Cronaca

Richiesta di accesso agli atti sulla finale di basket, è scontro

La Redazione
​La società sportiva: «Con grande amarezza rimarchiamo la nostra delusione». Il consigliere Piero Paparella: «La sicurezza di tutti, bambini compresi, non può essere messa a repentaglio da nessuno»
scrivi un commento 780

«La società Talos Basket Ruvo si dichiara amareggiata per la richiesta di accesso agli atti presentata agli uffici del Comune di Ruvo di Puglia da un consigliere comunale della nostra città in seguito alla gara-4 che ci ha visto vittoriosi e festanti per il ritorno in serie B. Chi vuole bene alla città, in questo momento, è al nostro fianco e cerca di capire come si possano innescare i meccanismi utili a far sì che questa realtà perduri sul territorio.

Lo sport ha una grande valenza sociale e non ha colori politici. Affrontare il campionato di serie B comporta degli oneri notevoli e abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Chi cerca il marcio laddove non c’è, chi semina odio anziché coltivare l’essenza dei valori sportivi deve stare lontano dalla nostra realtà.

Ne prendiamo duramente atto e con grande amarezza rimarchiamo la nostra delusione. Per noi le 23.00 del 23 maggio sono qualcosa di magico che nessuno potrà mai cancellare».

Con questa nota ufficiale la Tecnoswitch prende le distanze dall’iniziativa intrapresa dal consigliere d’opposizione Piero Paparella il quale, a sua volta, non le manda a dire, spiegando con un lungo post su Facebook le legittime motivazioni della richiesta. «Alle ore 23 del 23 maggio anche io, con i miei figli, ero sugli spalti a festeggiare, e prima delle 23 a spingere con il tifo ogni singolo pallone nel canestro – esordisce -. Per questo non si capisce in alcun modo il senso del comunicato diffuso dalla Talos Basket Ruvo, che si dichiara amareggiata per una richiesta di accesso agli atti da me formulata e rivolta alla Ruvo Servizi srl e al Comune di Ruvo di Puglia, rispettivamente gestore e proprietario del Palasport di viale Colombo.

Il grandissimo risultato sportivo e il buon nome di Ruvo nel mondo dello sport in generale, e del basket in particolare, non sono assolutamente in discussione e non possono che renderci orgogliosi.

E allora è opportuno precisare che la mia richiesta nasce solo ed esclusivamente per conoscere le modalità con cui il gestore attuale dell’impianto ha gestito la sicurezza dell’evento e quindi di tutti gli utenti, compresi dirigenti e giocatori della Talos Basket Ruvo e dei tifosi, tra cui moltissimi bambini, durante la sera del 23 di maggio».

Ciò premesso, passa a raccontare quanto accaduto quel giorno e nelle settimane successive. «Per mia fortuna sono riuscito a trovare posto sulle gradinate vicino le porte d’ingresso e ho da subito notato grandissima preoccupazione ed apprensione da parte delle Forze dell’ordine presenti quella sera (a cui va il mio sentito grazie), per la grandissima affluenza di pubblico presente all’interno del palazzetto dello sport pochi minuti prima dell’inizio della gara e per le tante altre persone che si accalcavano fuori il palasport con il biglietto in mano, ma che non riuscivano a entrare in quanto tutti i posti erano già ampiamente esauriti. Ho assistito ad attimi di fortissima tensione, preoccupazione e concitazione tra le Forze dell’ordine e i gestori dell’impianto. E allora ho deciso, smettendo le vesti da tifoso e indossando quelle di pubblico amministratore, di capire esattamente come stavano le cose al solo fine di salvaguardare gli interessi di tutti gli utenti del palasport, Talos Basket Ruvo compresa. È un reato? È stata lesa la Maestà di qualche ricercato?

Andare a guardare una partita di basket o di qualsiasi altro sport, non significa rischiare di mettere a repentaglio l’incolumità di tutti, bambini compresi. Tifare per la propria squadra del cuore non significa tapparsi naso, bocca e orecchie, tanto per fortuna è andato tutto bene…ma se succedeva qualcosa… non voglio neanche immaginare. Abbiamo tante volte assistito ad eventi sportivi che si sono trasformati in tragedie sugli spalti e fuori dagli spalti. E poi…all’improvviso, qualche giorno dopo la sera del 23 di maggio, è successo qualcosa. Tutte le altre società sportive ruvesi, dette minori, ma a cui bisogna guardare con altrettanta attenzione, rispetto e dignità, che avevano da tempo programmato le loro attività finali (saggi ed esibizioni varie) con le relative prove generali all’interno del palasport di viale Colombo, sono state costrette, loro malgrado e con notevoli disagi organizzativi ed economici, ad emigrare fuori Ruvo».

Il riferimento in particolare è alla Roller Rainbow Ruvo di pattinaggio che, a seguito della comunicazione della chiusura del palazzetto per adeguamenti necessari al Campionato di Serie B di basket, dall’oggi al domani ha dovuto spostare allenamenti e saggio finale al PalaFiori di Terlizzi. Saggio, peraltro, anticipato di 15 giorni rispetto a quanto previsto dal calendario ufficiale del Maggio Sportivo per non accentuare i disagi delle famiglie degli atleti e delle atlete.

Le domande del consigliere Paparella, a tal proposito, sono tante.

«1. È intervenuta qualche autorità esterna a disporre la chiusura del palasport in modo così repentino?
2. Se il motivo della chiusura è un adeguamento non imposto da autorità esterne ma programmato dal Comune, perché non si è programmato in modo tale da non intralciare anche le attività conclusive delle altre associazioni sportive?
3. Se il motivo della chiusura è un adeguamento non imposto improvvisamente da autorità esterne ma programmato dal Comune, perché non si è programmato in modo tale che i lavori fossero ad oggi già appaltati e iniziati?
4. Se il motivo della chiusura è un adeguamento non imposto improvvisamente da autorità esterne ma programmato dal Comune, perché non si è programmato in modo tale da evitare che i primi mesi di Serie B la Talos li debba giocare fuori Ruvo, creando anche oggettive difficoltà organizzative ed economiche sia alla società che ai supporter? (Il palazzetto di viale Colombo resterà infatti chiuso almeno fino al 31 ottobre, ndr).
5. Qualcuno ha messo artatamente su questa vuota polemica per giustificare probabili ritardi sulla riconsegna del Palasport alla città, ritardi che ormai sono una consuetudine quando si parla di lavori pubblici a Ruvo di Puglia?

Queste e altre domande necessitano delle risposte. Risposte dovute nel pieno rispetto della legge, delle prerogative di un Consigliere comunale che nessuno può immaginare di poter comprimere, nell’interesse della dirigenza della Talos Basket Ruvo, dei suoi tifosi, ma anche dei Dirigenti di tutte le altre associazioni sportive ruvesi che sono state costrette (all’improvviso) a spostarsi fuori Ruvo, dei loro piccoli atleti (che meritano rispetto quanto i campioni della Talos) e di tutti i genitori, ma anche di tutta l’intera città. E sono domande a cui si potrà rispondere solo dopo aver esaminato molto attentamente la documentazione da me richiesta, tra l’altro non ancora ricevuta, che dopo le dovute valutazioni, renderò pubblica se necessario e opportuno. Per il resto mi troverete sempre dalla parte delle soluzioni a cui dichiaro fin d’ora di voler collaborare per contribuire a garantire un’immediata riapertura della struttura di viale Colombo per il bene di tutti gli sportivi ruvesi. Lo sport non ha e non deve avere colori politici. Ma la sicurezza di tutti, bambini compresi, non può essere messa a repentaglio da nessuno, sport e pseudo sportivi compresi», conclude.

giovedì 4 Luglio 2019

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti