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Recovery Fund, Chieco: «Il Nord vuole l’autonomia differenziata? Da soli non si va lontano»

La Redazione
​Chieco, con altri Sindaci del Sud, ha firmato una lettera inviata al presidente del Consiglio Draghi a cui si chiede di accelerare l'attuazione del Pnrr per poter usufruire del Recovery Fund
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Il Recovery Fund, o Next generation EU, è un lo strumento per la ripresa approvato dal Consiglio europeo straordinario il 21 luglio 2020. I Capi di Stato e di governo dell'Unione hanno previsto di incrementare il bilancio su base temporanea attraverso nuovi finanziamenti raccolti sui mercati finanziari per un ammontare pari a 750 miliardi di euro (di cui 390 sono contributi a fondo perduto e 360 prestiti).

All'Italia spettano l'Italia conterà su 65,456 miliardi di sovvenzioni a fondo perduto.

Il sindaco Pasquale Chieco è, con altri Sindaci del Meridione, il firmatario di una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri, Mario Draghi, al quale si chiede di accelerare l'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) per poter usufruire del Recovery Fund.

«Ho l’impressione che non ci siamo – scrive in una nota il Primo cittadino -. Non voglio giudicare dalle poche notizie che leggo l’approccio del Governo Draghi al Recovery Fund, tuttavia mi preoccupano alcuni segnali come la scarsa rappresentanza di esponenti meridionali nella squadra di governo o l’esclusione del Ministero per il Sud dai tavoli per le Transizioni ecologica e digitale.

Il ragionamento è semplice: se transizione ecologica e digitalizzazione dovranno essere realizzate dal Recovery plan attraverso lotta alla disoccupazione, casa per tutti e incremento dei redditi più bassi, è evidente che le imponenti risorse assegnate all’Italia andranno investite maggiormente al Sud, ovvero in quella parte di paese dove questi problemi sono più gravi. 

Non è una questione di bandiera, si tratta piuttosto di lavorare per uno sviluppo equilibrato e bilanciato dell’intero sistema Italia che, da troppo tempo è come se camminasse su due gambe una delle quali (il Sud, appunto) ferita.

L’Unione Europea ci dà l’occasione per intervenire sui problemi del Mezzogiorno colmando le lacune storiche, puntando su innovazione e modernizzazione, dando ai giovani talenti meridionali la possibilità di rimanere e di crescere. Una sfida epocale da raccogliere con coraggio e competenza ora che le importanti risorse economiche in campo possono aiutarci a fare un salto in avanti.

Questo è l’obiettivo del documento proposto da tanti Sindaci del Sud e al quale anch’io ho contributo, per chiarire la nostra visione, per porre con forza le esigenze del Sud nell’attuazione del Recovery plan, per proporre un possibile programma.

In questi giorni il Nord torna a parlare di autonomia differenziata e di “indipendenza” economica e fiscale.

Mi permetto di ricordare che con una gamba sola, nessuno ha mai fatto troppa strada».

domenica 7 Marzo 2021

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