‘Mbà Rocchetidde “Cape de Rafanidde” non c’è più. Ha lasciato tutti i ruvesi che lo piangono; sua moglie, la Quarantana, che, da questa notte, sarà appesa ai crocicchi della città.
A piangerlo, oggi, giorno di Carnevale, anche gli altri parenti – tra cui Martino Lovino e Angela Stasi – e il Sindaco di Carnevale, Michele Pellicani: tuttavia, non disdegnano di gustare un fragrante pezzo di focaccia quale “consolo”.
Bacco, Tabacco e Venere hanno rovinato “Cape de Rafanidde”, nonostante la sua tendenza alla tirchieria, ma si sa che i piaceri hanno imperio su tutto: anche l’anta rovinata di una porta è stata venduta per tentare di onorare i debiti.
Dalle 9.00 di questa mattina, nella sede dell’associazione culturale e teatrale “Biagio Minafra”, goliardica “camera ardente” in piazza Cavallotti, è un continuo via vai di persone che esprimono cordoglio per la dipartita di chi simboleggia e interpreta, in modo grottesco, vizi e difetti del popolo ruvese.
Questa sera, alle 21.00, il fantoccio di ‘Mbà Rocchetidde brucerà in piazza Felice Cavallotti, 38, presso la sede dell’Associazione.
E con lui bruceranno anche le paure.