Un parco, una via o una piazza di Ruvo di Puglia saranno intitolati alle vittime del Covid-19: si darà seguito, infatti, all’iter procedurale autorizzato dal Consiglio comunale con l’approvazione unanime della mozione presentata dai consiglieri comunali di opposizione Piero Paparella, Simona Summo e Luciano Lorusso (Fratelli d’Italia) a nome di tutta l’Assise.
«La pandemia in maniera inaspettata ha colpito il mondo, mettendo a dura prova la salute fisica e mentale di ogni cittadino cambiando anche il nostro stile di vita» si legge nella mozione in cui si sottolinea come «nel corso della pandemia da Covid-19 tutte le forze politiche locali, ciascuna secondo le rispettive competenze, hanno contributo attivamente per poter far fronte all’emergenza».
L’intitolazione dell’area in onore delle vittime del Covid 19 dovrebbe avvenire il 18 marzo, giorno in cui si celebra la Giornata Nazionale in memoria delle vittime della pandemia da coronavirus, istituita il 17 marzo 2021 (con il via libera del Senato dopo quello della Camera dei Deputati il 23 luglio 2020). La data è simbolica: era la notte del 18 marzo 2020 quando il convoglio dei camion dell’Esercito italiano attraversò Bergamo trasportando centinaia di bare in Emilia, per la cremazione.
Dall’inizio della pandemia sino a oggi, in Italia ci sono stati 190.080 decessi; in Puglia sono stati 9.773 (Lab 24 Sole 24 ore).
La mozione è scaturita dalla volontà di rendere «onore e alla memoria – spiega Paparella – di tutti i nostri concittadini che, purtroppo, hanno perso la vita a causa di questa tragica pandemia, che ha colpito gravemente anche la nostra comunità».
Al contempo, l’intero Consiglio comunale, come il Capo dello Stato Sergio Mattarella, condivide i sentimenti di partecipazione al dolore dei familiari delle vittime e nello stesso tempo esprimo riconoscenza a quanti hanno contribuito a contenere un pericolo così grave, improvviso e pervasivo, tale da mettere a repentaglio la salute pubblica globale. L’impegno profuso nello scongiurare le conseguenze della pandemia – non ancora pienamente debellata – costituisce un patrimonio di valori fondamentali da preservare per esser in condizione di far fronte a ogni sfida di portata internazionale».