Cultura

EternaLove, tutte le sfumature dell’amore

La Redazione
Nell'ambito della collettiva allestita nella Clitorosso art gallery, è​ stata inaugurata venerdì sera la "Sacra famiglia 3.0" di Daniela Raffaele, un'opera che porta a riflettere sui rapporti umani
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“Cos’è l’arte?”, chiede provocatoriamente il critico e blogger Giuseppe Scaglione ai presenti al vernissage di “EternaLove. A proposito dell’amore” nella Clitorosso gallery di piazza Cavallotti.

Lo chiede in primis proprio a Daniela Raffaele, Clitorosso appunto, organizzatrice della collettiva e ideatrice dell’installazione inaugurata venerdì sera alla presenza del primo cittadino Pasquale Chieco e delle assessore Monica Filograno e Monica Montaruli.

“L’arte è ciò che riesce a veicolare un messaggio, e qui dentro ci sono molti messaggi – dice ancora Scaglione -, dunque sì, questa è una mostra d’arte”.

Gli interventi previsti, tra cui quello della giornalista di RuvoLive.it e addetta stampa del Forum delle Associazioni familiari (che ha patrocinato l’evento) Elena Albanese, hanno toccato tanti argomenti, tutti legati dal fil rouge dell’amore. Rapporti tra genitori e figli, tutela dei più deboli, tra cui i bambini, rispetto nelle relazioni umane, condanna della violenza in ogni sua forma.

Al termine della serata, condotta da Veronique Fracchiolla, Daniela Raffaele ha svelato la sua “Sacra famiglia 3.0”. Un’installazione “che inquieta”, come ha detto il sindaco Chieco, perché mostra attraverso una serie di simboli l’indifferenza e l’egoismo che regna all’interno di alcune famiglie.

Adulti (uomini o donne che siano) che si danno le spalle, intenti in un selfie o nel fissare il proprio tablet, mentre un bambino (non a caso il Bambinello) fissa una tv con la scritta The end, adagiato non in una mangiatoia ma in un carrello della spesa. Si badi bene, ben protetto dal mondo esterno e allo stesso tempo ad esso mostrato da una teca trasparente.

Tutto il contrario di quanto auspica papa Francesco nella frase affissa lungo le scale che portano all’installazione: “La famiglia è la prima scuola dei valori umani, dove si impara il buon uso della libertà”. La libertà di questo bambino sta nel possesso di un telecomando, con cui potrà scegliere di cambiare canale. O di spegnere ogni device e imparare a “collocarsi di fronte all’altro, ad ascoltare, a condividere, a sopportare, a rispettare, ad aiutare, a convivere”.

domenica 24 Dicembre 2017

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