Cultura

“Dall’invisibile”, tutto quello che c’è ma non si vede secondo nove artisti

Veronique Fracchiolla
Veronique Fracchiolla
La mostra è visitabile, nel foyer del Nuovo Teatro Comunale, dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 20; i prossimi 18, 19 e 27 febbraio. Ingresso gratuito con super green pass e mascherina Ffp2
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C’è tempo fino al 1° marzo prossimo per visitare “Dall’invisibile”, mostra collettiva di arte contemporanea a cura di Rocco Sienese, uno dei nove artisti che espongono nel foyer del Nuovo Teatro Comunale di Ruvo di Puglia. Con lui interpretano l’idea dell’invisibile, di «tutto quello che c’è ma non si vede», Daniela Raffaele Clitorosso; Lucrezia Amorese; Giuseppe Berardi; Nello Coppola; Pasquale Gadaleta; Francesco Lobosco; Vito Pollio e Carla Indipendente.

Cosa è invisibile? Per Sienese sono «le realtà nascoste. I pensieri vivi. Le promesse fatte a sé stessi. La natura incontaminata. Il tempo che scorre. Quello che resta di un conflitto. Quello che si ha, ma si pensa di non avere. Le voglie inespresse. I desideri assopiti. Il nodo alla gola e le farfalle nello stomaco». E per gli altri artisti? Di ispirazione religiosa è Main – (Ma)donna (in)visibile di Clitorosso, opera che fa parte della collezione “Ora et Labora” del 2020-2021. Daniela Raffaele Clitorosso, ispirandosi alle parole del poeta Paul Celan – “Chi impara realmente a vedere si avvicina all’ invisibile“ – invita a scoprire e a guardare  il Divino nella Natura e negli uomini, in particolare nelle donne, “Madonne invisibili”.  Evanescente, in una luce verde acqua e bianca, è “La damigella degli anni 70” di Lucrezia Amorese. Un abito di pizzo potrebbe essere «una traccia» e quindi «il rapporto che essa implica – spiega l'artista- tra passato e presente. Persone, luoghi e oggetti della realtà, percepiti nella loro complessità di legami affettivi e traumi vengono ricontestualizzati in spazi ambigui, capaci di far risuonare dimensioni lontane ed atemporali». “Pensieri deserti” è il nome dell'opera di Rocco Sienese: in un fantastico bosco, illuminato da una luna d’oro, l’uomo ritrova sé stesso, nella sua purezza. Ali d’angelo, una scala, una stanza inondata di tutte le vitali gamme solari e un pittore nella stanza, probabilmente “Il custode del giallo”, vagamente somigliante a Van Gogh, abitano l’opera di Giuseppe Berardi.  Attinge al 33esimo canto del Paradiso, in particolare alle terzine in cui Dante “vede” l’essenza di Dio, “Ficcar lo viso”, l’opera in cartone, carta e catrame di Nello Coppola. Dà una rappresentazione onirica e tridimensionale del trascorrere del tempo Pasquale Gadaleta con “O’ sole s’è fumata a luna” in sughero, pigmento, metallo, carta.Carboncino e pastelli danno vita a “Vento di grecale” di Francesco Lobosco: una figura fluttua in un turbinio di emozioni, desiderio sforzandosi di tenere un equilibrio. “Senza titolo” è la tela di Vito Pollio dal soggetto tanto inquietante quanto vivace è la cromia: un contrasto visibile con un messaggio latente che spetta al fruitore scoprire. E i messaggi nascosti possono essere diversi, rispecchianti altrettante sensibilità.   “Invisibili a noi stessi” è il titolo dell'opera  di Carla indipendente. «Ho pensato  – spiega l'artista  – che per me l’invisibilità assoluta si raggiunge quando si asseconda il flusso di pensieri ingombrante, non facendoci essere presenti a noi stessi».  La mostra è visitabile, dal lunedì al venerdì dalle 18 alle 20; i prossimi 18, 19 e 27 febbraio (giorni di spettacolo). Per visitarla in altri giorni e orari contattare il numero 3475419988. Ingresso gratuito con super green pass e mascherina Ffp2.

martedì 15 Febbraio 2022

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