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Maltempo, agricoltura in ginocchio

La Redazione
Distrutte le coltivazioni di ciliegie nella zona di Turi, Castellana Grotte, Putignano, Conversano, Corato, Ruvo di Puglia, Molfetta e Bisceglie
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«Ancora un brutto colpo al comparto agricolo pugliese. Se da un lato l’inverno mite non ha consentito una normale gestione delle produzioni orticole, con il crollo vertiginoso dei prezzi alla produzione e l’interramento di enormi quantitativi di prodotti (con aziende che hanno addirittura perso il 75% delle produzioni, rimaste invendute), dall’altro le piogge torrenziali e le grandinate di venerdì hanno assestato il colpo di grazia  al comparto cerasicolo e hanno determinato ingenti danni anche ad altre colture».

A dirlo è la Cia, impegnata proprio nel monitoraggio dei danni per valutare nei prossimi giorni le iniziative da intraprendere. Quelli maggiori si sono registrati nelle province di Bari e Bat.

Sono state distrutte dalla grandine le coltivazioni di ciliegie a Turi, Castellana Grotte, Putignano, Conversano, Corato, Ruvo di Puglia, Molfetta e Bisceglie. Il danno stimato al comparto cerasicolo in queste zone è compreso tra il 70% tra Corato, Molfetta e Ruvo fino al 100% nelle restanti aree, con la grandine che si è accumulata al suolo per un'altezza anche di 20 centimetri, determinando il fenomeno cosiddetto "del cerchietto e dello spacco" nelle varietà prossime alla raccolta. I chicchi di grandine hanno provocato lesioni ai rami e ai tronchi, compromettendo così anche le produzioni degli anni futuri.

Una vera e propria tragedia, se si pensa che la Puglia, con il suo 40%, è la prima regione in Italia per la coltivazione di ciliegie, con 17mila ettari investiti (di cui 15mila nella sola provincia di Bari), 600mila quintali di prodotto, un volume d’affari di 300 milioni di euro e un fabbisogno annuo di manodopera stimato in due milioni di ore lavorative.

Ma non è finita. Pesantemente colpite a Rutigliano, Casamassima, Andria, San Ferdinando di Puglia e Trinitapoli sono state le colture cerealicole ormai quasi prossime alla raccolta, ma anche quelle orticole. La grandine ha provocato danni agli uliveti e ai vigneti, con i giovani tralci lesionati o addirittura spezzati, che fanno presumere una compromissione anche della pregiata uva da tavola della provincia di Bari.

Le abbondanti piogge hanno inoltre rovinato la produzione di foraggi nella Murgia barese, dove è ampiamente praticato l’allevamento zootecnico. Compromesso il prodotto già sfalciato e prossimo all'imballaggio.

La forte attività elettrica dei temporali ha determinato anche la morte di sette bovini colpiti da un fulmine in un'azienda di Putignano. L'umidità potrà poi provocare nei prossimi giorni la diffusione di fitopatie nelle colture a vigneto e in quelle orticole.

L'associazione degli agricoltori chiede dunque «al governatore Michele Emiliano e all’assessore regionale Leonardo Di Gioia la convocazione di un tavolo per valutare l’accaduto e le iniziative da intraprendere».

domenica 22 Maggio 2016

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