Mobilità e sicurezza

Monopattini nel centro antico, Rutigliani (FI): «Necessaria segnaletica per la sicurezza di tutti»

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
Monopattino elettrico per la città © Unsplash
L'appello della consigliera comunale Mariatiziana Rutigliani nasce dall'applicazione, nel centro storico di Bitonto, dell'ordinanza dirigenziale che vieta la circolazione a tutti i ciclomotori, motocicli e velocipedi anche elettrici
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Lo scorso 9 agosto è stata installata a Bitonto la segnaletica che dà piena efficacia un’ordinanza della Polizia locale che vieta la circolazione a tutti i ciclomotori, motocicli e velocipedi anche elettrici all’interno del centro antico: per i conducenti di questi veicoli che intendano attraversare le viuzze scatta l’obbligo di scendere dal mezzo e di portarlo a mano.

L’ordinanza scaturisce dalla necessità di tutelare l’incolumità di pedoni a causa del transito non conforme alle regole del Codice della strada di questi mezzi. Un provvedimento salutato con favore dalla consigliera Mariatiziana Rutigliani  che ne auspica l’emanazione anche a Ruvo di Puglia «in aggiunta a necessari corsi di educazione stradale», sottolinea in una nota.

In particolare, l’attenzione della consigliera di Forza Italia si concentra sul incauto transito dei monopattini elettrici nel centro antico. A lei giunge spesso «il grido d’allarme a causa del mancato rispetto della segnaletica stradale, di uscite contromano da parte di mezzi silenziosi e non percepibili immediatamente che mettono a rischio la sicurezza dei pedoni e delle auto in transito».

Naturalmente il focus del problema non è il mezzo in sé. I monopattini elettrici, infatti, sono economici e dal basso impatto ambientale e consentono di spostarsi in città agevolmente. Ma è di vitale importanza utilizzarli osservando correttamente le norme del Codice della strada. Secondo l’Istat, nel 2021 si sono verificati in Italia 2.101 incidenti stradali con lesioni a persone che hanno coinvolto almeno un monopattino elettrico  (564 nel 2020 rilevati a partire da maggio 2020). Le vittime sono state 10 di cui un pedone investito e deceduto. I feriti tra conducenti e passeggeri su monopattino sono stati 1.980.

Ricordiamo che, proprio con l’obiettivo di garantire una maggiore sicurezza del transito di questi mezzi, nel decreto Infrastrutture, approvato lo scorso 16 giugno dal Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (Mims), Enrico Giovannini, è previsto che dal prossimo 30 settembre tutti i nuovi monopattini elettrici dovranno essere provvisti di stop e indicatori di direzione su entrambe le ruote. Inoltre, il limite di velocità è stato abbassato a 20km/h, mentre resta a 6km/h nelle aree pedonali. Tra le altre disposizioni spiccano il divieto di circolazione dei monopattini elettrici sui marciapiedi (possono essere portati solo a mano) e contromano fatta eccezione per le strade con doppio senso ciclabile; mentre sono obbligatori l’uso di giubbotto catarifrangente/bretelle retroriflettenti nonché la presenza di luci bianche e gialle anteriori e rosse posteriori da mezz’ora dopo il tramonto, durante tutta la notte e in tutte quelle situazioni/giorni di scarsa visibilità.

Ma la preoccupazione della consigliera è sull’impiego di questi mezzi, sprovvisti di targa – criticità questa che potrebbe essere risolta con la classificazione degli stessi in “veicoli” così come previsto dal decreto Infrastrutture – per compiere atti illeciti che sfuggono al controllo delle telecamere. Una questione portata anche in Consiglio comunale, insieme alla necessità di garantire una maggiore sicurezza con controlli più stringenti da parte della Polizia locale e di altre Forze dell’ordine nel centro antico teatro di spaccio e “sassaiole serali”, come denuncia ancora Rutigliani.

La necessità di una sicura mobilità promiscua in città fu sollevata in Consiglio comunale, sin dal 2019: i consiglieri di opposizione Damiano Binetti e Piero Paparella sollecitarono di avviare la sperimentazione dei dispositivi di micro mobilità in ambito urbano. Una proposta che, sebbene valutata favorevolmente dalla maggioranza, fu frenata dalla necessità di istituire preventivamente, nelle zone a traffico limitato come il centro antico, le aree 30 e 50 previste dal Piano di Mobilità Ciclistica e ciclopedonale: in sintesi, in queste aree i mezzi di mobilità sostenibile possono procedere a massimo 30 e 50 km/h. A sottolinearlo fu l’allora consigliere delegato alle Politiche ambientali Antonio Mazzone.

Invero, più forte di ogni legge o provvedimento dall’alto è il senso di responsabilità di chi utilizza questi mezzi: una pratica ecologicamente sostenibile è soprattutto una pratica rispettosa della sicurezza di una comunità.

domenica 21 Agosto 2022

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