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«Facciamo in modo che la Xylella non diventi un’emergenza anche nel nord barese»

Marianna Lotito
Marianna Lotito
«Le città coinvolte sono quelle omogenee a livello produttivo - ha chiarito Massimo Mazzilli - Andria, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Corato, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Trani»
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Il sindaco di Corato Massimo Mazzilli torna a provare la strada dell’incontro con i sindaci e le associazioni di categoria del settore agricolo. Dopo aver affrontato con questa modalità il tema della sicurezza sul lavoro, mercoledì in sala consiliare ha aperto il dibattito sul tema “Xylella fastidiosa”.

«Le città coinvolte sono quelle omogenee a livello produttivo – ha chiarito il primo cittadino – Andria, Barletta, Bisceglie, Bitonto, Corato, Giovinazzo, Molfetta, Ruvo di Puglia, Terlizzi e Trani». Non tutte hanno garantito la loro presenza. Il sindaco Mazzilli ha sottolineato la vicinanza mostrata dal sindaco Ottombrini di Ruvo che non ha potuto prendere parte all'incontro e da Tommaso Loiodice, presidente Unapol, che ha mandato in forma scritta il suo saluto.

L’obiettivo dell’incontro 
«Contrastare il pericolo della diffusione dell’infezione “Xylella fastidiosa” e adottare iniziative utili a sventare il contagio anche nel territorio del nord barese». Il sindaco lo aveva annunciato pochi giorni fa e lo ha ribadito: «Dobbiamo fare in modo che la Xylella non diventi un’emergenza anche qui da noi. La Regione deve fare la sua parte e noi non mancheremo di far sentire il fiato sul collo a chi di dovere».

Rapporti tra Regione Puglia e associazione nazionale “Città dell’Olio”
Domenico Incantalupo, assessore all’agricoltura del Comune di Bitonto e coordinatore regionale “Città dell’Olio”, ha annunciato di aver trovato «grande disponibilità da parte della Regione. Sono stati destinati 24mila euro per allestire uno stand open space a Trieste, per differenziarci dalle altre regioni nella fiera “Olio Capitale”. A noi – ha aggiunto Incantalupo – spetta il compito di essere sentinelle del territorio».

Cosa è necessario fare per prevenire la “Xylella fastidiosa”
A spiegarlo è Gianluigi Cesari, segretario della task force antixylella istituita dal presidente della Puglia Michele Emiliano: «in agricoltura si riparta dalle buone pratiche. In città come Andria, Corato, Terlizzi e Bitonto si dà per scontata l’importanza della potatura delle piante, dell’aratura e della concimazione dei terreni. In altri paesi non è così». Per questo l’invito, oltre che il suggerimento, rivolto agli agricoltori delle nostre terre è essenzialmente uno: «Continuate a fare bene il vostro lavoro».

Al momento «non esiste una dimostrazione che il disseccamento rapido dell’ulivo sia derivato solo dalla Xylella». Lo ha ribadito Cesari dando voce agli studi condotti e presentati alla task force: «Ci sono specie di ulivi che hanno una minore presenza di batteri: questo significa che ci possono essere casi in cui la Xylella non provoca la malattia». Ciò che ancora non si è trovato è una cura che vada bene per tutti: «I fatti dimostrano che in alcuni casi l’espianto non ha risolto il problema». Una risposta, quest’ultima, che ieri non ha convito del tutto Coldiretti Bari.

La posizione di Legambiente Puglia
«Abbiamo difeso le eradicazioni mirate», ha detto il presidente Francesco Tarantini. «E’ però necessario riaffermare le responsabilità della politica: la precedente Giunta regionale non si è occupata della questione». E pensando all’insediamento del direttivo del Parco dell’Alta Murgia, Tarantini ha ipotizzato un «pressing tecnico e politico a cui non deve mancare il sostegno della coerenza degli agricoltori: stiano sul territorio e ne garantiscano il presidio». Una sottolineatura rivolta a chi lavora nelle campagne e ripresa anche da Lapreziosa, rappresentante dell’associazione regionale dei tecnici agricoli.

La sintesi dell’incontro
Nel documento che il sindaco Mazzilli ha proposto di stilare ci saranno diversi punti saldi. Per prima cosa si chiederà «alla Regione che tenga alto il fronte della ricerca con adeguato investimento». E poi ancora «che sostenga concretamente le buone pratiche agricole anche con una pronta e immediata fruizione del Psr: abbiamo già perso troppo tempo, come per i Gal». Altre due idee da proporre sono le «forme di sostegno alle imprese già colpite in Salento e lo scambio tra un territorio e l’altro in termini di esperienze».

All’inizio della prossima settimana il Comune di Corato invierà una bozza del documento ai presenti e solo dopo lo stesso potrà essere divulgato al pubblico. «Solo dopo – ha concluso Mazzilli – nelle varie città penseremo a un percorso aperto alle aziende olivicole per dire loro “cosa si è fatto, cosa si può fare e cosa devono fare loro”. Bisogna fissare degli incontri con loro».

venerdì 12 Febbraio 2016

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