L'intervista

A tu per tu con coach Marco Di Stefano: il suo primo bilancio di stagione

Giuseppe Tedone
Giuseppe Tedone
Coach Marco Di Stefano
«Nel campionato di Promozione, qualche piccolo rimpianto nelle gare casalinghe perse contro Palagiano e Bari, ma adesso proveremo a dire la nostra nei playoff. L’obiettivo dell’Under 19 è la Final Four»
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Coach Marco Di Stefano, in qualità di responsabile del settore giovanile della Pallacanestro Ruvo di Puglia, fa un primo bilancio delle squadre da lui allenate, di Promozione e Under 19.

Per Marco è il quarto anno qui a Ruvo, dove ha avviato un bel percorso tanto che il settore giovanile è migliorato dal suo arrivo,  se si considera la situazione che ha ereditato.

Come giudichi la prima parte stagionale della tua squadra nel campionato di Promozione?

«Se consideriamo la qualità delle nostre avversarie del girone B, posso ritenermi più che soddisfatto di quanto i miei ragazzi hanno espresso durante la regular season. Voglio sottolineare anche l’aspetto di essere la squadra più giovane di tutto il girone, se pensiamo a squadre come il Basket Bitritto che disputerà i play-out e i Seagulls Monopoli che si sono classificati quarti: una dimostrazione dell’altissimo livello del nostro girone.

Gli unici rimpianti che posso avere sono le due sconfitte subite nelle gare casalinghe contro Palagiano e Bari, considerato che la mia squadra non ha potuto esprimere al meglio le proprie potenzialità a causa degli infortuni, ma con il senno del poi e vista la mia grande esperienza, non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi».

Puoi considerare la tua squadra mina vagante durante i playoff?

«Solo il campo e  gli avversari potranno dire se saremo la mina vagante dei playoff: sicuramente siamo una squadra molto scomoda, essendoci tolta la soddisfazione di andare a vincere a Bari, dove ha vinto anche Capurso, un’altra squadra che non ha raggiunto l’obiettivo dei playoff.

Posso affermare che li affronteremo con lo stesso spirito espresso durante il campionato, con l’auspicio di recuperare qualche infortunato, perché abbiamo bisogno di ogni singolo atleta».

Quanto sei soddisfatto del tuo lavoro svolto dal tuo arrivo? E quanta crescita c’è stata da parte dei ragazzi?

«Ricordo bene il giorno del arrivo qui a Ruvo esattamente nel giugno 2019 e la situazione che ho ereditato non era per niente rosea. Adesso invece sono orgoglioso di affermare che il settore giovanile ruvese ha avuto una crescita esponenziale, viste anche le quattro squadre partecipanti nei rispettivi campionati: Under 19, Under 17, Under 15 e Under 14 tutte qualificate alla seconda Fase, a dimostrazione dei progressi che ci sono stati in questi anni.

Il merito è anche del mio collega Attilio Busini, che ho voluto fortemente qui a Ruvo. Dall’anno scorso la società ruvese ha investito anche nel settore femminile con le rispettive squadre Under 17 e Under 15 e per la prima volta la partecipazione al campionato di serie C Femminile».

Considerazioni e impressioni sul campionato Under 19?

«Nel campionato Under 19, dopo aver concluso la prima fase, la mia squadra ha iniziato lo step successivo della Coppa Puglia, dove nelle prime quattro giornate abbiamo ottenuto altrettante vittorie. L’obiettivo che mi sono prefissato è la qualificazione alla Final Four di categoria, che molto probabilmente si svolgeranno qui a Ruvo. Per raggiungere questo traguardo dobbiamo cercare di recuperare dagli infortuni qualche ragazzo, considerato che nell’ultima gara disputata contro Gravina in panchina avevo a disposizione un solo cambio».

Considerato il tuo curriculum e le tante piazze in cui hai allenato, come giudichi la tua esperienza a Ruvo?

«Alle spalle ho un’esperienza di ben 41 anni, non è da tutti raggiungere certi traguardi. L’esperienza di Ruvo è molto positiva per quello che ho seminato dal mio primo giorno. Nel corso della mia carriera non ho mai proseguito un percorso continuativo come qui in Puglia, se si considera la mia esperienza in quel di Vasto dove sono ritornato a distanza di 17 anni dal mio primo mandato. Mi auguro che la società abbia la forza di poter migliorare e professionalizzare l’intero ambiente, con l’augurio e la speranza di poter – chissà – salire di categoria, considerata la tanta passione presente in quel di Ruvo.

Per quanto riguarda il mio futuro, non ho ancora delle certezze, dovrò confrontarmi con la società e capire meglio quali sono i loro piani. Sicuramente dopo questi quattro anni e con tutto il bene che voglio ai ragazzi a cui mi sono molto affezionato, forse dovremmo rivedere la mia posizione all’interno della società ruvese».

Vuoi rivolgere dei ringraziamenti particolari?

«Dentro di me ho quattro persone che sono stati miei presidenti, che a malincuore ci hanno lasciato, a cui sarò sempre grato per la mia gloriosa carriera. Inizio da Agostino Marino nella mia esperienza di Vasto, che mi ha affidato la panchina alla giovanissima età di 24 anni; poi Sergio Breda, presidente della società Torre dei Passeri; Santino De Pasquale, presidente della società Barcellona di Pozzo con cui ho vinto il campionato di serie C1 e la promozione in serie B e, infine, Giovanni De Stefano in quel di Alassio, che mi ha scelto all’età di 21 anni.

Per quanto riguarda l’esperienza attuale, ci tengo a ringraziare anche Nicola Fracchiolla, bravo nel muoversi in prima persona e portarmi qui a Ruvo: anche a lui sono e sarò molto grato per tutta la vita».

venerdì 31 Marzo 2023

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