Cultura

Michele Pinto in trasferta ad Amburgo

La Redazione
Terrà un panel sui meccanismi produttivi sviluppati dalla sua casa di produzione, la Morpheus ego, ripercorrendone la parabola evolutiva attraverso le tre webserie Chiamami, Bishonnen e Project M
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Dopo aver vinto sei premi nella categoria Fantascienza ai Rome Web Awards e tre a livello assoluto, tra cui quello per la miglior sceneggiatura scritta da Francesco Tammacco, Project M del regista ruvese Michele Pinto continua a riscuotere ampi successi anche all’estero.

Fresca di selezione al Fipili horror festival di Livorno e al Caorle film festival 2018, l’opera è stata persino scelta in Corea del sud al Seoul Web Fest, e ora si appresta a sbarcare anche in Germania.

Il mese scorso, infatti, al Sicily web fest che si è tenuto nella suggestiva isola di Ustica, in gara con altre 80 produzioni provenienti da tutto il mondo, la webserie made in Puglia si è fatta notare dai due direttori del WendieWebfest di Amburgo, festival gemellato con quello siciliano.

Sebastian Droschinski e Nina Heinrich hanno giudicato Project M come uno dei lavori più originali e interessanti a livello internazionale e per questo lo hanno selezionato per gareggiare senza alcuna iscrizione o selezione all’edizione della loro kermesse in Germania nel 2018. Ma non solo. Gli stessi direttori hanno fortemente voluto Michele Pinto come unico regista italiano ospite dell’edizione 2017, invitato per l’occasione a tenere un panel sui meccanismi produttivi sviluppati dalla sua casa di produzione, la Morpheus ego, in cui il regista ripercorrerà in lingua inglese la sua parabola evolutiva attraverso le tre webserie Chiamami, Bishonnen e Project M, che tanta visibilità hanno dato alla Puglia in questi ultimi anni.

Il WendieWebfest avrà luogo nei primi due giorni di settembre nel Centro di cultura e comunicazione Honigfabrik. L’evento sarà patrocinato anche dall’Istituto italiano di Cultura di Amburgo. Come anteprima dell’edizione 2018, poi, sarà proiettato il trailer di Project M che, lo ricordiamo, è un racconto distopico incentrato sul delicato tema della violazione dei diritti civili, partendo dal ruolo dell’artista all’interno della società. Nonostante si tratti di un’ambientazione fantastica, il mondo descritto nel film non è molto lontano da ciò a cui oggi assistiamo quando vediamo i più elementari e fondamentali diritti negati anche all’interno di quei Paesi che amano definirsi democratici.

mercoledì 23 Agosto 2017

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