E' molto vivo il ricordo del disastro ferroviario della Bari nord dello scorso 12 luglio, nel quale hanno perso la vita 23 persone, tra cui il giovanissimo ruvese Antonio Summo.
Nell'omelia durante i funerali della maggior parte di loro celebrati ad Andria, monsignor Luigi Mansi così esordì: «Padre nostro che sei nei cieli, ti giunga in quest'ora il grido di dolore di tanti tuoi figli. I tuoi figli strappati alla vita da una tragedia così terribile. I tuoi figli che si sono visti trafiggere i loro cuori dalla perdita improvvisa e tragica dei loro cari». E papa Francesco rispondendo a Cracovia, durante le giornate della GMG, a una ragazza coratina che gli chiedeva come poter tornare alla normalità e abbattere la paura di risalire su quei treni, ha parlato di una ferita. Una ferita inferta nel corpo di tutti coloro che sono stati coinvolti nel tragico incidente e di una ferita inferta anche nel cuore di tanti parenti e amici. Una ferita che continua a bruciare e a far male.
A distanza di un mese dalle esequie, monsignor Mansi presiederà martedì 16 agosto alle 19 nella parrocchia Beata Vergine Immacolata di Andria una celebrazione eucaristica in suffragio di tutte le vittime del tragico evento. Con la preghiera, la comunità cristiana vuole ribadire la fede in Cristo Morto e Risorto ed esprimere vicinanza e solidarietà alle famiglie colpite