La nota

Stop del Comune a interventi di recupero di due immobili nell’agro ruvese. Alleanza Civica: «L’Amministrazione spieghi perché»

Stop del Comune a interventi di recupero di due immobili nell'agro ruvese. Alleanza Civica: «L'Amministrazione dica perché» © Alleanza Civica
I consiglieri di opposizione Vito Cantatore e Luciano Lorusso chiedono per quale motivo siano stati stoppati e impediti i lavori di recupero di un antico Casale in Contrada Correnti e della masseria Cervone
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Stop del Comune a interventi di recupero di due immobili nell'agro ruvese. Alleanza Civica: «L'Amministrazione dica perché» © Alleanza Civica
Stop del Comune a interventi di recupero di due immobili nell'agro ruvese. Alleanza Civica: «L'Amministrazione dica perché» © Alleanza Civica

I consiglieri comunali di opposizione Vito Cantatore e Luciano Lorusso (Alleanza civica per il bene comune) hanno protocollato un’interrogazione, rivolta al sindaco Pasquale Chieco, con richiesta di discussione e risposta scritta relativamente allo “stop” del Comune sugli interventi di recupero di un antico casale in contrada Correnti e della masseria Cervone nell’agro di Ruvo di Puglia. Per i due Consiglieri si tratta di «un’evidente politica di rigetto delle pratiche di recupero di tali manufatti antichi sparsi nell’agro di Ruvo, con la conseguenza di perdere i finanziamenti previsti dalle Leggi dello Stato, con danno alla comunità attesoché i proprietari si attrezzeranno per fare ricorso agli organi competenti, con il rischio finale che tali costi ricadano poi sulla comunità ruvese».

Cantatore e Lorusso, come si legge nella nota, «sono venuti a conoscenza che gli interventi di recupero, con relative pratiche entrambe sorteggiate fra quelle presentate all’Ufficio Tecnico, risultano essere stati stoppati/impediti per effetto di comunicazioni formalmente inoltrate agli istanti sign.ri Paladino e signor Lovino da parte del Direttore di Area 5.

Gli interventi erano stati presentati mediante due distinte Cilas onde poter godere dei benefici previsti dalla legge n° 77 del 17 luglio 2020 (Superbonus 110%), procedura semplificata introdotta dal legislatore per agevolare recuperi anche di natura strutturale di edifici con relativo efficientamento energetico. I casali interessati dagli interventi appartengono alla categoria dei beni sparsi nel territorio e tipizzati “A2”.

L’intenzione dei cittadini proprietari era e continua a essere quella di poterne effettuare il relativo “recupero” anche dal punto di vista funzionale, così da consentirne la fruizione ed evitare il persistere di situazioni di abbandono che le attanagliano, entrambe, ormai da decenni.

Evidentemente si vuole che tali fattispecie edilizie, costituite da immobili anche semi-distrutti, continuino a esistere senza considerare che il trascorrere di altri decenni, non eseguendo interventi di tipo conservativo, le porterà all’integrale distruzione, così da cancellare la memoria di chi, qualche secolo addietro, con enormi sacrifici economici ebbe a realizzare detti casali/masserie nei quali soggiornavano, per intere settimane, i proprietari e gli operai agricoli sino agli anni Sessanta quando i carri trainati da cavalli sono stati sostituiti da altro tipo di cavalli (meccanici)». Per i due consiglieri si tratta di un tema «di grande valenza sociale interessando beni sparsi nel territorio comunale», per cui «vogliono conoscere le intenzioni di Codesta Amministrazione al riguardo».

giovedì 28 Luglio 2022

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