Cultura

Talos, oggi il gran finale

La Redazione
Una lunga giornata di incontri, mostre e concerti
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Oggi l'incontro tra la tradizione della Fanfara di Tirana e i suoni elettronici dei Transglobal Underground concluderà l'edizione 2015 del “Talos Festival. La melodia, la ricerca, la follia”, ideato e diretto dal trombettista e compositore Pino Minafra, che in 11 giorni di programmazione ha ospitato circa 400 musicisti e oltre 30 eventi e concerti con bande pugliesi, gruppi e artisti provenienti da tutta Europa e dal bacino del Mediterraneo.

La lunga giornata finale è partita alle 10 nella Pinacoteca d’arte contemporanea (Ex Convento dei Domenicani) con la presentazione di “MinAfrìc”, nuovo progetto discografico della MinAfrìc Orchestra e del quartetto Faraualla (Sud Music Records, distribuito da Egea e promosso con il sostegno di Puglia Sounds), e di altre due produzioni discografiche in casa Minafra. “Born Free” (Incipit Records / Egea) è frutto di tre importanti concerti del duo composto dal batterista sudafricano Louis Moholo e dal pianista Livio Minafra in Italia e in Germania; in “Rebel Flames” (Ogun) lo stesso Moholo incontra Canto General, progetto composto da Pino e Livio Minafra, Roberto Ottaviano (sax) e Roberto Bellatalla (basso). A seguire non si terrà il convegno dedicato alle bande (come annunciato in precedenza), ma la proiezione dei due documentari  "Close to… Gente di Talos" e "Born Free" entrambi realizzati dal giovane regista Giuseppe Magrone. Nelle sale della Pinacoteca, che ospitano la mostra per i 50 anni del collegamento ferroviario Bari-Barletta a cura della Ferrotramviaria – Ferrovie del Nord Barese, sarà allestita anche un'esposizione di abiti e oggetti della tradizione albanese a cura della fondazione “Folk Tradition” di Tirana.

Dalle 15, nella Chiesa del Purgatorio, la violinista Maya Homburger proporrà una lezione dal titolo “Bach Meditation”. Alle 17, nelle Cantine Crifo, concerto finale della masterclass a cura di Dario Cecchini, fondatore dei Funk Off, con i musicisti della Birband Band di Ruvo di Puglia e della Conturband di Turi e con degustazioni di prodotti tipici albanesi.

Alle 18 nel Teatro Comunale il sassofonista Nicola Pisani, il batterista Vincenzo Mazzone e il fotografo Pino Ninfa proporranno, invece, “In Sudafrica: Round About Township. Storie urbane e di libertà”, una performance nella quale si fonderanno insieme immagini e musica. Il progetto è nato per raccontare le periferie urbane ie i luoghi storici dell’apartheid delle due grandi metropoli del Sudafrica, Città del Capo e Johannesburg, e di Soweto, un tempo sobborgo, oggi comunità a parte. La ricerca di Ninfa vuole evidenziare il profondo senso di dignità e solidarietà nato nella difficoltà, senza spettacolarizzare le condizioni di disagio. Saranno presentate anche le fotografie provenienti da un workshop fotografico tenuto da Pino Ninfa a Città del Capo con i ragazzi che vivono nella township di Philippi. Il Teatro ospita anche le mostre fotografiche “Braccianti: suoni e immagini della memoria”, immagini e testimonianze tratte da La Memoria che Resta di Giovanni Rinaldi e Paola Sobrero; e “Sbarchi” di Pasquale Susca.

Alle 20 questa edizione del Talos si chiuderà al Palazzetto di Via Colombo (ingresso 6 euro) nel segno dei Balcani con Hosni Niko Zela e Albanian Iso Polyphonic Choir con il pianista e polistrumentista Robert Bisha. Hysni (Niko) Zela – lead vocalist della Fanfara Tirana – è il più importante rappresentante della Iso-Polifonia albanese nonché l’unico in grado di interpretare, da 40 anni a questa parte, pressoché la totalità degli stili caratteristici del sud Albania, dove il drone (iso) può essere cantato in modo continuo o ritmico mentre le melodie si intrecciano ai suoni primordiali e lugubri delle altre voci, ricamando una ragnatela incantata dalla bellezza mutevole e dissonante.

Alle 21.30 gran finale con la Fanfara di Tirana e Transglobal Underground. Due mondi antitetici miracolosamente armonizzati hanno condiviso e riletto l’antico rito albanese del Kabà, mescolandolo col reggae, con l’elettronica, con i suoni di altre etnìe. La Fanfara di Tirana è sicuramente una delle più belle brass band della realtà balcanica. Dopo aver girato in lungo e largo l’Europa con i suoi ottoni e suonato nei più grandi festival con il progetto Kabatronics, hanno osato di più e hanno consegnato l’intero album in mano ai manipolatori londinesi, Transglobal Underground, veri geni della musica “no borders”, mitica band transglobale musicalmente e nei componenti che la formano.

domenica 11 Ottobre 2015

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