La Settimana Santa rubastina «è il periodo più ricco di suoni». Lo confida Pino Minafra a Manfred E. Schuchmann, giornalista della DLF / Deutschlandfunk, la radio nazionale tedesca, in un servizio della rubrica "Mediastoria", dedicato alla tradizione bandistica del Sud e di Ruvo di Puglia, in particolare, trasmesso la scorsa domenica.
La narrazione di Schuchmann è inframmezzata dalle marce funebri eseguite dalle bande cittadine e dal racconto di Minafra, direttore de “La Banda di Pino Minafra” a cui è affidata la chiusura del Talos Festival, laboratorio de “la melodia, la ricerca, la follia”.
Minafra parla della banda, «nata per disperazione», che è sacra perché ha diffuso cultura e senso del bello; è preziosa perché «i figli del popolo hanno conosciuto in questo modo l’opera classica eseguita nei grandi teatri».
Schuchmann descrive le atmosfere della Settimana Santa rubastina, prima che il Covid “spazzasse” via tutto. Niente “melodie di lutto” che pervadono le vie cittadine mentre sfilano le processioni, i pesanti crocifissi portati dai confratelli tra ali di fedeli che levano gli sguardi ai Santi e affidano le proprie preghiere.
E la banda è la sontuosa interprete di questo sentimento religioso, nonché della passione degli uomini del Sud.
Schuchmann ricorda anche le produzioni di Minafra legate alla musica nella Settimana Santa. Tra queste, un concerto con le musiche dei maestri Antonio e Alessandro Amenduni, tenutosi con la Banda di Ruvo di Puglia, nella Cattedrale di Saint-Denis, a Parigi (Enja Records). Tra l'altro, Minafra è stato uno dei sottoscrittori e sostenitori del Protocollo di intesa per una Rete di festival dedicata alla valorizzazione delle bande.
Di seguito il link al servizio
http://www.mediastoria.de/audio/la-banda/la-banda.html.
(La foto in copertina è di Tommaso Altamura)