Spettacolo

La ricca settimana del teatro Comunale

La Redazione
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La bisbetica domata PROMO
Tre spettacoli in programma. Si parte il 22 con "La bisbetica domata", si prosegue il 25 con una giornata dedicata alla compagnia Kuziba, che propone "Vassilissa e la Babaracca" e "L'estranea di casa"
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Settimana ricchissima di appuntamenti quella del teatro Comunale di Ruvo di Puglia, che propone ben tre spettacoli: si parte giovedì 22 marzo alle 20.30 con un grande classico di William Shakespeare, “La bisbetica domata”, affidato alla compagnia leccese Factory TransAdriatica e alla regia di Tonio De Nitto, per proseguire, all’interno della rassegna “Profeti in patria”, con una giornata dedicata alla compagnia di origine ruvese Kuziba teatro. Domenica 25 Marzo, infatti, per i più piccoli andrà in scena alle 17.30 “Vassilissa e la Babaracca”, spettacolo definito tra i più interessanti dell’ultimo anno per il teatro dedicato alle nuove generazioni.

Sempre domenica si prosegue, alle 21, con “L’estranea di casa”, monologo molto intenso sul tema attualissimo delle badanti, di e con Raffaella Giancipoli, indicato per un pubblico più vicino a un teatro di prosa.

La bisbetica domata

Regia di Tonio De Nitto con Dario Cadei, Ippolito Chiarello, Angela De Gaetano, Franco Ferrante, Antonio Guadalupi, Filippo Paolasini, Luca Pastore e Fabio Tinella.

È la storia di Caterina, di sua sorella Bianca e di un intero villaggio. Un villaggio che ha ferito e svenduto un bene prezioso. Questa è una storia che avrebbe potuto essere una favola.

Caterina l’inadeguata, la non allineata, è la pazza. Dietro di lei, spigolosa ma pura e vera, un mondo di mercimoni, di padri calcolatori, di figlie in vendita, di capricci lontani dall’amore, di burattinai e burattini non destinati a viverlo, ma a contrattualizzarlo. Caterina non sta al gioco e, come in una fiaba, aspetta, pur non mostrando di volerlo, un liberatore, un nuovo inizio che suo malagrado potrà costarle molto più di quanto immagini. Ed ecco che la commedia si fa favola nera, grottesca, più contemporanea forse, nel cinico addomesticamento che non è molto diverso dallo spietato soccombere.

Vassilissa e la Babaracca

Vassilissa è una bambina abituata a dire sempre sì, solo sì, sì mamma, sì papà, sì a tutti pur di essere amata. È una bambina brava e ubbidiente, la figlia perfetta che qualunque genitore vorrebbe: non si oppone, non protesta, non fa nulla di diverso da quello che le viene chiesto. Vassilissa si prende cura degli adulti come se l’adulta fosse lei, a tal punto che quando la mamma muore è lei a rassicurare il padre accettando che si risposi. Poco prima di morire, la mamma dona a Vassilissa una bambolina alla quale chiedere aiuto in caso di difficoltà. Difficoltà che non esitano a presentarsi quando entra nella nuova casa: non appena il padre parte per un lungo viaggio d’affari, la nuova moglie rivela presto il suo cuore di matrigna e costringe Vassilissa ai lavori più umili e faticosi. Esasperata dalla piccola adulta che si ritrova in casa, la matrigna la manda con l’inganno nel bosco a cercare il fuoco dalla Baba Jaga, certa che non farà più ritorno. L’unica ad avere il fuoco sempre acceso è la terribile strega che vive arroccata nella Babaracca, la casa selvaggia con occhi di fuoco con la quale riduce i bambini in polpette. La Baba Jaga, invece, tiene Vassilissa con sé promettendole il fuoco se riuscirà a superare delle prove impossibili. Grazie all’aiuto della bambolina e alla vicinanza con questa strega da cui tutti fuggono, Vassilissa scopre che non è poi così terribile dire ciò che si pensa per davvero, correndo il rischio di non essere accettati; scopre che il sì ha senso perché c’è il no, che si può essere amati anche quando non si è d’accordo.

Spettacolo consigliato dai 5 anni in su.

L’estranea di casa

Una partenza notturna, un pulmino carico di donne. Lasciarsi alle spalle la propria terra per assicurare un futuro ai figli. Una donna, due vite: da un lato la Romania, dove qualcun altro si occupa dei suoi figli; dall’altro l’Italia, dove lei si prende cura degli anziani.

Questa è la storia di Luminiţia, un’insegnante romena che suo malgrado diventa badante. Ma è anche la storia di Chella, un’anziana signora restìa ad accettare un’estranea in casa sua. Ed è la storia di Alexi, il marito rimasto in Romania, capo di famiglia “perdente”, e di Mariangela, figlia dell’anziana donna che per la sua realizzazione fuori dall’ambito familiare paga un prezzo troppo alto fatto di rimorsi e sensi di colpa.

Un coro di voci che prende corpo nel buio delle notti, prima quelle romene passate nel dubbio della partenza, poi quelle del lungo viaggio attraverso la paura alle frontiere, infine le notti italiane, notti senza fine in cui Luminiţia fa sempre lo stesso sogno: va all’aeroporto a prendere i suoi figli che finalmente la raggiungono in Italia e questi non la riconoscono, la cacciano, cercano la madre. Ma L’estranea di casa è soprattutto la storia di Culin, un bambino cresciuto al telefono tra storie della buonanotte e promesse di ritorno; un orfano di madre viva, disposto a tutto pur di riportare a casa la mamma, finalmente.

martedì 20 Marzo 2018

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