Il mercato immobiliare è stato investito da una complessità estrema negli ultimi due anni e mezzo. Tra l’emergenza Covid, che ha provocato una contrazione per difetto dei numeri delle compravendite, e la guerra, che mettendo in primo piano carovita e crisi delle materie prime ha esacerbato alcuni dei problemi che si erano palesati dopo la ripresa post pandemica, lo scenario è caratterizzato da numerosi fattori. Questi ultimi mettono in allarme sia i proprietari – soprattutto quelli che hanno scelto di comprare con obiettivi di investimento – sia chi vuole acquistare o affittare.
Cosa bisogna aspettarsi per il prossimo futuro da una situazione caratterizzata da una complessità che, a ragione, si può definire inedita? Per rispondere a questa domanda, bisogna guardare ogni aspetto nella sua specificità.
Gli esperti del settore real estate guardano con ottimismo all’impatto del nuovo esecutivo. Il motivo è legato al fatto che, nel programma della coalizione di centrodestra, rientra il potenziamento delle agevolazioni dedicate alle giovani coppie che vogliono accendere il mutuo per l’acquisto della loro prima casa. Già i numeri attuali devono tanto agli incentivi dedicati agli under 36, grazie ai quali – attenzione, ci sono anche altri fattori in gioco – il mercato immobiliare italiano ha retto e sta reggendo il colpo degli effetti del conflitto russo-ucraino.
Il nodo del Superbonus 110%
Quando ci si chiede come andrà il mercato immobiliare italiano nel prossimo futuro, oltre ad aspettarsi una contrazione dei numeri delle compravendite anche per via delle maggiori difficoltà nell’accesso ai mutui da parte delle famiglie è necessario farsi domande in merito al Superbonus 110%.
La sfida davanti alla quale si troverà il nuovo esecutivo – che secondo gli esperti potrebbe insediarsi per il mese di novembre – è notevole. Il governo post Draghi si troverà tra due fuochi. Da un lato ci saranno le banche, dall’altro, invece, le imprese in crisi per il rincaro energetico e le famiglie che, come già accennato, dovranno affrontare in molti casi un aumento della difficoltà nell’accesso al credito.
Gli esperti sottolineano però che l’eventuale forte ridimensionamento di questo incentivo non avrebbe un impatto negativo sui numeri delle compravendite. Peggio sarebbe l’eventuale abolizione di bonus come quello che permette di recuperare in dieci anni il 50% di quanto speso per la ristrutturazione della propria casa.
L’aumento dei tassi
Un doveroso cenno va dedicato all’aumento dei tassi. L’argomento è caldo dato che, dalla riunione BCE calendarizzata per il prossimo 27 ottobre, ci si aspetta un ritocco al rialzo dello 0,75%. Gli attori del settore immobiliare sono però non pessimisti in quanto, anche con i prossimi aumenti, i tassi rimarrebbero sotto la soglia di allarme del 5/6%.
I tempi di vendita
Per i prossimi mesi, ci si aspetta un ulteriore aumento dei tempi di vendita che, oggi come oggi, arrivano anche a 120 giorni. I numeri in questione sono ovviamente influenzati dalla qualità dell’immobile e dalla sua collocazione.
Il ruolo del web
In tutto questo va considerato il ruolo sempre più centrale del web. Tra social e portali verticali, la rete rimane il principale punto di riferimento per chi cerca casa. Le cose da questo punto di vista non sembrano destinate a cambiare.
A dimostrazione di ciò, è possibile citare l’ingresso di nuovi player nel mondo dei portali dedicati agli annunci immobiliari sia per gli acquisti, sia per gli affitti. Al giorno d’oggi, sempre più persone cercano case in vendita su Immobiliovunque. Questo portale, che ha iniziato il suo percorso nel 2018 – un’eternità fa se si considerano i cambiamenti che hanno investito lo scenario internazionale negli ultimi due anni – si contraddistingue per la presenza di annunci redatti e pubblicati solo da agenzie immobiliari.
Grazie a questa peculiarità, è possibile apprezzare, lato utente finale, una certezza solida per quanto riguarda la qualità degli immobili, a prescindere che si parli di case in vendita o di unità in affitto.