Al freddo e al vento ha sventolato, nella serata di ieri, Giornata del Ricordo, il nostro tricolore issato con orgoglio dall'associazione Bersaglieri di Ruvo e dal "Comitato 10 febbraio". All'unisono, la cittadinanza riunita, ha intonato l'inno nazionale in via Martiri delle Foibe, nel giorno loro dedicato, riaprendo una dolorosa ferita per il popolo italiano.
Una ricorrenza particolarmente sentita, soprattutto a causa del lungo silenzio che ha celato al mondo gli orrori perpetrati a uomini, donne e bambini italiani nel secondo dopoguerra dalle milizie jugoslave di Tito. Un giorno da dedicare alla memoria delle tante vittime gettate nelle profondità carsiche a causa di quel tricolore che invece ieri sera sventolava fiero. Dopo la cerimonia di deposizione dei fiori e la commemorazione dei ruvesi infoibati, il sindaco Ottombrini ha sottolineato che l'importanza di questa data sta nel fornirci un esempio da seguire nella quotidianità: «Ogni giorno é fatto per ricordare ciò che é stato, per ripudiare la guerra e la discriminazione razziale». Poi, citando le parole di papa Francesco, ha proseguito: «Ogni giorno deve essere un'occasione per mettere in pratica quei valori spesso espressi solo a parole. Solo così potremo sperare in un mondo privo dalle atrocità del passato».
Un «Viva Ruvo e viva l'Italia» é stato aggiunto dal presidente regionale dell'associazione Bersaglieri Ferdinando Damiani, dopo il suo ringraziamento alla cittadinanza per la partecipazione al momento di giustizia storica. A concludere la cerimonia é intervenuto Antonello Paparella, tra i fondatori del "Comitato 10 febbraio", portavoce del comune intento di coinvolgere sempre più la città di Ruvo e in particolare i più giovani, futuri custodi della preziosa memoria storica civile italiana.