L’anno della misericordia che stiamo vivendo assume un particolare valore nell’impegno ecumenico dei cattolici. Tale impegno non è limitato alla Settimana di preghiera per l’unità, che comincia oggi, ma si estende a tutto l’anno e a tutti i settori della vita ecclesiale.
In Kenya, il Papa ha espresso chiaramente quale dovrebbe essere l’atteggiamento di un cattolico, trovandosi a contatto con altre comunità cristiane e tradizioni religiose. E se è vero che nella nostra Diocesi non ce ne sono, possiamo comunque constatare la presenza di alcuni membri delle comunità evangelica e ortodossa, soprattutto romena. Non possiamo trascurare la presenza di diversi musulmani, sia tra i lavoratori stagionali che tra i residenti. Per indicarci lo stile di queste relazioni tra chiese e tradizioni, papa Francesco ha affermato: «E' mia speranza che questo tempo trascorso insieme possa essere un segno della stima della Chiesa nei confronti dei seguaci di tutte le religioni e rafforzi i legami d’amicizia che già intercorrono tra noi».
Il contributo alla realizzazione di questo rapporto positivo inizia con la preghiera per la giustizia, la pace e la salvaguardia del creato. Per questo si può cogliere l’occasione di partecipare ad alcuni giorni della Settimana per l’unità, che si concluderà il prossimo 25 gennaio. Il programma organizzato dall'Ufficio diocesano per l'Ecumensimo, diretto da don Giovanni de Nicolo, sul tema annuale: «Chiamàti ad annunciare a tutti le opere meravigliose di Dio», comincia oggi con la preghiera per l’unità dei cristiani alle 19 nella chiesa di Maria Santissima di Costantinopoli a Giovinazzo. La stessa verrà recitata a Ruvo domani, sempre alle 19, nella vecchia chiesa di San Giacomo, mercoledì a Terlizzi nella vecchia chiesa di Santa Maria della Stella e giovedì 21 nella chiesa del Purgatorio a Molfetta.