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Regionali, la sfida del Pd con Patruno: «Unire competenze e azione politica». Le immagini

La Redazione
Ripartire dai territori è fondamentale. «Vai Aldo, abbiamo bisogno della tua preparazione e del coraggio». L'invito, ripetuto in coro, è arrivato da Vito Ottombrini e Caterina Montaruli, sindaco e vicesindaco di Ruvo
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«Voglio mescolare i contenuti, i progetti e le competenze dei tecnici con la politica». E’ la sfida di Aldo Patruno, dirigente dell’Agenzia del Demanio e candidato per il Pd al Consiglio regionale della Puglia, illustrata durante “Fondi europei e sviluppo locale: meno burocrazia e più risultati”, una tavola rotonda organizzata ieri sera presso l’Hotel Pineta di Ruvo di Puglia.

L’impegno di Patruno ha ricevuto il plauso di Pierpaolo Baretta, sottosegretario al ministero dell’Economia e delle Finanze, che lo stesso candidato ha incontrato in settimana a Roma. «Ripartire dai territori è fondamentale – ha sottolineato Baretta in un videomessaggio trasmesso durante la serata – Il Paese ha bisogno di rimettere in un circuito positivo i beni pubblici, anche per attrarre capitali italiani e non», è stato l’endorsement del sottosegretario rispetto a uno dei temi centrali della campagna elettorale di Patruno.

La valorizzazione degli immobili pubblici non passa solo attraverso la dismissione, come ha ricordato Michele Lorusso, responsabile progetti di valorizzazione e fondi immobiliari della fondazione Patrimonio comune dell’Anci. «Il recupero dei beni è creazione di valore economico e sociale e per fare ciò servono tre cose: progetto sostenibile, persone giuste e competenze, voglia di fare».

Un esempio concreto è il progetto “Valore Paese dimore”, di cui Patruno è responsabile nazionale per il Demanio, con la restituzione alla collettività di un patrimonio pubblico di enorme valore. «Non si tratta di privatizzare, ma di realizzare percorsi virtuosi di crescita con il partenariato tra pubblico e privato», ha spiegato Tommaso Dal Bosco, capo dipartimento sviluppo locale Ifel Fondazione Anci, rispondendo alle considerazioni di Domenico delle Foglie, moderatore dell’incontro.

L’investitura politica nei confronti dell’esponente democratico è arrivata da Micaela Fanelli, sindaco di Riccia (Cb) e componente per l’Anci del comitato delle Regioni. «Credo in Aldo perché con lui ha senso parlare di Europa per quattro motivi: ha qualità, ha la capacità di leggere la propria periferia, ha coraggio ed esprime una solida classe dirigente».

Nel programma elettorale di Patruno un tema cruciale è la “Rete dei fari”, concepita per porre in un sistema di connessione i fari pugliesi. «Il suo è un contributo competente, preciso e fattivo, tenuto in grande considerazione da Michele Emiliano. Il coraggio di cambiare le cose non è da tutti», ha sostenuto Rocco De Franchi, già assessore alle Attività produttive del comune di Bari

L’audacia di Patruno è stata apprezzata anche da Paola Loglisci, architetto e funzionario del comune dell’Aquila che ha condiviso la sua esperienza professionale nel capoluogo abruzzese, a Siena e in quattro comuni del Gargano. Anche lei, pugliese di nascita, è «partita per il gusto di tornare», come recita uno degli slogan della campagna di comunicazione del candidato dem. «Vai Aldo, abbiamo bisogno della tua preparazione e del coraggio». L’invito, ripetuto in coro, è arrivato da Vito Ottombrini e Caterina Montaruli, sindaco e vicesindaco di Ruvo.

Occorre competenza per utilizzare i fondi europei, per saper leggere i relativi bandi nonostante le mille difficoltà. «Solo uscendo dai nostri territori e poi tornando possiamo arricchire il nostro bagaglio professionale», ha ragionato Mary Prudentino, dirigente Scolastico del Liceo linguistico di Ruvo, riferendosi indirettamente al percorso di Patruno al di fuori delle sue origini.

La strada intrapresa al Demanio gli ha permesso di incrociare storie, persone, artisti. Come Mario Cucinella, designer italiano di fama internazionale, illustre ospite fuori programma della tavola rotonda. «Servono nuove idee per nuove sfide e nuovi strumenti, ricordandoci di creare bellezza».

La chiusura è affidata ad Aldo Patruno, lusingato dai tanti attestati di stima e apprezzamento. «Voglio capire se dietro tanta protesta verso la classe politica si avrà il coraggio di scrivere un nome nuovo quando si propone un’alternativa», ha chiosato prendendo in prestito le parole di Bob Kennedy: «Alcuni vedono le cose come sono, e si chiedono "perchè". Io sogno cose che non sono mai state, e mi chiedo "perchè no"».

sabato 16 Maggio 2015

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