Era il 20 aprile 1988 quando a Castel Maggiore, in provincia di Bologna, due Carabinieri, Cataldo Stasi e Umberto Erriu, di 22 e 24 anni, durante il servizio di pattuglia, venivano uccisi dai componenti della banda della Uno Bianca, lasciando una ferita profonda nella comunità che li aveva accolti, nelle loro città di origine – Ruvo di Puglia e Oristano -, in tutta Italia.
A ognuno di loro fu conferita, alla memoria, la Medaglia d’oro al valor civile. Nella motivazione, Stasi è ricordato come “splendido esempio di non comune ardimento e di altissimo senso del dovere spinti fino all’estremo sacrificio”.
A 35 anni dalla loro scomparsa, ieri pomeriggio, a Castel Maggiore si è tenuta la cerimonia commemorativa. Dopo la Messa in loro suffragio nella chiesa di Sant’Andrea, sono stati resi gli Onori ai Caduti, accanto al cippo commemorativo in via Gramsci, nei pressi della stazione ferroviaria di Castel Maggiore. Erano presenti i familiari, la sindaca Belinda Gottardi, la presidente dell’Associazione dei familiari delle vittime Rosanna Zecchi; i vertici dell’Arma, della Magistratura, le rappresentanze della Prefettura e della Questura, delle Forze Armate, della Città Metropolitana, della Polizia Locale Reno Galliera e tanti cittadini. Dopo il commosso intervento della sindaca Gottardi, l’intervento del comandante provinciale dei Carabinieri di Bologna, il col. Rodolfo Santovito, che ha sottolineato l’impegno dell’Arma nella difesa dei cittadini e della convivenza democratica.
Alla memoria di Stasi ed Erriu, inoltre, è stato inaugurato, due anni fa, un parco e sono state piantumate due querce piramidali, simbolo di coraggio, forza e resistenza.