Arte e libri

“Menta, Marmo e Mito” di Max Di Gioia protagonista al Lungomare di Libri

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Presentazione del libro "Marmo, Menta e Mito" a Palazzo Caputi © RuvoLive
Il libro, che parla del processo di creazione della statua di Talos in marmo di Carrara, scolpita da Di Gioia, sarà presentato il 2 luglio, alle 21, a Bari. L'autore sarà presente per il firmacopie
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Dopo il Salone del Libro di Torino, un’altra tappa letteraria per “Menta, Marmo e Mito”, il racconto “quasi” epico di Max Di Gioia per Secop, che sarà presentato domenica 2 luglio, alle 21, sul Lungomare di Libri a Bari.

Il libro, presentato qualche settimana fa per la prima volta a Palazzo Caputi, narra dell’avventura artistica e umana di Massimiliano Di Gioia e di una delle sue creature a cui è legato col “sangue” e con la pietra: Talos, la statua in marmo di Carrara che, sul finire dell’estate, sarà installata in piazza Dante.

In poco più di 100 pagine è narrata la genesi di un progetto che è tributo d’amore per la città dal momento che Talos è stato donato ai ruvesi per volontà del suo stesso creatore, col contributo dell’associazione culturale Talos e il supporto dell’Amministrazione comunale.

Corredato di fotografie, bozzetti, acquerelli, nonché arricchito di poesie di Di Gioia, il libro, con le sue pagine marmorizzate, regala al lettore un piccolo grande cosmo di persone, profumi, colori e visioni. Oltre alla intima narrazione di Max Di Gioia, coi suoi dubbi, i suoi entusiasmi, il libro è arricchito dai contributi letterari di Erri De Luca, la prefazione della giornalista Enrica Simonetti che paragona la statua al gigante vestito di bianco di pavesiana memoria; l’introduzione erudita del professor Alberto D’Atanasio, il contributo dello scrittore e drammaturgo Cosimo Damiano Damato “Il Talos di Max e il suo odore di nepitella selvatica” e la postfazione di Mariella Medea Sivo, curatrice del libro, che sottolinea la funzione etica e civile della scultura di Max.

Ma tre figure acquistano una particolare luce in “Menta, marmo e mito”. Paolo, il tanto amato nonno di Max, che gli ha infuso l’amore per la natura, per l’arte e la verità e gli ha lasciato in eredità l’abitudine di conservare foglie di menta nelle tasche; Filippo Dobrilla, indimenticato scultore toscano e suo mentore di cui Max conserva l’ultimo messaggio  – “Dai, Max. Tira fuori il gigante dal marmo” – e una volpe che lo visita nel suo atelier in campagna e che, in un esopiano muto dialogo di sguardi e movimenti, gli “suggerisce” come superare un ostacolo che rischia di fermare l’impresa.

Ma, nonostante tutto, Talos “venne al mondo”.

sabato 1 Luglio 2023

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