Politica

«Ruvo non può e non vuole perdere il Tannoia». Il riassunto del Consiglio comunale

Francesca Elicio
Un'assise aperta al pubblico che ha visto la partecipazione della comunità scolastica
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È il tema sicuramente più caldo di questo Natale a Ruvo di Puglia. La chiusura dell'itset "Tannoia" ha lasciato davvero l'amaro in bocca a tutti: al corpo scolastico, costretto a migrare di edificio in edificio come una popolazione nomade, all'intera giunta, che si trova ad affrontare all'improvviso un problema nuovo.

Da qui la necessità di un Consiglio comunale d'urgenza, che avesse come unico ordine del giorno proprio la situazione dell'edificio scolastico. 

«Aldilà di ogni colore politico – afferma il segretario del Pd – questo è un problema che riguarda tutta la comunità. La scuola è il luogo in cui si tessono relazioni, in cui si forma l'individuo e per questo è importante avere un luogo fisico. Lo scopo di questa seduta è quello di creare una discussione che possa aiutare l'amministrazione a trovare delle soluzioni, condivise da tutti, per risolvere questo problema». 

In una breve trattazione, il Primo cittadino ha subito esplicato tutto l'iter che in questo periodo, esattamente dal 9 dicembre, lo ha visto impegnato per risolvere quanto prima questa drammatica e (in)aspettata situazione. Chieco ha paragonato questa vicenda a un terremoto e ha sin da subito affermato che «Ruvo non vuole e non può perdere un pezzo importante di storia. E sicuramente verranno impiegati tutti gli strumenti essenziali per trovare delle giuste soluzioni».

Al momento è chiaro il modo in cui si sta operando: in questa vicenda si è deciso di coinvolgere la Città metropolitana, che si è dimostrata sin da subito sensibile e disponibile nel contribuire per sanare l'ingente danno. Temporaneamente verrà istituita nuovamente la vecchia sede del Tannoia, in via Santa Barbara. Al momento, su quattro piani, ne sono disponibili solamente tre, in quanto il primo è impegnato dalla sede dell'Arif, che il dottor Ragno ha assicurato di trasferire in un altro paese.

Secondo una prima valutazione, le aule sarebbero 19, dotate anche di un'autonomia igienica; la struttura rientra nella ricognizione della Città metropolitana, quindi i lavori dovrebbero iniziare la settimana prossima e durare circa 15 giorni, esattamente in concomitanza con la ripresa delle attività scolastiche. 

«Al momento – ha proseguito Chieco – la Città metropolitana sta effettuando tutte le ispezioni e verifiche possibili dalle quali potrebbe emergere che le parti storiche dell'istituto potrebbero non essere state intaccate e quindi sarebbero disponibili alle attività. La perizia sarà ottenuta a fine anno».

In questo progetto rientra anche la Regione, attraverso fondi strutturali destinati alle scuole. «Da tutto ciò – prosegue il Sindaco – deve emergere un messaggio di sintonia, perchè è ben chiaro che l'intento comunque è quello di assicurare un degno futuro per il Tannoia». 

Un Consiglio, come si è già detto, di discussione da entrambe le parti. La dirigente del Tannoia, Nunzia Tarantini, ha osservato che la situazione era ormai critica da tempo. «Non si può – ha proseguito – continuare ad essere ospiti di altri colleghi che ci hanno aperto le proprie porte; io devo garantire un ritmo di vita a tutti e non posso correre il rischio di continuare a lavorare in orario pomeridiano. Abbiamo bisogno dell'intero arco della giornata per svolgere le nostre attività. L'itset è a Ruvo da 27 anni e questa sede deve rimanere a Ruvo. I 19 locali non sono sufficienti; la nostra speranza è che dopo la rilevazione del 31 si riscontri che non ci siano gravi problemi, ma se così non fosse, noi siamo anche disposti a fare scuola per strada. Abbiamo timore dei tempi lunghi per la ristrutturazione». 

Anche i consiglieri di maggioranza e opposizione, in un confronto aperto, hanno sottolineato rischi e punti di forza su cui lavorare: si parla dell'identificazione di un nuovo sito, di maggiore sicurezza nelle scuole ma soprattutto di non dare false speranze alla comunità scolastica: «I tempi sottolineati dal Sindaco – ha replicato il consigliere Orazio Saulle – non sono assolutamente proponibili: prima dell'anno scolastico 2018/2019 non ci sarà una soluzione definitiva. Bisogna essere chiari su questo argomento».

Ma la domanda resta una: gli studenti dove dovranno andare il 9 gennaio? Chieco ha prontamente risposto che ciò che accadrà il 9 gennaio dipende da una serie di situazioni che avranno luogo in questi giorni. «Rivendicare un diritto è facile, attivarsi è complesso. Il nostro scopo è quello di lavorare in sinergia; abbiamo bisogno della collaborazione di tutti per sistemare in tempi rapidi». Il tempo è il concetto su cui si lavora di più: è definito una variabile importante, una parte del processo di soluzione e quindi non trascurabile. Si ragiona in funzione di esso. 

Dopo una breve sospensione, durante la quale il consiglio dei capigruppo si è riunito, si riprende con la seduta. Si chiede all'amministrazione di proseguire con l'attuazione dei lavori di emergenza necessari con il minor disagio possibile. C'è la volontà di realizzare un intervento di necessario ripristino con il coinvolgimento della Città metropolitana e della Regione per le risorse economico-finanziare. Si intende costituire una unità di crisi a cui prenderà parte anche la terza commissione consiliare.

La delibera viene approvata all'unanimità. 

venerdì 23 Dicembre 2016

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