Pace e solidarietà tra popoli legati dal suono e dalla melodia delle parole: questo è lo spirito del Festival Internazionale di Poesia “Palabra en el Mundo” di Venezia, giunto alla 15esima edizione e tenutosi a maggio scorso. Il festival veneziano, affidato alla direzione artistica di Anna Lombardo, è legato al Festival internazionale di Poesia de L’Avana, giunto alla 28esima edizione, che si svolge in contemporanea in 900 città del mondo. Tra i partecipanti a "Palabra en el mundo" il flautista e poeta Vincenzo Mastropirro che ha presentato cinque poesie in dialetto ruvese, declamate poi in presenza lo scorso 15 ottobre, in occasione della presentazione dei “Quaderni della Palabra”, all’Istituto romeno di cultura e ricerca umanistica, a Palazzo Correr.
Tra le liriche in vernacolo declamate da Mastropirro alcune provengono della raccolta “Poésìe sparse e sparpagghiote/ Poesia sparsa e sparpagliata”; Pezzecatìdde/ Briciole ; Operette da sottoscala. “Pertiuse e bettiune” (Asole e bottoni) è una di queste.
Accatte pertiuse d’aure/e me rediuche in povertò/m’appuonde bettiune de cartone/e guarde dall’alta vanne/poverìdde e all’aniute/spicce de chjange/ma, la scernote però nan spicce ddò/e u timbe tremuaisce/me sponde le bettiune d’aure/e me vìénne le pertiuse de cartone. Compro asole d’oro/ e mi riduco in povertà// aggancio i bottoni di cartone/ e distolgo lo sguardo// povero e nudo/ smetto di piangere/ ma, la giornata però non finisce qui/ e il tempo rabbrividisce// sgancio i bottoni d’oro/ e rivendo le asole di cartone.