La nota

Repressioni in Iran, Rifondazione Comunista Ruvo: «Il Consiglio comunale prenda una posizione»

Repressione in Iran, una protesta in Svezia © Unsplash
L'invito fu già rivolto a ottobre. I militanti: «Sarebbe un atto certamente simbolico, ma riteniamo anche urgente e doveroso, la cui adozione dovrebbe richiedere più zelo e più celerità»
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In una nota, la sezione ruvese del Partito di Rifondazione comunista rinnova al Consiglio comunale l’invito ad attivarsi, attraverso l’approvazione di un ordine del giorno, «affinché l’Italia, l’Unione europea e la comunità internazionale tutta condannino fermamente gli atti di violenza e di discriminazione contro le donne e la limitazione delle libertà della popolazione civile iraniana e curdo-iraniana».
«In Iran – si legge – il cappio degli ayatollah continua a pendere, minaccioso, davanti al dissenso dei giovani e delle donne che da mesi protestano per strada, denunciando la violenza del regime e rivendicando libertà fondamentali. Lo scontro politico e i disordini nelle strade del paese non accennano a diminuire e con essi continua a crescere senza sosta il numero dei manifestanti uccisi durante le proteste iniziate lo scorso 16 settembre, dopo la morte di Mahsa Amini, accusata di non indossare il velo in modo corretto: sono almeno 481, tra cui 64 minori e 35 donne, secondo l’Ong iraniana con sede a Oslo, Iran Human Rights.
Le vittime sono la conseguenza di una repressione violenta da parte del regime: numerosi report documentano della polizia che spara indiscriminatamente sulla folla, colpendo anche i bambini, e delle pubbliche esecuzioni, di cui molte di giovani manifestanti e dissidenti politici.

Secondo l’ong l’aumento del bilancio delle vittime si riferisce a casi, accertati di recente, avvenuti nei primi due mesi di proteste, ed è quindi probabile che i dati reali siano molto più alti. Inoltre, sempre secondo l’Ong, almeno 109 manifestanti si trovano attualmente a rischio di essere giustiziati, condannati alla pena capitale o condannati al carcere, tra cui numerosi giornalisti.

A fronte di questa grave situazione rinnoviamo la nostra richiesta al Consiglio comunale (risalente allo scorso ottobre) di assumere una netta posizione di condanna, approvando un ordine del giorno in cui ci si attivi affinché l’Italia, l’Unione europea e la comunità internazionale tutta condannino fermamente gli atti di violenza e di discriminazione contro le donne e la limitazione delle libertà della popolazione civile iraniana e curdo-iraniana. Si assuma una posizione netta contro gli atti di discriminazione e di oppressione contro la popolazione civile curda, non solo in Iran, riconoscendo il diritto all’autodeterminazione del popolo curdo, cioè quel diritto legale delle persone di decidere il proprio destino nell’ordine internazionale, come sancito dal preambolo e dall’art. 55 della Carta delle Nazioni Unite. Sarebbe un atto certamente simbolico, ma riteniamo anche urgente e doveroso, la cui adozione dovrebbe richiedere più zelo e più celerità da parte del Consiglio comunale».

martedì 17 Gennaio 2023

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