Se per Pietro Mascagni «la Puglia è una terra benedetta da Dio per il contributo che, attraverso le bande, dà all’arte musicale» e per Riccardo Muti «salvare, potenziare le bande deve essere per gli enti istituzionali un vero obbligo culturale», per Pino Minafra «la banda è un suono della nostra terra unico, originale e rappresentativo, tutto ancora da esplorare».
Lungo questa ricerca si muove il concerto “Pino Minafra & la Banda – fra tradizione e innovazione” che si terrà domenica 16 ottobre alle 19, al Teatro Saverio Mercadante ad Altamura, nell’ambito della rassegna “Musica Teatro Danza in dieci variazioni”, affidata alla direzione artistica di Fiorella Sassanelli.
Ospiti del concerto, introdotto da Sassanelli e presentato da Ugo Sbisà sono Faraualla, Eugenia Cherkazova (Ucraina), Roberto Ottaviano, Livio Minafra. Dirigono Michele Di Puppo, Nicola Cotugno, Livio Minafra. Solisti classici sono Leonardo Lozupone ed Emanuele Maggiore, flicornini solisti; Francesco Schettini, flicorno soprano; Salvatore Barile, flicorno tenore; Giuseppe Montalto, flicorno baritono; Giambattista Ciliberti, clarinetto solista.
Per due secoli la banda ha assolto a una preziosa funzione artistica e sociale. Essa è stata veicolo di diffusione dell’Opera e della grande musica sinfonica in tante comunità lontane dai grandi centri, il Sud e la sua grande periferia, raggiungendo quel pubblico escluso dai teatri. Allo stesso tempo essa ha rappresentato un laboratorio indispensabile alla carriera di direttori d’orchestra, compositori e strumentisti a fiato confluiti poi in prestigiose orchestre sinfoniche. Il suo organico è ampio e singolare: i clarinetti assumono il ruolo tradizionalmente affidato ai violini. Per questo la banda è il simbolo di una rivoluzione sonora che affida ai flicorni – nei vari registri – la funzione delle voci di soprano, contralto, tenore e baritono. Operazione audace rivoluzionaria e impossibile – è impossibile sostituirsi alle voci umane – ma efficace al punto di creare un nuovo suono unico e originale al mondo.
La singolarità del suono di questa “orchestra” ha infatti incoraggiato lo sviluppo di una letteratura strumentale nuova. Con questa consapevolezza, nel 1993. Pino Minafra, trombettista e compositore, autore e direttore di progetti quali l’Europa Festival Jazz di Noci (1989-1993, con Vittorino Curci), la Italian Instabile Orchestra (1990-2012) e il Talos Festival di Ruvo di Puglia (1993-2021) ha fondato la Banda RuvoMusica di Ruvo di Puglia (oggi Pino Minafra & La Banda). Nel 1994 egli ha documentato su cd le musiche della Settimana Santa di Ruvo di Puglia, seguito da un secondo lavoro per Enja Records registrato dal vivo a Parigi nella Basilica di Saint-Denis con la Banda di Ruvo di Puglia e le musiche dei maestri Antonio e Alessandro Amenduni.
“Tradizione e Innovazione. La Banda” è il doppio cd registrato nel 1996 a Donaueshingen, durante il “Donaueschinger Musiktage”, con la collaborazione della Sudwestfunk di Baden Baden (Enja, 1997), un progetto che contiene brani della tradizione lirica italiana e brani originali per banda e improvvisatori, scritti tra gli altri da Michel Godard, William Breuker, Bruno Tommaso e recentemente da Gianluigi Trovesi, Pino Minafra e Livio Minafra con la partecipazione del gruppo vocale Faraualla. Il progetto è stato eseguito dal vivo a Parigi, Londra, Brighton, Huddersfield, Kendal, Monaco di Baviera, Le Mans, Lille, Graz, Bari, Roma, Firenze Basilica di Santa Croce e Palazzo Vecchio, Berlino (ospite dei Berliner Philharmoniker), Roma (Parco della Musica), Ravenna Festival e da ultimo al Talos 2021.