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“Il nostro cuore non trema. Batte”. Anche da Despar Ruvo 20mila euro per i terremotati

La Redazione
Una campagna di solidarietà pensata per «cercare di tendere la mano alle popolazioni del centro Italia colpite dal sisma»
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«Sono 20mila euro raccolti dal basso». Così Pippo Cannillo, presidente e amministratore delegato di Maiora, ha definito la somma destinata alla Croce Rossa Italiana, frutto dell’iniziativa “Il nostro cuore non trema. Batte”, la campagna di solidarietà pensata per «cercare di tendere la mano alle popolazioni del centro Italia colpite dal terremoto».

Un unico assegno, una cifra considerevole, raggiunta grazie alle donazioni dei dipendenti Maiora, dei punti vendita e dei partner operanti con le insegne Despar, Eurospar, Interspar e del Gruppo Mr. Kanny.

Stamattina, nella sala verde del Palazzo di città di Corato, l'assegno è stato simbolicamente consegnato nelle mani di Consiglia Margiotta, presidente del Comitato di Bari della Croce Rossa Italiana.

«È un grande onore per me rappresentare tutti coloro che hanno voluto devolvere parte dello stipendio per questa nobile causa: perciò è doveroso rendere pubblico questo momento» ha detto Cannillo.

«Non siamo nuovi a questo genere di iniziative – ha aggiunto – e ci stiamo preparando per la seconda edizione della “Cena di solidarietà”. Lo scorso anno l’abbiamo vissuta in chiesa Matrice: per il 2016 abbiamo in mente di organizzarla in altre parrocchie a Corato e nei paesi in cui operiamo».

«Oggi – ha commentato il sindaco Mazzilli – siamo qui per far sentire la nostra vicinanza alle popolazioni colpite dal sisma grazie a questo gesto di grande sensibilità. Per Corato è motivo di orgoglio avere una realtà imprenditoriale che opera sul proprio territorio ed è in grado di portare a termine un’iniziativa di tale portata». E pensando alla tragedia ferroviaria del 12 luglio, Mazzilli ha sottolineato quanto è importante «a riflettori spenti, non lasciare le famiglie da sole».

«Non a caso – ha detto Consiglia Margiotta ricordando la mission della Croce Rossa – quando i campi di prima accoglienza cominciano a chiudersi noi rimaniamo sui territori colpiti da calamità. Non possiamo costruire case o edifici ma possiamo mantenere vivi i rapporti, i luoghi di socialità. In certe situazioni anche una ludoteca riveste una grande importanza: i 20mila euro che oggi ci consegnate serviranno anche per iniziative simili».

mercoledì 28 Settembre 2016

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