L'operazione

Venti arresti nel Nordbarese: indagini avviate dopo l’attentato dinamitardo a Ruvo

Carabinieri
Le indagini della Dda sono iniziate nel 2020 dopo un attentato dinamitardo, avvenuto l'11 febbraio, a Ruvo di Puglia nei confronti dell'auto di un vicebrigadiere dei Carabinieri che aveva partecipato a operazioni contro lo stesso clan
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I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari, con il supporto dei militari di Andria e Trani, dello Squadrone CC Eliportato Cacciatori Puglia e del Nucleo cinofili di Modugno, hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare, emesse dal Gip presso il Tribunale di Bari su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, nelle quali vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di altrettanti soggetti indagati per aver partecipato ad un sodalizio dedito al narcotraffico, diretto e promosso da soggetti vicini al clan Pistillo, operante ad Andria e nel nord barese.

Le indagini della Dda sono iniziate nel 2020 dopo un attentato dinamitardo, avvenuto alle 2.30 di notte dell’11 febbraio, a Ruvo di Puglia nei confronti dell’auto di un vicebrigadiere dei Carabinieri che aveva partecipato a operazioni contro lo stesso clan.

Le indagini, in seguito, pur non riuscendo a dimostrare il movente dell’attentato, hanno consentito agli inquirenti di avere numerose informazioni relative all’organizzazione gerarchica e all’attività dell’associazione. Un sodalizio che, anche se aveva la sede operativa ad Andria, aveva collegamenti anche con il clan Capriati di Bari e con altre realtà criminali dei Comuni limitrofi e delle province di Brindisi e Taranto. Nei confronti dell’associazione, la Dda ha infatti riconosciuto l’aggravante del metodo mafioso sia per il continuo ricorso ad atti intimidatori, sia per l’utilizzo dei proventi del traffico di stupefacenti nel garantire la sopravvivenza del sodalizio e dei suoi membri in carcere.

Secondo l’impostazione accusatoria accolta dal Gip (fatta salva la valutazione nelle fasi successive con il contributo della difesa), le indagini, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bari e condotte nel periodo dal 2019 al 2020 dal Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Bari, con il supporto della Compagnia di Andria, mediante servizi di osservazione controllo e pedinamento, perquisizioni e sequestri vari, hanno consentito di raccogliere gravi indizi di colpevolezza in merito alle attività illecite poste in essere dal clan Pistillo nell’arco di circa un anno, delineando il sodalizio, costituito anche da donne, dedito al narcotraffico in tutti i suoi elementi sintomatici, e cioè una struttura gerarchicamente articolata, composta da organizzatori, promotori, dirigenti e partecipanti, che grazie al controllo del territorio – sulla scorta delle qualità mafiose dei promotori – riusciva a gestire il mercato degli stupefacenti, ricorrendo, all’occorrenza, alla violenza e all’utilizzo di armi e munizioni.

Nel corso delle attività, in diverse fasi, sono state sequestrati, fra l’altro, più di 3 kg di tritolo, 6 pistole, un fucile semiautomatico, circa 500 munizioni, nonché 24 kg di marijuana, 15 kg di hashish e un kg di cocaina.

Il quadro indiziario raccolto dai Carabinieri a carico degli indagati è stato condiviso dalla Procura della Repubblica di Bari che ha avanzato richiesta di emissione di misura cautelare. Il Gip del Tribunale di Bari, accogliendo la richiesta, ha disposto la cattura dei soggetti, tra cui, alcuni, già detenuti per altra causa.

martedì 16 Maggio 2023

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amenduni francesco
amenduni francesco
11 mesi fa

rassicurante … confortante …

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