Politica

Sinistra Ruvese, torna “nutriMenti”: focus sul lavoro precario

La Redazione
Interverranno Letizia Carrera, docente di Sociologia all'Università "A. Moro" di Bari e Pino Gesmundo, segretario regionale Cgil Puglia. Riconosciuti crediti formativi agli studenti universitari
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Sabato 11 gennaio, alle ore 18.30, nella sala conferenze di Palazzo Caputi (via A. de Gasperi, 26) a Ruvo di Puglia torna “nutriMenti”, il ciclo di cantieri di formazione socio-politica a cura di Sinistra Ruvese.

Nel terzo incontro si parlerà di “Vite rubate: dalla flessibilità del lavoro alla precarietà della vita” con Letizia Carrera, docente di Sociologia all’Università “A. Moro” di Bari e Pino Gesmundo, segretario regionale Cgil Puglia.

La partecipazione ai seminari è libera, gratuita e agli studenti dei corsi di Laurea di I e II livello del Dipartimento di Scienze Politiche-UNIBA sarà riconosciuta la frazione di cfu prevista dai Regolamenti Didattici; agli studenti dei corsi di L-42, LM-5, LM-84 del Dipartimento DISUM che parteciperanno a quattro incontri sarà riconosciuto 1 cfu, a quelli che parteciperanno a 7 incontri 2 cfu.

«La flessibilità – scrivono da Sinistra Ruvese – per dirlacon le parole diLuciano Gallino, rende scandaloso il lavoro stesso. Una feroce contraddizione del nostro tempo. “Più flessibile, più lavoro e per tutti!” è stato il mantra degli ultimi decenni delle politiche nazionali in tema di lavoro, la ricetta miracolosa per ridefinire in chiave moderna e più efficiente i contratti di lavoro. Ma è stato veramente così? Il lavoro flessibile produce davvero occupazione? E se sì, a quali costi? Quello che più realisticamente abbiamo invece sperimentato è il progressivo smantellamento delle tutele del lavoro, senza una reale contropartita in cambio. Sempre più spesso la flessibilità ha mostrato il suo volto più impoverente, la precarietà che ha pervaso le vite delle persone non solo in campo lavorativo. È ormai evidente che la flessibilità toglie più di quanto positivo produca: crea profonde disuguaglianze, ha costi personali e sociali altissimi, mutila le prospettive di carriera professionale, alimenta la babele dei corsi di formazione. Ma, soprattutto, mette a dura proval’esistenza, perché si insinua nelle relazioni, richiede fatica fisica per il continuo riadattamento a nuovi contesti, produce rapporti familiari instabili, crea dipendenza e demotiva la fiducia. La precarietà ti fa vivere una vita “appesa”…a una chiamata, a un pezzo di contratto che prevede già il tuo licenziamento, a un treno carico di desideri che già è in viaggio verso un’altra meta. Un circo che non risparmia lavoratori, giovani e adulti, che sperimentano purtroppo lo stesso scenario che mette in forte crisi la relazione tra lavoro e libertà. Ci sono vie d’uscita? Un altro mondo del lavoro è possibile? Quale la strategia per un necessario riequilibrio tra vita e lavoro?».

«“nutriMenti” – proseguono – è il nostro piccolo regalo di auto-formazione sui temi di cui ci occupiamo tutti i giorni nella nostra attività politica: Ambiente e Territorio, Welfare, Lavoro, Scuola, Politica, Cultura e Diritti, per aprire i primi sette cantieri di costruzione collettiva dell’unica vera via che, a nostro parere, genera un sano progresso: la conoscenza.

Abbiamo chiesto a Esperti e Docenti universitari di arricchire gli incontri con il loro sapere, perché avvertiamo il bisogno di interpretare il mondo con la lente della complessità.

Riteniamo che sia doveroso prepararsi al futuro agendo il presente, rispondere al qualunquismo di chi crede nella paura come strumento, soddisfare la nostra sete di Bene comune; nutriMenti vuole essere uno spazio di confronto, di dialogo, di studio e di (in)formazione che desideriamo condividere con tutti, aprendolo senza condizionamenti a tutti coloro che intendono il sapere come un diritto-dovere di ogni cittadino libero».

martedì 7 Gennaio 2020

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