Whatsapp

Le «odiose diane pirotecniche che hanno sostituito il suono liturgico delle campane»

La Redazione
La lunga lettera di Edvige Di Venezia: «Il culto del santo con mezzi pagani non può ledere il diritto al riposo di chi ha vegliato durante la notte per lavoro o del malato che si è rigirato per ore nel suo letto di dolore»
scrivi un commento 1489

«Ho seguito a suo tempo il dibattito sull'uso frequente e improprio delle diane pirotecniche in onore dei santi e desidero condividere alcune considerazioni, interpellando in primo luogo il nostro Vescovo, poi i parroci, i priori delle confraternite, le superiore degli istituti religiosi e i responsabili delle associazioni varie, come committenti di queste diane pirotecniche alle 8 del mattino, per ogni memoria di santo o ricorrenza mariana, e non solo per la festa patronale come era un tempo». E' l'incipit della lunga lettera della signora Edvige Di Venezia, che ha scritto alla nostra redazione per esprimere il suo commento, preciso e circostanziato, sulla questione.

«Questa “odiosa diana pirotecnica” ha sostituito il suono liturgico delle campane che accompagnava i momenti della vita della comunità, segnando gli eventi belli e tristi, scandendo il tempo che scorre inesorabile, ma avvicina sempre più ciascuno all'incontro con Dio. Sono nel cuore di tutti (o almeno di chi ha un po' di anni alle spalle) la voce dell'Ave Maria al mattino, a mezzogiorno e al vespro, per invitare alla recita dell'Angelus; i rintocchi mesti che hanno accompagnato i nostri cari al camposanto; lo scampanìo festoso che ha annunciato la Resurrezione del Signore… Non a caso ogni chiesa è dotata di un campanile…», prosegue.

«Certo, anche le campane vanno suonate con giudizio e moderazione, in considerazione che è necessario tutelare anche altri beni delle persone, primo fra tutti quello della salute, perché "il rispetto della libertà religiosa non può comportare il disinteresse per le esigenze di legittima tutela dei cittadini (circolare n.33 della Conferenza Episcopale Italiana). Questo non vale solo per le campane, ma anche "per altri sistemi di diffusione sonora per finalità di culto", come recita lo stesso documento. A me sembra che questi botti di prima mattina rientrino proprio in questa tipologia di "annuncio" della festa. Il culto del santo (con mezzi pagani tra l'altro, perché, per chi non lo sapesse, con i botti l'uomo spaventava gli spiriti e li cacciava via) non può ledere il diritto al riposo di chi ha vegliato durante la notte per lavoro, del malato che si è girato e rigirato per ore nel suo letto di dolore e finalmente all'alba ha trovato un po' di pace, e con lui tutta la famiglia che lo accompagna sulla via della croce.

La Chiesa non può mostrarsi insensibile e irrompere con prepotenza nella vita delle persone. È incoerente con la fede che dice di professare. È incoerente con l'idea di Chiesa che papa Francesco va delineando giorno dopo giorno: "Una Chiesa italiana non potente, ma inquieta, vicina agli abbandonati. La nostra sia una fede rivoluzionaria che cambia il mondo". E come pensiamo di cambiarlo il mondo?», si chiede la nostra lettrice, che poi passa a un esempio concreto. «Passeggiando per le strade di Molfetta, città della diocesi, non dell’altro emisfero, mi è capitato di leggere il manifesto d’annuncio della festa di Maria SS. Del Carmelo. Intanto nel giorno della festa nessuna diana pirotecnica al mattino e nessun fuoco d’artificio la sera, ma solo il giro per la città della Bassa Banda. E poi, le cose che di più mi hanno colpita sono state la raccolta alimentare di generi di prima necessità pro Caritas, la fiaccolata mariana, il concerto mariano e tanta preghiera. Devo concludere che quella dei fuochi in ogni circostanza è un’abitudine tipicamente ruvese imputabile a che cosa? Alla povertà culturale che non consente di crescere, di cui ha parlato l’assessora alle politiche sociali Monica Montaruli?

Per compiacere la gente, poca per fortuna, si bruciano migliaia di euro in bombardamenti, fondi che potrebbero essere destinati a opere benefiche: basta aggirarsi alla chiusura del mercato il sabato per vedere lo spettacolo desolante di tanti anziani che prendono per pochi centesimi la frutta e la verdura che gli altri hanno scartato, perché forse è l'unico modo per mangiarne un po'. E nella nostra Ruvo, ci sono dei bambini che non fanno colazione con i biscotti, che non fanno proprio colazione. E la lista potrebbe continuare all'infinito. 

I Santi, la Madonna del Carmine e il Santissimo Salvatore non hanno bisogno dei nostri botti, anzi questo frastuono distoglie dalla sacralità della ricorrenza che richiede silenzio e meditazione ("Per le sue piaghe siamo stati guariti"), trasformandola in uno spettacolo folcloristico con tanto di sagra paesana.

È illusorio desiderare feste rigorosamente religiose, composte  e sentite, come dovrebbero essere tutte le feste celebrate dalla Chiesa? Oltretutto, non si può non pensare alle popolazioni del mondo che vivono sotto i veri bombardamenti, al pianto dei bambini, all'urlo delle madri, ai brandelli di corpi… Come ci si può divertire con strumenti di guerra? Come ci si può esaltare? Possibile che il dramma della gente sia così lontano da noi da non farci accapponare  la pelle e spingerci a scelte diverse? Sì, perché la compassione che non diventa scelta alternativa, fine a se stessa, non ha senso.

E  se non bastassero queste argomentazioni, parliamo tutti del cancro come di un male inesorabile, invincibile, come se non fosse il risultato dei nostri stili di vita, ma siamo incuranti dei metalli pesanti, soprattutto diossina, perclorati e altri pericolosi inquinanti liberati dai fuochi. Il nitrato di bario causa problemi respiratori, il perclorato di potassio è collegato ai problemi della tiroide e difetti nei bambini; il riciclo dei fuochi non è possibile e ciò comporta dispersioni tossiche nelle acque e nel suolo. È da incoscienti non farsi carico dei problemi del pianeta che lasceremo ai nostri figli e nipoti, della dose di veleno che procuriamo ai nostri bambini che pure diciamo di amare.

Viviamo tempi duri: le vittime del treno, la strage di Nizza, tanti morti per questa follia collettiva che sembra coinvolgere tutti e che ogni giorno si riversa nelle nostre case attraverso i mezzi di comunicazione… Ne parliamo per un po', poi  ci passa tutto sulla testa. Per le nostre feste pagane dimentichiamo ogni tribolazione e ci gasiamo con i botti, dando ragione agli psicoterapeuti: sono antidepressivi. Al Signore, alla Madonna, ai Santi, il rosario, la messa, la novena, ma poi, per riscattarci dalla depressione, scegliamo altro che non è certo la fede!

Nemica delle feste, dello svago, da ricovero la persona che pensa in questo modo, come ha commentato qualcuno? No certamente. La festa religiosa è tale e basta e non va confusa con la sagra della focaccia, dell'anguria, dei tarallucci e del vino, con spettacolo pirotecnico conclusivo… Le sagre sono cose belle, incentivano il commercio, promuovono il turismo, valorizzano la tradizione e la cultura locale, ma non possono soppiantare il significato religioso di certe ricorrenze. Nessuno vieta di organizzare momenti di aggregazione e di intrattenimento, ma forse la Chiesa deve fare la sua parte per cambiare la cultura di una comunità. Ci sono tante alternative ai fuochi. Le luminarie così belle e colorate, le fiaccolate suggestive, gli spettacoli degli artisti di strada (ragazzi che hanno bisogno di lavorare), le rappresentazioni nelle piazze di giovani attori e musicisti che a Ruvo non mancano e attendono di essere valorizzati. Intanto, alle ditte di fuochi pirotecnici che pure danno lavoro e pagano le tasse, si deve chiedere come condizione che i prodotti siano ecologici, rispettosi dell'ambiente e della salute, incentivando la ricerca in tal senso.

E se proprio, per la festa patronale una volta all’anno, si dovesse far ricorso ai fuochi d'artificio, beh, ci sono sempre quelli a basso impatto rumoroso, che prediligono la visione scenica a quella sonora, già sperimentati in altre città con notevole risparmio di soldi, poi destinati alla gestione di centri per anziani. In questo modo si avrebbe rispetto di quei cittadini che amano la tradizione consolidata dei fuochi d'artificio, ma anche di coloro che non li vorrebbero e che sono costretti a subirli, loro malgrado.

Penso che sia legittimo trovare un compromesso tra diritti e interessi di tutti. O qualcuno pensa sempre e solo di poter affermare la propria supremazia, nel nome di una reclamata libertà di culto che limita il diritto degli altri alla salute e alla vita in un ambiente non inquinato, neanche dal punto di vista acustico?», conclude la signora Di Venezia, lasciando a tutti la possibilità di una riflessione in merito.

domenica 31 Luglio 2016

Argomenti

Notifiche
Notifica di
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
Vedi tutti i commenti
Marco
Marco
7 anni fa

Giustissimo!!! La Signora ha perfettamente ragione, la cosa che non riesco ancora a spiegarmi è, a cosa servono i fuochi pirotecnici alle 8 di mattina, in pieno giorno che nel cielo si vede solo del fumo bianco. Basta con questi veri e propri Bombardamenti ad ogni evento, stupido, banale o importante che sia.

Raffaele
Raffaele
7 anni fa

Sottoscrivo ogni parola di Edvige e sottolineo le responsabilità della Chiesa che va vergognosamente secolarizzandosi sempre più.

Antonio minerva
Antonio minerva
7 anni fa

Gentile signora scrivo da Molfetta, lei parlava della confraternita del Carmine che quest’anno ha organizzato solo cose concrete e giuste, Secondo lei!!, ma solo perchè mancavano fondi economici alla confraternita per organizzare una processione e una bella diana pirotecnica, infatti la madonna del carmine viene fatta uscire ogni quattro anni, organizzando diane ecc.. perchè qui a Molfetta, le confraternite quando raccolgono belle somme di denaro, ostentano molto, quindi non pensi che Ruvo è diversa da Molfetta, venga qui l’otto settembre alla festa patronale e veda lo sfarzo di fuochi e luminarie e di religioso rimane ben poco dal simulacro della madonna stessa completamente rivestita d’oro!!!!!!!!

TF
TF
7 anni fa

Condivido ciò che è stato scritto e aggiungo che quei rumori alle 8 del mattino creano un’enorme spavento nei bambini, al punto che qualcuno lo vive come incubo altro che festa religiosa. Smettiamola di sperperare i soldi pubblici (I NOSTRI SOLDI) in queste sciocchezze e superficialità…..

Le più commentate della settimana