
5 mesi fa

serve cioè una struttura di polizia, con tutte le caratteristiche, le dotazioni, la numerosità, i poteri di un vero e proprio corpo di polizia con il compito esclusivo, e si intenda bene, esclusivo, di vigilare sulle pingui proprietà terriere di imprenditori in agricoltura. e ovviamente, ca va sans dire, il tutto a carico della comunità, ovvio .
benissimo.
possiamo allora avere un corpo analogo che vigili in maniera esclusiva e con tutte le potenzialità richieste sulla categoria … che so … dei camionisti? o delle imprese edili? o che so ancora sulla categoria dei rivenditori di automobili o di elettrodomestici? e sui depositi di alimentari? non vogliamo mettere dei vopos a guardia del prosciutto e del parmigiano?

Anonimo veneziano
Anonimo veneziano
5 mesi fa

Bravissimo come al solito lei e una persona che odia la categoria degli agricoltori perché ogni volta che commenta qualche articolo si scaglia con le più assurde cavolate contro i poveri agricoltori.Visto che lei sa tutto e credo sappia fare tutto inizi da ora a fare la guardia ai bagni pubblici in modo tale che gratuitamente renda un servizio utile alla comunità .Saluti

amenduni francesco
amenduni francesco
5 mesi fa
Rispondi a  Anonimo veneziano

e qui ti sbagli, due volte:
primo non odio la categoria, anzi apprezzo e stimo chi fa imprenditoria vera, chi si rompe la schiena e si svena creando però una vera ricaduta sul territorio e non solo chiagne&fotti …
secondo, non so tutto e non conosco tutto, forse quello che sa tutto in materia di agricoltura, di sicurezza, di costi, ricavi, contributi, agevolazioni, integrazioni, tassazione e soprattutto detassazione, o non tassazione, sei tu, quindi saresti tu più adatto al compito di custodia di quei luoghi, che sotto a tua oculata direzione, potrebbero diventare delle fonti di reddito , oltre che dei servizi indispensabili, per la cittadinanza

Anonimo veneziano
Anonimo veneziano
5 mesi fa

Bravissimo e proprio questo commento che mi aspettavo da lei perché e la conferma che non solo non sa niente di come si vive di agricoltura ma menzionando che il sottoscritto sia informato su costi, ricavi , contributi ed agevolazioni varie da un immagine da vero incompetente e non solo, della sua persona.Pertanto accertato che lei non capisce un fico secco ne di agricoltura ne di altro, le resta solo e forse l’unica strada percorribile quella della guardiania e manutenzione ordinaria dei bagni pubblici.Salute e buon lavoro .

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