Il premier e Francesco Ventola
L'intervista

A colloquio con il nuovo capogruppo regionale di FdI, Francesco Ventola, dopo l’esaltante risultato elettorale

Maria Rosaria Di Chio
"Per noi la parità di genere è nel nostro DNA ... il merito e la competenza sono ciò che prevale su tutto il resto"
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Dopo la meritata nomina, nei giorni scorsi, a capogruppo regionale di Fratelli d’Italia, in sostituzione del neo senatore Ignazio Zullo, abbiamo contattato Francesco Ventola per chiedergli a caldo le sue prime impressioni sulla vittoria del centrodestra e della nomina della leader del suo partito, Giorgia Meloni, di capo del governo.

La designazione a Presidente del Consiglio, per la prima volta nella storia della Repubblica, di una donna che incarna una nazional-reazionaria e una generazione cresciuta nella dissoluzione dei partiti, che ha iniziato la sua carriera politica occupandosi della strage di Borsellino per ritrovarsi ora a Palazzo Chigi, è un fatto epocale. La stupisce che sia una donna di destra?

Per noi la parità di genere è nel nostro DNA e quindi, come sempre, il merito e la competenza sono ciò che prevale su tutto il resto. Nel caso di Giorgia Meloni parliamo di una donna che è stata in grado di costruire un partito dal nulla. Non è una figlia d’arte, ha vissuto una vita particolare, di sofferenza, come tante donne italiane, e dopo tanto lavoro e sacrificio, i suoi valori, rimasti inalterati nel tempo, sono stati premiati.

C’è anche da aggiungere come spesso accade nelle carriere politiche, quando si raggiungono i livelli più alti, che si ha sempre un pedigree nascosto in qualche tasca recondita da tirar fuori al momento opportuno per facilitare l’ascesa, invece, nel caso specifico, stiamo parlando di una donna che proviene da una famiglia modesta, anzi, in qualche modo anche lesionata …

Infatti, questo è un altro punto focale della nostro modo di intendere e di fare politica dove si avverte una sostanziale differenza da coloro che si ritengono una sorta di portatori sani delle pari opportunità. Mentre nel PD, con Letta, abbiamo visto affidare incarichi di rappresentanza del partito, come Vicesegretaria, a tante donne, cosa che appare più come una concessione da parte del genere maschile, da noi non è così. Ancora una volta devo sottolineare l’onore al merito e alla competenza che contraddistinguono il modo di agire di Fratelli d’Italia.

Passando ad una domanda un po’ più personale, mi piacerebbe sapere cosa significa per lei questa vittoria in termini politici ma soprattutto dal punto di vista umano, in considerazione del territorio dove opera …

In termini umani è la dimostrazione che quando si crede nelle proprie idee bisogna sempre sostenerle, anche nei momenti in cui si ha la netta sensazione che tutto il mondo elettorale vada da un’altra parte e quindi diventa una scelta soggettiva decidere se essere un opportunista della politica o coglierne, invece, le opportunità che sono date dalla coerenza e dalla lealtà, innanzitutto. Sono stati anni difficili, ma sono sempre stato circondato da persone che, come me, hanno creduto senza mai vacillare e spesso attraverso il voto diretto mi hanno permesso di poter comunque assurgere a ruoli importanti in politica. Oggi abbiamo una responsabilità di governo nazionale di cui mi sento parte integrante perché nel mio piccolo ho contribuito, anche qui in Puglia, a far crescere il partito.

Nei giorni scorsi è stato sotto gli occhi di tutti l’atteggiamento di Berlusconi che pare abbia in qualche modo ostacolato la formazione di un governo a guida Meloni, cosa ne pensa?

Mah, io ho una visione un po’ diversa di quanto accaduto, nel senso che da dopo le elezioni, non essendoci dichiarazioni ufficiali della Meloni, è chiaro che si doveva parlare di qualcosa o di qualcuno. E capisco bene il lavoro dei giornalisti che sono andati a beccare Berlusconi, di cui tutti ben conosciamo il lato estroverso e impetuoso. Lui è uno che dice quello che pensa, e spesso racconta anche ciò che non pensa. Tutte cose che, effettivamente, al governo e all’Italia non servivano. Però ci sta che bisognava pur riempire tabloid e media parlando di qualcosa, dal momento che Giorgia Meloni ha subito stupito tutti assumendo un aplomb istituzionale senza rilasciare dichiarazione alcuna. La storia poi, come sempre accade, dice ben altro e nel caso specifico che il governo è stato formato nel minor tempo possibile. Ed è la prima volta che un candidato premier accetta senza riserva e si presenta al Presidente della Repubblica con già tutti i ministri in lizza. Questi sono i fatti, le chiacchiere lasciamole agli altri.

Bisogna anche dire che il partito guidato da questa giovane e coraggiosa donna ha doppiato, se non addirittura triplicato, il partito di colui che si sente un po’ il fondatore del centrodestra e, pertanto, questi risultati possono aver alimentato qualche risentimento in certi ambienti politici …

Si, dice bene, triplicato. Questa è la dimostrazione che non tutto è eterno nella storia. Tutto si modifica. Tutto si modella e si adegua e che ad un certo punto bisogna anche saper cedere il passo.

Parliamo della compagine governativa: lei come la vede? Abbiamo Fitto, che sappiamo, essere molto attento al nostro territorio e molto vicino a lei non solo per la fede politica che vi unisce, ma anche per un legame di amicizia ormai storico direi, ma per il resto, si sarebbe potuto far meglio oppure concorda con le scelte fatte?

Le devo dire che a me la formazione di questo governo piace perché c’è molto di politico e, nei ruoli chiave, abbiamo ministri tecnici sui quali però è stata fatta anche una valutazione politica. Ora, tornando a casa nostra, è chiaro che per Fitto parliamo di un “sentire” diverso avendo condiviso con lui emozioni e momenti bui fatti di sofferenza e attacchi meschini da parte di chi, fondamentalmente, gli rimproverava di essere stato sempre dalla stessa parte e di non aver mai smesso di credere nella competenza e nel rapporto con il territorio. Ma alla fine rimanere fedeli a ciò che si crede e a se stessi paga sempre e possiamo dire, basandoci sui fatti, che oggi Fitto è un punto di riferimento importante di Giorgia Meloni. Consideri che con quella delega per gli affari europei, con la gestione del PNNR e del Fondo di Coesione gli è stato affidato uno dei ministeri tra i più delicati ed importanti.

Infatti, anche una bella patata bollente, per certi versi …

Sicuramente. Adesso sta a noi del territorio metterci nelle condizioni di poter utilizzare al meglio anche i rapporti relazionali, fermo restando la legittimità di tutto ciò che si va a chiedere. Per la Puglia è una grande occasione. Molto però dipenderà da Michele Emiliano: se, come è successo nel passato con i governi che a lui non piacevano, utilizzerà la Regione per attaccare mediaticamente il governo nascente e così facendo assurgere alle cronache nazionali, bè, vuol dire che Emiliano continuerà a pensare a se stesso e non alla Puglia. Se d’altro canto Emiliano fa il Presidente di Regione e interloquisce con i diversi ministeri e in particolar modo con Fitto, credo che tutto il territorio ne potrà beneficiare.

Tutti i suoi concittadini, compresa la sottoscritta, e l’intera sesta provincia, ma credo anche a livello regionale, ci si aspettava, alla luce della sua lunga militanza e fedeltà al partito oltre che al servizio prestato su tutto il territorio regionale, di vederla tra gli scranni del Parlamento, come mai questo non è ancora avvenuto, tra l’altro in un momento così favorevole ed importante per Fratelli d’Italia?

Si certo, lo so, ma in tutta sincerità devo dirle che è stata una decisione presa il 29 luglio tra Fitto, me e Giorgia Meloni. Le considerazioni che hanno portato a questa decisione sono basate sul fatto che la Puglia è governata da tanti anni dal centro sinistra e non potevamo sguarnire un partito, una squadra. Non si poteva lasciare scoperto l’unico presidio sul territorio che è il gruppo consiliare, per cui la scelta è stata di mandare a Roma Zullo e di eleggere me al suo posto come capo gruppo. Quindi, come sempre, prevale l’interesse generale rispetto all’interesse di parte. Poi le devo dire che se si fosse votato l’anno prossimo, a scadenza di un paio d’anni dalle regionali una riflessione diversa si sarebbe potuta fare.

Possiamo dire che il suo è stato sicuramente un sacrificio per amore del territorio. Diversamente sarebbe stata una bella medaglia da apporre sul petto per lei entrare in Parlamento …

Sicuramente ma in tutta sincerità la decisione l’ho presa in coscienza e non ne ho sofferto. Non è trascorsa nemmeno una notte per riflettere, perché alla fine, quando fai parte di una squadra e ci credi, sai che si tratta solo di tempo. Se Dio vuole quel momento arriverà. Oggi sono convinto e contento delle scelte e dei programmi che stiamo portando avanti. Tra l’altro devo dirle che come teritorio ci hanno rispettato perché alla fine non ci hanno calato nessuno dall’alto. Attendiamo fiduciosi altri momenti e poi la strada è lunga … ci sono talmente tante cose da fare!

mercoledì 26 Ottobre 2022

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